Gli tolgono lo smartphone, 15enne in ospedale per crisi d’astinenza: Il caso di Orbassano che fa riflettere


Una vicenda accaduta a Orbassano, in provincia di Torino, ha scosso l’opinione pubblica e riacceso il dibattito sui rischi legati all’uso eccessivo degli smartphone da parte degli adolescenti.

Un ragazzo di 15 anni finito in ospedale a causa di una crisi d’astinenza acuta, innescata dalla decisione dei genitori di sottrargli il cellulare.

Il giovane, che secondo le testimonianze passava ore e ore davanti allo schermo, ha cominciato a manifestare sintomi tipici di una vera e propria dipendenza: ansia, agitazione, insonnia e persino aggressione verbale nei confronti dei genitori. La situazione è degenerata a tal punto da rendere necessario il ricovero, acutizzato dalla mancanza del cellulare.

I medici hanno diagnosticato una dipendenza comportamentale, un problema sempre più diffuso e riconosciuto dalla comunità scientifica.

Il caso di Orbassano non è isolato. Sempre più spesso, specialisti e famiglie si trovano ad affrontare le conseguenze di un rapporto problematico tra adolescenti e tecnologia, dove il cellulare diventa parte centrale.

L’uso smodato dello smartphone può portare a diverse problematiche, tra cui:

Difficoltà di socializzazione: i ragazzi tendono a isolarsi, preferendo le interazioni virtuali a quelle reali. Questa situazione accentua la dipendenza dal cellulare.

Problemi di rendimento scolastico: la costante distrazione compromette la capacità di concentrazione e studio.

Disturbi del sonno: la luce blu degli schermi altera il ritmo circadiano, rendendo difficile addormentarsi.

Ansia e depressione: la pressione dei social media e il confronto costante possono generare insicurezze e malessere psicologico.

Dipendenza vera e propria: come dimostrato dal caso di Orbassano, la privazione del dispositivo può scatenare reazioni fisiologiche e psicologiche simili a quelle osservate nelle dipendenze da sostanze.

Il Ruolo dei Genitori e la Prevenzione
La storia di Orbassano evidenzia l’importanza di un approccio consapevole e proattivo da parte dei genitori.

Non si tratta di demonizzare la tecnologia, ma di educare i ragazzi a un uso equilibrato e responsabile, soprattutto del cellulare. Alcuni consigli utili includono:

Stabilire regole chiare: definire orari e limiti di utilizzo, magari con l’ausilio di app di controllo parentale.

Offrire alternative: incoraggiare attività all’aperto, sport, lettura e hobby che non prevedano l’uso di schermi.

Dare l’esempio: i genitori dovrebbero essere i primi a limitare il proprio tempo davanti al cellulare, specialmente durante i pasti o i momenti in famiglia.

Comunicare: parlare apertamente con i figli dei rischi e dei benefici della tecnologia, ascoltando le loro esigenze e preoccupazioni.

Cercare aiuto professionale: se si sospetta una dipendenza, non esitare a rivolgersi a psicologi o centri specializzati.

Il caso del 15enne di Orbassano deve servirci da monito. È fondamentale affrontare il problema della dipendenza da smartphone con serietà e consapevolezza, per proteggere il benessere dei nostri giovani nell’era digitale.