Arrivato nelle sale italiane nel corso del 2024, Hey Joe è disponibile sia su Now che su Netflix. Un film intenso, quasi neorealista, che racconta una Napoli degli anni ’70 alle prese con la criminalità e la resilienza del dopoguerra. L’ex divo del cinema americano parla (anche) italiano in un racconto che affronta la genitorialità e la solitudine.
Basta (veramente) poco per scrivere e dirigere un film che possa lasciare qualcosa nel cuore del pubblico. In un’epoca in cui tutto deve essere estremizzato e politicizzante, c’è bisogno di ricongiungersi con l’anima più pura del cinema e con la sua stessa essenza. C’è il bisogno di storie vere, per nulla complesse, ma che possano regalare il tempo e il modo di riflettere su tutto il corollario delle emozioni umani. Con poche e semplici mosse è riuscito a farlo Claudio Giovannesi (conosciuto per La paranza dei Bambini) grazie al suo Hey Joe. Film italiano ma con una star internazionale del calibro di James Franco, la pellicola (che è stata presentata in anteprima alla Festa del cinema di Roma del 2024) è disponibile in streaming sia per gli abbonati a Now che a Netflix.
Nella sua interezza è una storia di rara bellezza e profondità, che non scende a compromessi con nessuno e racconta il mondo di ieri con uno sguardo schietto e sincero. Ambientato a Napoli nel 1971, quando la città era ancora in balia della crisi del dopoguerra, tra contrabbando di sigarette e prostituzione, Hey Joe si inerpica tra i Quartieri Spagnoli in una storia umana di un padre che è in cerca di suo figlio e di un figlio che si è perso a causa di un padre assente. Un film evocativo, vibrante e che parla al cuore di Napoli, così intenso che è impossibile non restare coinvolti tra le maglie del racconto.
Hey Joe, di cosa parla il film
Napoli, 1944. Dean Berry, giovane marinaio americano, si innamora di Lucia, una ragazza dei Quartieri Spagnoli. Quando riparte per gli Stati Uniti lei è incinta: lui promette di tornare, ma non lo farà. New Jersey, 1971. Dean è un veterano di tre guerre – alla Seconda Mondiale sono seguite la Corea e il Vietnam – mezzo alcolizzato, con una ex moglie che esige anni di alimenti mai pagati e l’abitudine di trascinarsi stancamente per sale bingo.
Un telegramma spedito dall’Italia 13 anni prima lo raggiunge a sorpresa e gli ricorda di avere un figlio, Enzo, che gli aveva scritto a 12 anni quando Lucia era morta, chiedendo di incontrare suo padre. Dean parte per Napoli alla ricerca di quel figlio, che ora ha 25 anni e vive di espedienti, e che è stato cresciuto dall’autoritario boss della camorra Don Vittorio. Dean pur di riallacciare i rapporti con il figlio resta imbrigliato nella vita di Enzo che contrabbanda sigarette ed estorce il pizzo ai negozianti. I due, tra malumori e ripensamenti, affrontano anni di solitudine e rimpianti.
Hey Joe e quello sguardo alla Napoli del secondo dopoguerra
Un film bello, intenso e per nulla banale. Questo è un dato di fatto. Claudio Giovannesi presenta Hey Joe come “un film sulle conseguenze della guerra, sul rapporto tra Stati Uniti e Italia raccontato attraverso la relazione tra un padre e un figlio”. Più di tutto, mette in mostra una realtà difficile, come i quartieri e i bassifondi di Napoli, rivelando la disparità tra Italia e Stai Uniti, in un contesto in cui l’una ha bisogno dell’altra per restare a galla. Il film mostra la sottile una relazione, svelando prima la povertà umana e sociale di quell’America e del suo sogno, e poi svela anche la realtà di una Napoli che sa porgere l’atra guancia.
Hey Joe è la storia di un americano costretto a scappare dal famoso “sogno”, ormai infranto, per trovare la propria via. La bellezza del film sta proprio nella disincantata costruzione delle povertà dei due protagonisti. Ma è capace di trasmettere emozioni e coinvolgere lo spettatore in una vicenda di disperazione e salvezza reciproca. Nella quale James Franco regala una delle interpretazioni più sentite degli ultimi anni (probabilmente anche divertendosi a fare il papà mezzo italiano).
James Franco, attore scomodo ma di grande talento
Personaggio spesso controverso, l’ex teen idol James Franco (nel 2002 era l’amico nel primo Spider-Man) negli ultimi anni è finito nell’occhio del #MeToo per accuse di molestie sessuali che gli sono costate molto. È lo stesso attore/regista a confessare come l’esperienza vissuta in Italia sia stata un’opportunità. Opportunità di lavorare con un regista come Giovannesi, di scoprire il nostro Paese e di poter vestire i panni di un personaggio e una storia che ha molto amato. “Perché credo che non importa quanto una persona scenda in basso: c’è sempre una possibilità di risalita”. Sullo schermo e nella vita.

