L’amicizia supporta la longevità e previene malattie. Intervista al Dottor Massimo Spattini

Ieri 30 Luglio si è celebrata in tutto il mondo la Giornata dell’Amicizia, volta a ribadire e valorizzare il ruolo degli amici nella nostra esistenza.

Un amico è una persona preziosa che ci aiuta a crescere ed evolvere. Diversi studi scientifici hanno dimostrato che c’è una correlazione tra amicizia e longevità.

È stato confermato che avere poche relazioni e vivere in solitudine può costare quindici anni di vita. Ce lo spiega il Dottor Massimo Spattini, medico chirurgo e Specialista in Medicina dello Sport, Specialista in Scienza dell’Alimentazione e Dietetica, autore del libro o “Le 3 chiavi della longevità. Magri – forti – felici” (Edizioni Lswr).

Coltivare la socialità ha una correlazione con la longevità?

Coltivare la socialità e l’amicizia è uno degli otto fattori per la longevità. Infatti, nelle Blue Zone, i centenari mostrano una forte attenzione nei confronti delle loro famiglie e mantengono legami profondi con i loro cari. Le relazioni sociali positive possono aiutare a ridurre lo stress e a promuovere la salute mentale. Infine, avere una vita sociale attiva e soddisfacente può contribuire a prevenire problemi di salute come la depressione e l’isolamento sociale.
A Loma Linda la Chiesa Avventista incoraggia e fornisce opportunità concrete perché i suoi membri si impegnino in attività di volontariato, spesso avviando programmi di assistenza formale per chi ha problemi finanziari o difficoltà a svolgere le normali attività quotidiane.
Gli abitanti di Okinawa, per esempio, hanno creato i “moai”, gruppi di cinque amici che si impegnano a sostenersi e frequentarsi per tutta la vita. Gli abitanti di Nicoya dedicano il loro tempo libero a stare con famiglia e amici.
Gli Ikariani, sebbene le case siano isolate, hanno un forte spirito di solidarietà familiare e mantengono interazioni e contatti frequenti con vicini, familiari e amici.
Anche in Sardegna esiste un forte supporto sociale. Se nel mondo occidentale un novantenne ha il 50% di possibilità di finire la sua vita in una casa di riposo (con un’aspettativa di vita di sei mesi, una volta ricoverato) nell’Ogliastra questo non avviene mai.

Ha menzionato le “Zone Blu”. Ci può spiegare cosa sono?

Le “Zone Blu” sono delle specifiche aree del pianeta in cui le persone vivono più a lungo e in modo più sano. Ad oggi, quelle identificate e certificate sono 5: Loma Linda (California); Nicoya (Costa Rica); Ogliastra (Sardegna); Ikaria (Grecia); Okinawa (Giappone).
Oltre alla longevità, ciò che colpisce di questi luoghi è la qualità della vita dei loro abitanti e il fatto che la demenza senile è praticamente inesistente. Le Blue Zone non sono solo luoghi dove le persone vivono più a lungo, ma dove si ha una vita attiva, partecipativa e percepita come degna di essere vissuta.
Le Blue Zone sono state studiate dal demografo belga Michel Poulain, ricercatore dell’università di Tallinn in Estonia, e dall’epidemiologo sardo Gianni Pes, dell’università di Sassari.
I due studiosi hanno identificato gli elementi di grande rilievo che accomunano tutte le Zone blu e che potrebbero essere quindi i fattori determinanti dietro al fenomeno della longevità.

Qual è il valore terapeutico dell’amicizia?
Per la scienza l’amicizia non ha solo un valore psicologico ma anche fisico. Due antropologi dell’Università di Oxford hanno dimostrato che alla base del “sentimento” dell’amicizia c’è la produzione di un oppioide endogeno che funziona da neurotrasmettitore, contrastando gli effetti dell’ormone dello stress.

Spesso si dice che l’amicizia è un sentimento più comune tra gli uomini che tra le donne, ma questo non è vero, o almeno non dovrebbe esserlo. Infatti, uno studio condotto presso l’Università del Michigan ha dimostrato che l’amicizia tra donne aumenta la produzione di progesterone, unormoneantiansiogeno, a discapito di quella del cortisolo.
Questo effetto positivo potrebbe avere implicazioni importanti anche per le donne affette da cancroalseno, come emerge da un articolo pubblicato sulla rivista Breast Cancer Research and Treatment.

L’amicizia allunga davvero la vita?
L’amicizia è in grado di allungare la vita. Analizzando più di 148 studi che consideravano la frequenza delle relazioni umane e l’impatto sulla salute, gli scienziati hanno concluso che avere pochi rapporti di amicizia può essere considerato un fattore di rischio per la salute equivalente a fumare 15,5 sigarette al giorno, peggio della sedentarietà e dell’obesità.
Infine, secondo gli scienziati americani dell’Ohio State University gli stimoli sociali inducono la produzione del BDNF, un fattore di crescita che, tra l’altro, induce la trasformazione del grasso bianco in grasso bruno, dotato di attività termogenica.