Blue Monday, che cos’è e come contrastarlo. La parola alle dottoresse Elisa Stefanati e Laura Mazzotta

Secondo una teoria sviluppata nel 2005 il terzo Lunedi di Gennaio è considerato il giorno più triste dell’anno e definito quindi Blue Monday.

Feeling blue è un modo di dire, un idioma, che, in inglese, significa “essere tristi”. Anche in francese esiste un detto simile, “avoir le blues”.

La teoria, al momento, risulta priva di qualunque fondamento scientifico, tuttavia non ci sono dubbi rispetto al fatto che questo possa sicuramente essere un momento dell’anno che mette a dura prova la salute psicologica.

Viene sempre di Lunedi, il terso del mese di gennaio: la giornata dopo il weekend è sempre la più faticosa, da poco sono terminate le festività e si arriva alla consapevolezza che per diversi mesi non ci saranno altri momenti di pausa dal lavoro e dalla scuola.

Il clima è freddo e umido, influenza, covid e malanni vari la fanno da padrone obbligandoci a trascorrere giornate intere chiusi in casa. Per chi frequenta le scuole, ricominciano verifiche ed interrogazioni che possono generare disagi e procurare stati ansiosi. Siamo, inoltre, nel pieno della stagione invernale.

Già dalla fine di Ottobre lottiamo con il buio che arriva a metà pomeriggio e spesso il sole nemmeno si fa vedere, una molteplicità di fattori che possono minacciare il benessere psicologico.

Sull’argomento facciamo chiarezza con la Dottoressa Elisa Stefanati, Psicoterapeuta EMDR e la Dottoressa Laura Mazzotta, specialista in Nutrizione Clinica presso Aesthe Medica Ferrara.

Blue Monday, come riconoscerlo, la parola alla psicoterapeuta

Dottoressa Stefanati quanto è importante la luce solare per il benessere quotidiano?

Si chiama SAD, Sindrome Affective Disorder o disturbo affettivo stagionale e secondo gli studi rappresenta una vera e propria forma di depressione correlata alla periodicità stagionale. Il disturbo affettivo stagionale consiste nella presenza di episodi depressivi in alcuni periodi specifici dell’anno, in assenza di episodi non stagionali.

Quali sono i sintomi del Sindrome Affective Disorder?

La modalità di presentazione prevalente è la “forma invernale”. La sintomatologia depressiva ha inizio durante la stagione autunnale, raggiunge il massimo dell’intensità durante la stagione invernale e si risolve, parzialmente o totalmente, all’inizio della stagione primaverile. I sintomi più comuni sono la sonnolenza eccessiva, la spossatezza e mancanza di energia, l’aumento dell’appetito, in particolare desiderio di carboidrati, perdita di concentrazione e il tono dell’umore deflesso.

Quanto la luce solare influenza qualità del sonno e tono dell’umore

Sono molteplici le ricerche che stanno approfondendo la relazione tra sole e umore e in particolar modo su sole e depressione. Sembra, infatti, che quest’ultima possa migliorare sensibilmente quando si viene esposti alla luce per diverse ore al giorno. Il sole e, in generale, la luce hanno infatti un effetto positivo sulla psiche e tutto perché l’organismo quando è alla luce secerne serotonina che, come tutti sappiamo, è nota anche come ormone della felicità.È risaputo quanto sia fondamentale per mantenere un tono dell’umore adeguato e un buon ritmo sonno-veglia l’esposizione alla luce del sole, che concorre anche ad aumentare i livelli di vitamina D verosimilmente legata, secondo recenti studi, al benessere psicologico.

Quali sono gli effetti benefici del sole dal punto di vista dell’umore e del sonno?

In generale l’esposizione solare consente di dormiremeglio. Una maggiore esposizione allalucenaturale allunga il riposo notturno, facendo guadagnare, in media, 46 minuti di sonno. Aiuta contrastare le depressioni e la flessione dell’umore. La luce naturale infatti regola alcuni disturbi tra cui il SAD (Disturbo Affettivo Stagionale) e la sua mancanza è responsabile dell’incremento della depressione nei mesi freddi e con poca luce. Ed infine riduce lo stress. Restare esposti alla luce solare per 30 minuti al giorno contribuisce ad una riduzione dei livelli di ansia e stress, accrescendo il benessere psico-fisico

Come affrontare al meglio il Blue Monday?

In questa giornata è consigliabile organizzare qualcosa che faccia stare bene come concedersi un caffè con l’amica del cuore, un massaggio antistress, un’oretta di passeggiata al sole, un piccolo regalo o un momento tutto per sé. Utile oltre a trascorrere il tempo in compagnia delle persone che amiamo, anche fare una bella passeggiata o dedicarsi attività con i nostri animali da compagnia. Invece di scendere alla solita fermata e infilarsi in ufficio scapicollando, scendete prima, prendetevi 5 minuti per passeggiare raggiungendo l’ufficio e facendo una lista delle cose che amate. In pausa pranzo staccate davvero la spina. Non mangiare un tramezzino freddo terminando un lavoro davanti al pc.  Uscite a pranzo. Passeggiate. Chiamate un amico, un famigliare per programmare qualcosa di bello da fare nel week end.

I consigli della Dottoressa Laura Mazzotta

Dottoressa Mazzotta, nella scelta dei cibi come contrastare al meglio il Blue Monday?

Scegliete alimenti ricchi di triptofano, ammioacido essenziale che viene rapidamente convertito in serotonina, il neurotrasmettitore responsabile del buon umore. Possiamo parlare di veri e propri ” cibi della felicità”, ossia quelli che hanno una elevata concentrazione di tale amminoacido e quindi permettono di raggiungere un elevato livello di benessere psicologico. Dal tacchino, al salmone, le zuppe di cereali integrali, gli spinaci, il cioccolato fondente, soia, frutta secca, uova, tonno e parmigiano sono cibi da mettere nel piatto per ritrovare il buonumore.

Un consiglio per vivere al meglio questa giornata particolare…

Altro consiglio è di cominciare a pensare all’estate e a fare progetti per la stagione più felice dell’anno. Si può iniziare a programmare un viaggio, ad esplorare mete mai visitate e provare ad iniziare a prenotare piccole pause di relax o la propria meritata vacanza rigenerante. Insomma un momento piacevole in modo che la nostra psiche possa focalizzarsi su attività piacevoli da fare nei mesi estivi. Non sottovalutate l’importanza di fare del bene, fa bene all’umore. Numerosi studi ce lo dimostrano, che far bene fa bene: aiutare può essere un modo per socializzare, dare un senso nuovo alla propria vita e migliorare l’umore. Se tutto questo non basta si può chiedere aiuto al proprio medico per avere qualche consiglio su integratori alimentari in grado di aiutarci e darci un po’ di energia per affrontare le settimane più impegnative ad esempio assumere in questo periodo magnesio può influenzare positivamente il tono dell’umore riducendo i sintomi depressivi anche in pazienti affetti da depressione maggiore rispetto al placebo.

E l’attività fisica come può esserci d’aiuto?

Non va dimenticata l’importanza dell’attività fisica che oltre alla riconosciuta influenza su diversi apparati come quello cardiovascolare ha anche un favorevole impatto sul benessere mentale perché migliora la nostra risposta allo stress e influenza positivamente anche le funzioni cognitive. In alcuni modelli sperimentali è stato, infatti, evidenziato come l’attività fisica favorisca la produzione di Irisina, un mediatore in grado di preservare la memoria e la plasticità sinaptica.