Gaza: il Papa, “Subito il cessate il fuoco”

Il dolore per le vittime espresso in un telegramma a firma Parolin


La voce del Papa, Leone XIV, si leva ancora una volta con forza e urgenza per la Striscia di Gaza, dilaniata da mesi di conflitto.


Un accorato appello per un “immediato cessate il fuoco” è stato lanciato dal Pontefice, esprimendo il suo profondo dolore e la sua vicinanza alle popolazioni colpite dalla violenza.
Il messaggio papale è giunto attraverso un telegramma a firma del Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, inviato a nome di Sua Santità.


Nel testo, il Papa si dichiara “profondamente addolorato per la perdita di vite umane, le sofferenze indicibili e la distruzione” che continuano a imperversare a Gaza.
Il dolore del Pontefice per l’urgenza della pace e’ intenso.


Il cordoglio di Leone XIV non è una novità. Fin dall’inizio del conflitto, il Pontefice ha costantemente richiamato l’attenzione della comunità internazionale sulla tragedia umanitaria in corso, implorando la fine delle ostilità e la protezione dei civili. Il telegramma odierno ribadisce con forza questa posizione, sottolineando l’emergenza di porre fine a un conflitto che sta causando un tributo altissimo in termini di vite innocenti e di disperazione.


Le parole del Papa riflettono la crescente preoccupazione della Santa Sede per una situazione che sembra non trovare sbocchi, con conseguenze devastanti per milioni di persone. La richiesta di un “immediato cessate il fuoco” non è solo un appello morale, ma anche una chiara indicazione politica affinché la diplomazia prevalga sulla logica delle armi.


Il telegramma, pur esprimendo vicinanza e preghiera per le vittime e i feriti, si configura anche come un implicito richiamo alla responsabilità della comunità internazionale. La Santa Sede continua a credere nella possibilità di una soluzione pacifica e negoziata, che garantisca la sicurezza per tutti e il rispetto del diritto internazionale umanitario.


In un contesto geopolitico complesso, il Papa Leone XIV si erge ancora una volta come voce della coscienza, esortando tutti gli attori coinvolti a deporre le armi e a intraprendere con urgenza un cammino di dialogo e pace per il bene dell’intera regione.


La speranza è che l’ennesimo grido di dolore da Gaza, amplificato dalla voce del Pontefice, possa finalmente trovare ascolto e tradursi in azioni concrete.