Perseguire un obiettivo per attivare le proprie risorse interiori. Intervista alla Dottoressa Sonia Russo di Unobravo

All’inizio di ogni anno ci si ritrova inevitabilmente a fare bilanci sull’anno appena trascorso e a stilare liste di buoni propositi per evitare errori, fallimenti e soprattutto per avere le idee chiare su ciò che si intende perseguire al meglio.  

È nella nostra natura umana coltivare sogni e impegnarci concretamente nel raggiungimento di un obiettivo. Peccato però che spesso a causa di fattori, di cui alcuni dipendono da noi e altri esterni, ci si ritrova ad abbandonare le liste di buoni propositi che avevamo stilano all’inizio dell’anno. 

Questo atteggiamento porta con sé sensazioni di frustrazione minando alla propria autostima.  Una cosa è certa e cioè che in quanto esseri umani abbiamo bisogno ogni mattino di una motivazione per svegliarci e per attivare tutte le proprie risorse interiori nella realizzazione di qualcosa di concreto che ci faccia star bene e che sia coerente con i propri ideali e sogni.

Sull’importanza di perseguire un obiettivo e su come renderlo concreto e raggiungibile facciamo chiarezza con la Dottoressa Sonia Russo, Psicoterapeuta ad Orientamento Ipnotico Ericksoniano e Team Leader di Unobravo in questa intervista esclusiva

Dottoressa Russo, è bene all’inizio di ogni anno ritrovarsi a fare bilanci dell’anno appena trascorso per stilare liste di buoni propositi?

Fare bilanci all’inizio dell’anno è un’occasione preziosa per riflettere su ciò che è stato e orientarsi verso il futuro, ma è fondamentale affrontare questo momento con equilibrio e consapevolezza. Un bilancio è utile quando diventa uno strumento di auto-consapevolezza e non un’occasione per giudicarsi severamente. Domandarsi: “Cosa ho imparato? Cosa voglio portare con me e cosa posso lasciare andare?” aiuta a valorizzare i successi e a identificare eventuali aree di miglioramento senza cadere in un’autocritica paralizzante.

È importante considerare i buoni propositi non come una lista di “cose da correggere”, ma come un’opportunità per stabilire priorità autentiche in linea con i propri valori. Questo approccio aiuta a vivere il bilancio come un momento di crescita personale piuttosto che un esercizio di confronto con standard esterni. Ogni anno è unico, e il cambiamento può iniziare in qualsiasi momento, senza la pressione di un calendario. L’essenza di questa riflessione è radicata nella capacità di guardare avanti con fiducia e determinazione, imparando dal passato per vivere pienamente il presente.

Quanto è importante per il proprio percorso di vita perseguire un obiettivo?

Gli obiettivi rappresentano una bussola essenziale per dare significato e direzione alla nostra vita. Definire una meta chiara ci aiuta a canalizzare le energie in modo produttivo, alimentando la motivazione e il senso di realizzazione personale. Non si tratta solo di raggiungere un traguardo, ma di scoprire le risorse interiori, affrontare le sfide e sviluppare competenze nuove lungo il percorso.

Gli obiettivi più soddisfacenti sono quelli che rispecchiano i nostri valori autentici e nascono da una motivazione intrinseca. Decidere, ad esempio, di prendersi cura del proprio corpo per sentirsi meglio è molto diverso dal farlo per conformarsi a standard esterni. Quando perseguiamo obiettivi che riflettono le nostre priorità profonde, sperimentiamo un senso di controllo e padronanza della nostra vita.

In momenti di difficoltà, avere un obiettivo chiaro può fungere da ancora, aiutandoci a trovare stabilità e speranza. Tuttavia, è importante che le mete siano realistiche, flessibili e adattabili, evitando che diventino una fonte di stress o frustrazione. L’equilibrio tra determinazione e gentilezza verso sé stessi è fondamentale per trarre il massimo beneficio dal perseguire un obiettivo.

Come e quando un obiettivo diventa concreto?

Un obiettivo diventa concreto quando passa dalla fase di desiderio alla pianificazione e all’azione. Questo accade nel momento in cui l’obiettivo smette di essere un’idea astratta e si traduce in comportamenti osservabili, misurabili e specifici. Ad esempio, dire “Voglio fare attività fisica” è vago, mentre stabilire “Camminerò per 30 minuti al giorno, 5 volte alla settimana” rende l’obiettivo concreto e realizzabile.

Un metodo efficace per trasformare un desiderio in un obiettivo concreto è l’utilizzo del modello SMART, che prevede che l’obiettivo sia Specifico, Misurabile, Raggiungibile, Rilevante e Temporale. La specificità riduce l’ambiguità, la misurabilità consente di monitorare i progressi, e la rilevanza garantisce che la meta sia significativa per la persona. Tuttavia, ciò che rende un obiettivo davvero concreto è il suo legame con un bisogno autentico e personale, piuttosto che con desideri imposti dall’esterno.

Quali sono i fattori psicologici che entrano in azione nel perseguimento di un obiettivo?

Perseguire un obiettivo attiva una serie di fattori psicologici complessi che coinvolgono emozioni, pensieri e comportamenti. La motivazione è il motore principale: quella intrinseca, radicata in valori e desideri personali, è più sostenibile rispetto a quella estrinseca, spesso legata a pressioni esterne. Anche l’autoefficacia, ovvero la convinzione di poter superare una sfida, gioca un ruolo cruciale nel mantenere l’impegno.

Altri elementi importanti sono la resilienza, che ci permette di affrontare e superare gli ostacoli, e la regolazione emotiva, essenziale per gestire ansia e frustrazione. La flessibilità cognitiva, invece, aiuta a rivedere i piani iniziali di fronte agli imprevisti, mentre la pianificazione efficace consente di suddividere un obiettivo complesso in piccoli passi raggiungibili. Quando emergono resistenze inconsce, la psicoterapia può aiutare a identificarle e superarle, favorendo un approccio più armonioso al cambiamento.

Si stima che nella definizione dei buoni propositi per il nuovo anno già a giugno 6 persone su dieci tenderanno a mollare tutto. Perché avviene ciò?

Abbandonare i buoni propositi è spesso il risultato di obiettivi vaghi, irrealistici o di una scarsa pianificazione. Propositi come “Voglio sentirmi più sereno” mancano di specificità e rendono difficile costruire un percorso chiaro. Altri, invece, fissano obiettivi troppo ambiziosi, generando frustrazione quando i progressi non sono immediati.

Un altro fattore è il “ciclo della motivazione”: all’inizio dell’anno l’entusiasmo è alto, ma col tempo il quotidiano prende il sopravvento, e senza risultati immediati la motivazione cala. Anche le abitudini radicate e la mancanza di supporto sociale possono contribuire all’abbandono. Tuttavia, con una pianificazione più realistica e una maggiore attenzione ai propri progressi, è possibile trasformare i propositi in cambiamenti concreti e duraturi.

Qual è il giusto atteggiamento nei confronti di un potenziale fallimento?

Il fallimento è parte integrante di qualsiasi percorso di crescita. Piuttosto che evitarlo, dovremmo considerarlo un’opportunità per imparare e migliorare. Normalizzare il fallimento, riconoscendolo come una fase del processo, ci aiuta a ridurre l’impatto emotivo e a trasformare gli errori in feedback preziosi.

Adottare una prospettiva flessibile è essenziale: se un piano non funziona, rivederlo non significa fallire, ma adattarsi. Allo stesso tempo, condividere i momenti di difficoltà con un terapeuta può offrire supporto emotivo e nuove prospettive, rafforzando la resilienza e la capacità di affrontare future sfide.

Un consiglio per non cedere alla tentazione di mollare un obiettivo…

Collega il tuo obiettivo a un valore profondo e autentico. Domandati: “Perché è importante per me?”. Visualizzare i benefici futuri e suddividere l’obiettivo in piccoli traguardi aiuta a mantenere alta la motivazione. Premiare i progressi, anche i più piccoli, e adottare un atteggiamento flessibile permettono di affrontare le difficoltà senza scoraggiarsi.

Quando può essere d’aiuto rivolgersi ad un psicoterapeuta nella definizione dei propri obiettivi di vita?

Un terapeuta può essere di grande aiuto quando ci si sente bloccati, incerti o sopraffatti. La terapia offre uno spazio sicuro per esplorare i desideri autentici, distinguere tra pressioni esterne e priorità personali, e sviluppare strategie per mantenere la motivazione e superare gli ostacoli. Inoltre, il supporto terapeutico è particolarmente utile nei momenti di transizione o quando gli obiettivi sono complessi e richiedono una pianificazione a lungo termine.

Quanto sia di vitale importanza liberarsi delle cosiddette “zavorre emotive” per abbracciare a pieno il benessere psicologico?

Le “zavorre emotive”, come paure, rancori o sensi di colpa, possono consumare energia e limitare la nostra capacità di vivere il presente. Questi fardelli si manifestano in modi diversi: possono emergere come rimuginio, una continua ripetizione mentale di episodi dolorosi senza soluzione, o come autosabotaggio, quando ci blocchiamo di fronte al cambiamento per paura di fallire. Liberarsene è fondamentale per ritrovare equilibrio, migliorare le relazioni e aprirsi a nuove opportunità. Questo processo richiede consapevolezza, tempo e spesso il supporto di un terapeuta, ma permette di vivere con maggiore autenticità e serenità.