Giovani, sesso e ansia da prestazione. Intervista alla sessuologa Roberta Autore

Il benessere sessuale è una componente importante per lo sviluppo e l’evoluzione di un individuo.

Secondo una recente indagine infatti oltre il 54,2% dei giovani italiani non è soddisfatto della propria vita sessuale e, per l’84%, la salute mentale incide profondamente su questo aspetto della propria vita. Un altro dato allarmante è che i giovani tra i 20 e i 30 anni sono i principali consumatori di Viagra

La sessualità per i giovani è sempre stato un campo minato. Spesso si ritrovano a non avere adeguati punti di riferimento con i quali confrontarsi e impostare un dialogo autentico e significativo. Al giorno d’oggi sulla tematica in rete circolano falsi miti e informazioni non adeguate o non esaustive in cui si dà più importanza alla performance dell’atto sessuale piuttosto che all’aspetto relazione e affettivo che è alla base. Il tutto contribuisce a dar vita ad aspettative irrealistiche.

Per fare chiarezza sul benessere sessuale dei giovani di oggi abbiamo intervistato la Dottoressa Roberta Autore, Psicologa, Psicoterapeuta, Sessuologa e Team Leader di Unobravo.

Cosa si intende per benessere sessuale?

Il benessere sessuale è uno stato di salute e piacere sia fisico che psicologico.

Il benessere sessuale non è uno stato solamente di coppia ma, in primo luogo, un aspetto individuale.

Bisogna, quindi, considerare il rapporto fra lo stato di salute del proprio corpo e il rapporto che vi è con esso.

Inoltre, è importante anche lo stato emotivo e psicologico nella sessualità sia individuale che di coppia. Una persona con un buon benessere sessuale deve sentirsi a proprio agio con sé stessa e nella relazione sessuale ed intima con l’altro e non avere forti disagi come, ad esempio, l’ansia per la prestazione sessuale o problemi quali le disfunzioni sessuali.

Da diversi anni, inoltre la WAS (World Association for Sexual Health) ha inserito il focus sul piacere sessuale e non solo su una base di semplice salute. Questo ci insegna come la ricerca di benessere e piacere sessuale siano estremamente connessi.

 I giovani di oggi sono soddisfatti sessualmente secondo lei?

I giovani di oggi sono spesso ansiosi e insicuri in diversi aspetti della vita. Ovviamente questo non dipende solo da loro ma anche dall’ambiente e dalla cultura che li circonda.

È difficile, quindi, che in un mondo che ricerca la perfezione e l’efficienza, il successo, il potere o la bellezza, un giovane individuo, uomo o donna, possa avere la forza e l’autostima di sentirsi valido sessualmente e soddisfatto sempre.

Il segreto, come dico spesso ai miei pazienti, è questione di prospettiva. Se si deve avere la migliore performance sessuale probabilmente si sarà sempre insoddisfatti. Se, invece, il focus è sul piacere o benessere si potrebbe cercare maggiore serenità.

È importante considerare che la maggiore soddisfazione sessuale avviene, di solito, con il tempo, imparando a conoscere sé stessi, i propri desideri ed il proprio corpo e poi, se si è in coppia, imparando a conoscere l’altro, a sentirsi al sicuro e gratificati dalla vicinanza con l’altra persona.

Solo con un ambiente sereno e coinvolgente la persona può riuscire a focalizzarsi sulle sensazioni piacevoli e rimanere nel momento presente e poter quindi avere una buona soddisfazione sessuale.

I giovani di oggi spesso sono travolti dalla frenesia del mondo e dalla voglia di primeggiare, quindi, si ritrovano a vivere con ansia o paura la prestazione sessuale.

Stando ai dati odierni i maggiori consumatori di viagra sono i giovani della fascia d’età tra i 20 e 30 anni. Quanto è allarmante questo dato?

Questo dato è certamente molto allarmante se stiamo parlando dell’uso senza prescrizione del Viagra.

Prima di tutto ci mostra una grossa carenza di informazioni per giovani che comunque svolgono attività sessuale con un/una partner quindi si considerano abbastanza maturi da fare la scelta consapevole di avere un rapporto sessuale. Tuttavia, non si informano e non tutelano la loro salute.

Un aspetto fondamentale da chiarire è che il Viagra, in assenza di disfunzione erettile, non potenzia la prestazione sessuale. Ed è quindi, assolutamente, inefficiente o, addirittura, dannoso.

A cosa serve infatti il famosissimo Viagra? In presenza di un problema di dilatazione vascolare il viagra permette un maggiore afflusso di sangue al pene favorendo l’erezione.

Tuttavia, se non vi sono necessità, esso potrebbe o essere ovviamente inefficace, o comportare una serie di conseguenze negative.

Un altro aspetto che è importante considerare, oltre la poca informazione e il disinteresse per i possibili rischi per la salute, è che il rapporto sessuale, se viene percepito come necessitante di un farmaco, sicuramente non è vissuto come un momento esclusivamente piacevole. Potrebbe, al contrario, essere, per i giovani dai 20-30 anni un evento ricco di ansia e preoccupazioni.

Quali sono le conseguenze di questa tendenza dal punto di vista psicologico?

Dal punto di vista psicologico vi è sia un rischio di depotenziamento della propria autoefficacia sessuale, sia un rischio rispetto al rapporto con l’altra persona se, come spesso accade, l’uso del farmaco non è una scelta condivisa tra partner.

Partiamo, quindi, dallo spiegare come avviene questo depotenziamento dell’autoefficacia sessuale. Ognuno di noi con il tempo si crea un’idea delle proprie performance. Di solito è un mix tra limiti reali e percezione dei propri limiti. Se si utilizza sempre un farmaco che si ritiene valido, si inizia a credere che senza di esso non si abbia la capacità di avere un rapporto sessuale soddisfacente. Si abbassa quindi la propria autoefficacia sessuale. Questo aspetto rischia di essere un vero e proprio effetto valanga.

Infatti, se inizialmente si poteva essere insoddisfatti solo di un aspetto, ad esempio la durata dell’erezione, poi si inizia ad essere insoddisfatti anche della durezza, dei tempi dell’erezione o della performance sessuale stessa.

È davvero molto pericoloso sentirsi poco capaci e pensare che sia solo il farmaco (non necessario) a darci la forza.

Il secondo aspetto critico riguarda la coppia e il confronto con l’altra persona. Qualora, infatti, non si svelasse l’utilizzo del farmaco, vi sarebbe una grande bugia all’interno del rapporto e questa distanza emotiva (per mentire infatti ci si deve distanziare emotivamente) potrebbe essere percepita dal partner fisso e, non comprendendo come mai, l’altra persona potrebbe arrabbiarsi o sentirsi sbagliata o distanziarsi a sua volta.

Quanto influisce la larga diffusione del porno e la larga diffusione del sexting su questa tendenza?

La diffusione del porno in generale non è un male, dipende sempre dalla tipologia di pornografia e dalla frequenza di utilizzo.

Purtroppo, quella di più largo sviluppo e facile accessibilità poiché gratuita, mira ad una rappresentazione del rapporto sessuale esclusivamente performativo.

La cosa che più conta è essere il migliore, durare di più, essere il più dotato o abile. Il rapporto inteso come complicità, intimità ed erotismo, tra i due o più attori viene spesso, non solo messo in secondo piano, ma molto frequentemente nemmeno rappresentato. Se si nota, molto spesso viene quasi respinto come se l’intimità fosse in contrasto con il sesso.

Se, da un lato razionale, possiamo ben comprenderne le ragioni per il business del porno, (dover selezionare attori a tutto tondo è complesso ed impegnativo, la maggior parte degli usufruitori di pornografia la utilizzano per pochi minuti, ecc…) non possiamo non notare i rischi di un utilizzo della pornografia quale esempio della sessualità. Questo purtroppo è dovuto alla mancata educazione sessuale e affettiva in famiglia e nelle scuole.

Il sexting è uno scambio di messaggi, foto e video dal contenuto erotico o sessuale. Solitamente è una buona pratica se avviene all’interno di una coppia, ma può portare a conseguenze negative se estremizzata.

Rispetto ai giovani ed all’uso del Viagra senza prescrizione, ovviamente impatta in maniera negativa se vi è l’attenzione esclusivamente visiva al proprio organo sessuale. Per poter avere un’erezione “a comando” si rischia di ricorrere a farmaci e altri “trucchi” che danneggiano la salute sessuale.

E l’educazione affettiva e sessuale impartita dai genitori?

I genitori potrebbero fare davvero tanto per tutelare la salute ed il benessere sessuale dei propri figli. Ma purtroppo spesso non succede.

L’imbarazzo, la poca preparazione, un’idea errata di privacy o problemi propri dei genitori con la propria sessualità, sono solo alcuni dei motivi per cui in famiglia, spesso, non si parla di educazione sessuale ed affettiva.

In alcune famiglie il massimo dell’educazione in tal senso si limita al consiglio di utilizzare il preservativo o ad una visita dalla ginecologa.

I ragazzi però hanno tanti dubbi. Sicuramente non vogliono parlare delle proprie erezioni in famiglia, ma potrebbero voler parlare della paura e dell’ansia. Sarebbero ben felici di ascoltare un genitore che spiega come si possa avere un rapporto sessuale ottimo anche senza la ricerca della migliore performance.

Nelle famiglie in cui vi è una buona relazione tra i coniugi, si potrebbe parlare di come l’amore, l’affetto e la stima per il partner non cambi minimamente se si brucia una torta o se l’erezione non si presenta.

Normalizzare la sessualità ed educare all’intimità e all’affetto sono alcuni dei compiti primari delle famiglie e anche i genitori possono essere aiutati in questo da una breve consulenza con un esperto sessuologo.

Quando si consiglia ad un giovane di chiedere aiuto ad un sessuologo?

Sicuramente se vi sono emozioni vissute come negative quando si pensa di avere un rapporto sessuale, durante o dopo di esso è necessario rivolgersi ad un sessuologo.

Se si sta pensando di usare farmaci senza prescrizione, se vi è una forte ansia prima del rapporto, se si è focalizzati più su di sé o sull’altro quando si fa sesso invece che riuscire a focalizzare un “noi” è giusto rivolgersi ad uno specialista.

Bisogna che la persona non sia spaventata dal confronto con chi ha studiato anni per trattare questi temi.

Vivere con paura e ansia un aspetto così importante della vita non è una cosa da trascurare. Incide infatti sull’autostima, sulle relazioni, su tanti aspetti della vita.

Come e in che misura un sessuologo può essere d’aiuto?

Un sessuologo può aiutare ovviamente su tutti gli aspetti psicologici connessi all’ansia da prestazione, alla disfunzione erettile o alla paura del rapporto sessuale.

In base al caso specifico, alla gravità e alla durata del problema, si potrebbe risolvere la difficoltà sessuale anche nell’arco di pochissimi mesi.

Ovviamente, una persona, come spesso accade, che si rivolge al sessuologo con un problema cronicizzato, magari dopo 5-10 anni di soluzioni fai-da-te inefficaci, ha un percorso di più difficile risoluzione.

Invece, chi fa un lavoro quando il problema magari si è presentato da poco o addirittura, fa un lavoro di prevenzione, ottiene in poco tempo un grandissimo aiuto.

Non solo il sessuologo può rafforzare tutta l’area dell’autostima (anche sessuale) della persona ma può aiutare la persona ad uscire da un’ottica performativa ed ansiogena nel rapporto (anche sessuale) con l’altra persona.

In conclusione, una consulenza sessuologica può aiutare a tutto tondo il benessere di una persona ed andrebbe consigliata per chiunque pensa di avere qualche difficoltà in quest’area.