Il cardinale Reinhard Marx, tra i tre porporati tedeschi ammessi al voto, ha anticipato tempi rapidi per l’elezione del successore di Papa Francesco: “Il conclave durerà pochi giorni”.
La previsione arriva dopo i funerali del Pontefice, con i lavori che potrebbero iniziare tra il 6 e il 10 maggio, al termine dei novendiali.
Marx ha sottolineato l’importanza di ascoltare i fedeli: “I cardinali non possono ignorare questo sentimento. La Chiesa c’è per servire la gente”. Rigettando ogni ruolo da “kingmaker”, ha precisato: “Non cerchiamo un re. Sono un membro del Collegio cardinalizio”.
Un Papa italiano? “Tutto è aperto”
Sulle possibilità di un pontefice italiano, il cardinale ha mantenuto una posizione neutra: “Non è una questione tra progressisti e conservatori, ma di credibilità e dialogo”. Il successore dovrà “avere chiara l’importanza del Vangelo per il mondo intero”, seguendo l’esempio di Francesco.
Secondo Marx, il nuovo Papa deve essere “comunicativo, in dialogo con la gente e con una visione universale”. Priorità come giustizia sociale, lotta agli abusi e impegno ambientale emergono come tratti necessari per guidare una Chiesa alle prese con riforme urgenti.
Tra i papabili figurano Pietro Parolin (Segretario di Stato vaticano), Matteo Zuppi (arcivescovo di Bologna) e Pierbattista Pizzaballa (patriarca di Gerusalemme), oltre a candidati internazionali come Anders Arborelius (Svezia) e Juan José Omella (Spagna).
La scelta del nome pontificio, tradizione dal X secolo, rifletterà la missione del nuovo Papa: come Francesco simboleggiò l’umiltà, il prossimo nome potrebbe richiamare temi come pace globale o rinnovamento ecclesiale.
