Il Pre-Conclave è già iniziato

Una dichiarazione che, più che una provocazione, suona come una lucida analisi dei segnali che da tempo provengono dalle stanze vaticane.

Secondo Schiavazzi, il processo che porterà all’elezione del prossimo Papa non inizierà con la morte o le dimissioni di Francesco, ma è già in corso «già dal 2014», anno in cui l’attuale Pontefice ha avviato una trasformazione profonda del Collegio cardinalizio.

L’obiettivo? Modellare il futuro della Chiesa secondo una visione più inclusiva, universale e meno eurocentrica.

Papa Francesco ha infatti nominato decine di nuovi cardinali provenienti da ogni angolo del globo, molti dei quali da realtà periferiche e spesso trascurate dal Vaticano nei secoli precedenti.

Questo «schiacciante schieramento» di porporati scelti personalmente dal Papa ha inciso in modo sostanziale sulla composizione dell’organismo che eleggerà il suo successore.

«Il criterio di selezione dei cardinali è determinante per capire dove va la Chiesa», sottolinea Schiavazzi. È attraverso le loro biografie, le loro esperienze pastorali e le aree geografiche da cui provengono che si può intuire la traiettoria che Francesco auspica per il futuro del Cattolicesimo.

Una Chiesa più sinodale, meno legata al potere temporale, più attenta ai poveri, ai migranti, all’ambiente.

Se è vero che nessun Papa può scegliere direttamente il proprio successore, è altrettanto vero che il Papa può indirizzarne l’elezione attraverso la creazione di un Collegio cardinalizio affine alla sua visione.

In questo senso, il “pre-conclave” di cui parla Schiavazzi non è un’assemblea segreta o un evento riservato a pochi: è un processo aperto e visibile, fatto di nomine, viaggi apostolici, sinodi e riforme curiali.

Il prossimo conclave, quando verrà, sarà dunque frutto di una lunga preparazione strategica. E comprenderne le dinamiche significa osservare oggi non tanto chi potrebbe essere il prossimo Papa, ma piuttosto che tipo di Chiesa si sta delineando per il mondo di domani.