Kronos e Kairos: Il Tempo della Vita Oltre la Diagnosi



Per gli antichi Greci, il tempo non era un concetto monolitico, ma si esprimeva in due dimensioni distinte: Kronos e Kairos.



Kronos rappresenta il tempo misurabile, quello scandito da minuti, ore, giorni e anni. È il tempo cronometrico che governa la nostra quotidianità e i nostri impegni.

Kairos, invece, è il tempo opportuno, il momento propizio. È quello di cui hai bisogno per fare qualcosa, il tempo vissuto intensamente e con significato.


È proprio con queste parole, con la saggezza dei Greci sul tempo, che inizia il racconto di “Due di Noi”. È un progetto che porta alla luce le esperienze di Chiara, 50 anni, da Venezia, e Teresa, 38 anni, da Salerno.

Due vite geograficamente distanti, eppure intimamente connesse da un filo invisibile. Condividono un’esperienza comune che ha ridefinito il loro rapporto con Kronos e Kairos: la convivenza con un tumore al seno metastatico.


Una diagnosi di tumore al seno metastatico, che solo nel 2022 ha colpito oltre 52.000 donne in Italia, è spesso percepita come un terremoto. Questo sgretola ogni certezza e ogni progetto futuro.

Il tempo di Kronos, quello dei piani a lungo termine, dei “dopo” e dei “forse”, sembra svanire. È sostituito da una scansione più immediata, più urgente. Eppure, in questo contesto il significato di Kairos emerge con prepotenza.


Le storie di Chiara e Teresa sono un potente esempio. Si mostra come, di fronte a una malattia che un tempo non lasciava spazio a lunghe prospettive, la dimensione della cronicità stia prendendo piede grazie ai progressi terapeutici.

Non è più un tempo lineare e inesorabile, ma un tempo che si dilata. Qui si permette di riappropriarsi di momenti preziosi, di coltivare progetti e di vivere appieno.


Per Chiara e Teresa, Kairos diventa il tempo per la cura, per la ricerca di equilibrio. È anche per la riscoperta di sé stesse e delle relazioni. È il tempo che si prende per una risata, per un abbraccio, per un viaggio sognato e per un progetto rimandato.

È il tempo della resilienza, della forza che si trova dentro di sé e negli altri. Non è un tempo passivo di attesa, ma un tempo attivo di costruzione e significato.

Le loro voci, distanti ma parallele, ci ricordano che anche quando Kronos sembra accelerare o stringere, c’è sempre uno spazio per Kairos. È il tempo di cui abbiamo bisogno per vivere, per amare e per continuare a sperare.

Le loro storie non sono solo un racconto di malattia. Sono piuttosto un inno alla vita, alla capacità umana di adattarsi e di reinventarsi. Si trova bellezza e scopo anche nelle circostanze più difficili.

In fondo, imparare a navigare tra Kronos e Kairos, abbracciando entrambi i volti del tempo, è forse una delle lezioni più profonde che la vita ci può insegnare.