Gangs of London è la “risposta” inglese a Gomorra. Ecco perché la saga dei Wallace è una serie da (ri)scoprire

Cruda, violenta ma di rara bellezza. Gangs of London e la serie – in Italia su Sky e NOW – che ha riscritto le regole di una saga criminale. Pur non sfuggendo dai classici clichè del genere, lo show ha saputo trovare la sua strada e di affermarsi in un panorama in netto movimento. Da poco è scattato il rinnovo per una stagione 4. E ora vi spighiamo il perché è una serie che vive grazie all’anima più pop di Gomorra. 

Questa è una di quelle serie tv che meritano di essere (ri)scoperte. Nonostante la loro bellezza, restano nell’ombra e ammirate da pochi. Una cosa del genere è accaduta (e sta accadendo) con Gangs of London, serie inglese che ha trovato buoni consensi in patria. Tanto da essere rinnovata per una stagione 4. Qui in Italia non è al centro della discussione. Invece, meriterebbe molto più spazio dato che, al netto di alcune sbavature, resta un prodotto di alto profilo e che esce un po’ fuori dalle regole della più classica saga familiare e criminale.

Nata, di sicuro, sulla falsa riga di Gomorra, la serie tv spinge il piede su una storia più coesa. È meno evocativa, più violenta e più tarantiniana. Inoltre, il racconto è in bilico tra realtà e follia. Fulminante è stato il primo episodio e, da quel momento, Gangs of London ha inanellato un colpo di scena dopo l’altro, veleggiando alto nel cuore del pubblico. Ecco perché, per chi ha amato Gomorra, la serie di Sky è un prodotto da non perdere. Essa miscela tutte le tematiche di una soap-opera ai meccanismi di una saga familiare. 

Gangs of London, la trama della serie tv 

Ambientata nel cuore di Londra, una delle città più multiculturali e dinamiche del mondo, Gangs of London, serie Sky Original firmata dal maestro dell’action-fighting Gareth Evans insieme con Matt Flannery, racconta la storia dei Wallace, una famiglia criminale che controlla i traffici e assicura la pace fra le gang della City. Da oltre venti anni, Finn Wallace, il patriarca della famiglia, è il criminale più potente della città. La sua “sovranità” è basata su una fragile alleanza tra bande criminali di ogni parte del mondo. Queste bande contrabbandano qualunque cosa. Miliardi di sterline circolano ogni anno nella sua organizzazione. Ora però è morto, e nessuno sa chi ne ha commissionato l’omicidio. Con temibili nemici a ogni angolo, le gang della città sono pronte a tutto per prendere il posto dei Wallace. Sean Wallace, il figlio di Finn, subentra alla guida del clan e dell’organizzazione criminale. 

Con l’aiuto della famiglia guidata da Ed Dumani, Sean deve vendicare il padre. È pronto a mettere a repentaglio la difficile alleanza fra le gang della capitale per riuscirsi. Ben presto, le sue azioni provocano pericolosissime increspature nel mondo del crimine internazionale a Londra, dalla mafia albanese guidata da Luan Dushaj, al cartello della droga pakistano, ai combattenti curdi e ai nomadi gallesi. Nel mezzo di tutto questo, il nuovo arrivato Elliot Finch, all’apparenza solo un impiegato di basso livello dei Wallace, è in realtà un agente sotto copertura alle prese con un’indagine contro la loro organizzazione. 

Gangs of London, una serie da non perdere

Prendendo spunto da un vecchio progetto accantonato (una storia tra gang ambientata nel sud-est asiatico), Gareth Evans mette in scena una Londra cosmopolita non solo nella sua struttura sociale ma anche nel tessuto criminale. Le vicende del clan Wallace sono ovviamente il fulcro del progetto Sky.

Tuttavia, mano a mano che la trama avanza, emergono al di fuori della famiglia personaggi carismatici. Soprattutto emerge il vero protagonista dello show, ovvero Eliott (un convincente Sope Dirisu), a scapito del rampollo di casa Wallace (un Joe Cole sempre impeccabile). 

Gangs Of London, attraverso l’espediente della guerra di potere per il controllo della criminalità di Londra, in realtà è una serie che si sofferma molto sulla tematica dello scontro generazionale. È legato in particolare al difficile rapporto tra genitori e figli. Il cattivo esempio trasmesso dai padri e dalle madri condiziona inevitabilmente una società sempre più corrotta e avara di valori. Non è un caso che, in diverse scene, vediamo bambini che assistono ad azioni efferate. 

Da quando le migliori produzioni televisive, nel corso degli ultimi vent’anni, hanno un taglio molto più cinematografico, anche grazie agli ingenti investimenti dei canali a pagamento e dei servizi streaming (che, rispetto alle reti generaliste, hanno meno limitazioni dal punto di vista della censura), la rappresentazione della violenza in TV ormai non fa più scalpore. Gangs Of London alza però ulteriormente l’asticella. Perfino più dello show di Banshee, famoso per la sua brutalità. Esso mostra sullo schermo le efferatezze compiute dalle gang senza nascondere nulla. Include torture e improvvisate estrazioni di proiettili annesse.