“Scrivo per concedermi il lusso di sognare”. Intervista a Sara Del Signore

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Sara Del Signore esordisce nel mondo del romance con “Amore per principianti” edito da Sperling & Kupfer

Una commedia romantica scritta con uno stile ironico che farà sorridere e riflettere al tempo stesso il lettore.

Protagonisti di essa sono Jane e Colin che apparentemente sembrano appartenere a due mondi opposti ma che poi si riveleranno molto più simili di quanto essi stessi credevano. Jane è una direttrice d’albergo molto professionale e razionale. Nella sua vita viene prima di tutto il lavoro che lei svolge in maniera impeccabile. Cresciuta con saldi principi da genitori che le hanno insegnato quanto sia importante realizzarsi professionalmente nella propria esistenza, nelle sue giornate non ha il tempo per nient’altro.

Quando sarà trasferita nel periodo natalizio ad Aspen tra montagne rocciose del Colorado a gestire una delle sedi della catena alberghiera per la quale lavora nella speranza di ottenere la tanto aspirata promozione, il Destino le farà conoscere Colin, uomo d’affari che è lì proprio per occuparsi dell’acquisizione dell’albergo da parte di una catena alberghiera concorrente. Tra i due stranamente si instaurerà un rapporto ambiguo fatto di battibecchi e screzi ma che poi si tramuterà in una forte attrazione l’uno dei confronti dell’altra e viceversa alla quale Jane farà fatica a cedere.

Amore per principianti” è una commedia che si legge col sorriso sulle labbra perché permette di sognare e ci invita a fidarci delle proprie percezioni che ci guidano verso i sentimenti più veri e autentici che vale la pena esprimere e soprattutto vivere a pieno. I personaggi creati dalla Del Signore oltre ad essere ben definiti psicologicamente, rimangono impressi nel cuore e nella mente del lettore. La sua scrittura ironica è piacevole e un toccasana per l’anima.

Di com’è nata l’ispirazione per “Amore per principianti”, di disparità sociale e di “amore litigarello” conversiamo piacevolmente con l’autrice in questa intervista.

Sara, com’è nata l’ispirazione per scrivere questo romance?

Chiacchierando una sera d’estate con mia cugina. Lei, lavorando per una importante catena alberghiera americana, raccontava le tante richieste stravaganti dei clienti. Così, più lei parlava, più nel mio immaginario la storia prendeva forma.

In amore c’è davvero bisogno di un vademecum come quello che Jane, la protagonista del tuo libro ama stilare e che ci possa risparmiare dolori e delusioni?

Dovrei risponderti di sì, visto che il vademecum viene stilato allo scopo di non rivivere delusioni. Ma nella realtà, attenercisi, non sarebbe facile. Quando incontriamo una persona che ci piace, nella nostra testa iniziano a riecheggiare quattro piccole paroline insidiose: questa volta sarà diverso. E sono proprio loro a riaccendere la miccia della speranza, dando spazio al cuore e tacitando la ragione, in questo modo il vademecum finisce nel dimenticatoio e forse è giusto così!

Una delle tematiche che affronti nel tuo libro è quella della disparità sociale che spesso e volentieri influenza la vita sentimentale delle persone. Quanto è importante parlarne?

Molto, credo sia un ottimo modo per contrastarla! Dare voce alle disparità, ai pregiudizi o alle ingiustizie, attraverso una scrittura ironica, permette al lettore di riflettere sul problema con un sorriso sulle labbra. Oggi, scrivere commedie romantiche, non vuol dire raccontare di principi che salvano fanciulle, ma parlare della quotidianità. Della rivalsa dei protagonisti rispetto alla vita che gli è toccata in sorte.

Può essere contrastata secondo te e come?

 La disuguaglianza sociale esiste dai tempi dei Sumeri, ma in questi 5.000 anni si è fatto molto per sradicarla. Confido che riusciremo a fare ancora di più!

L’amore non è bello se non è litigarello, ne abbiamo piena conferma grazie ai tuoi personaggi Jane e Colin. Tu cosa ne pensi?

Adoro l’hate to love in un romanzo, ha il potere di sradicare le prime impressioni tra i personaggi e permette al lettore di capire a pieno come un giudizio affrettato su una persona, in apparenza odiosa, con il tempo possa evolvere fino a diventare un sentimento simile all’amore. Nella vita reale sarebbe meglio, dopo la prima fase dell’innamoramento, trovare un’intesa!

“Amore per principianti” è il tuo esordio nel mondo del romance. Per te cosa significa scrivere storie così emozionanti?

Mentre scrivo posso concedermi il lusso di sognare. La scrittura è un’esperienza totalizzante, che ti fa vivere vite non tue. E io adoro emozionarmi insieme ai protagonisti. La mia speranza è quella di trasmettere le stesse sensazioni ai lettori. Quando succede, quando qualcuno ti manda un messaggio sui social e ti dice che ha amato la storia, quello è l’attimo più bello. Prima di essere una scrittrice, sono una lettrice, so quanto è importante che un romanzo arrivi al cuore.

Perché il genere romance è uno di più venduti e amati in Italia?

Credo per la sua trasversalità. È un genere che fa sognare più generazioni, che ha avuto il potere di riportare in voga la lettura tra i più giovani. Non è un genere aulico, complesso, usa un linguaggio schietto, spesso in prima persona e questo crea empatia tra il lettore e i protagonisti.

Quanto di Sara Del Signore possiamo rintracciare in “Amore per principianti”?

La scrittura ironica e un pizzico di mistero, che metto in ogni storia, niente altro! Non scrivo per raccontare la mia vita, mi piace descrivere quella degli altri. Creare personaggi diversi, ognuno con il proprio vissuto.

A chi consigli la lettura del tuo libro?

A chiunque voglia prendersi una pausa dalla vita per sognare. A chi la sera fatica ad addormentarsi, a chi vuole sorridere e riscoprire l’amore con la giusta ironia.

Cosa bolle in pentola. Stai già lavorando ad una nuova storia avvincente ed emozionante?

Posso dire che ho un progetto completo, uno su cui sto lavorando e molte trame che mi passano per la testa!