L’importanza della salute mentale sin nei primi anni di vita. Intervista alla Dottoressa Beatrice Casoni

La Giornata Mondiale della Salute Mentale è un’iniziativa promossa dalla World Federation for Mental Health (Federazione Mondiale per la Salute Mentale), riconosciuta e sostenuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Nasce con lo scopo di sensibilizzare la popolazione mondiale sui temi legati alla salute mentale, di abbattere lo stigma, di favorire il dialogo e di promuovere politiche e interventi concreti per supportare chi soffre di disturbi mentali.

Questo il tema, annunciato ufficialmente dall’Oms, sul quale si concentrerà la Giornata mondiale della salute 2025, “Un inizio sano, un futuro pieno di speranza”. La Giornata mondiale della salute mentale darà il via a una campagna di un anno sulla salute materna e neonatale intitolata Healthy beginnings, hopeful futures. Obiettivi, esortare i governi e la comunità sanitaria a intensificare gli sforzi per porre fine alle morti prevenibili di madri e neonati e a dare priorità alla salute e al benessere a lungo termine delle donne. 

 Il messaggio di quest’anno è più chiaro che mai: la salute mentale va tutelata e coltivata sin dai primi anni di vita, e lungo tutto il percorso dell’esistenza. Ne abbiamo parlato con la dottoressa Beatrice Casoni Psichiatra presso il Poliambulatorio Medico Odontoiatrico ErreEsse di Ferrara.

Come si può definire la salute mentale?

La salute mentale a è parte integrante del nostro benessere quotidiano, e copre importanti aree di adattamento , dalla capacità di affrontare le difficoltà, al saper  costruire relazioni sane,  lavorare, imparare ecc ma spesso ce ne occupiamo solo quando emerge qualche problema. La parola chiave dovrebbe essere “prevenzione”.

Emerge, per questo,  l’importanza di porre attenzione particolare alla salute mentale nei primi anni di vita. I primi 5-6 anni di vita rappresentano un periodo critico in cui il cervello si sviluppa rapidamente e le esperienze vissute, positive o negative ,lasciano un’impronta profonda. Un bambino mentalmente sano non è semplicemente un bambino “che non ha problemi” ma è un bambino che riesce a esprimere le proprie emozioni, si sente sicuro e amato, ha la possibilità di esplorare il mondo con fiducia, è supportato quando vive situazioni stressanti o frustranti.

Ma perché è così importante partire dall’infanzia?

Perché  le prime relazioni formano il cervello. Le relazioni con genitori, educatori e figure di riferimento,  creano le fondamenta della fiducia, della sicurezza e della regolazione emotiva. Un bambino che sperimenta un legame sicuro impara a riconoscere le proprie emozioni, a gestirle e a cercare aiuto in modo sano. 

Al contrario esperienze avverse come trascuratezza, maltrattamenti, mancanza di attenzioni emotive o ambienti familiari instabili, possono contribuire allo sviluppo di ansia, difficoltà relazionali o disturbi del comportamento, anche a distanza di anni. 

Oltre a sostenere la creazioni di sani ed equilibrati rapporti e ambienti di vita è importante saper riconoscere i segnali di disagio dato che i bambini non sempre sanno esprimere ciò che provano con le parole manifestando il disagio psicologico attraverso il comportamento.

Quali sono i segnali da non sottovalutare?

E’ sempre bene prestare attenzione se emergono cambiamenti improvvisi dell’umore, difficoltà a dormire o incubi frequenti, paure intense o persistenti, irritabilità o aggressività eccessiva, ritiro sociale o scarsa interazione con i coetanei, regressioni (per esempio tornare a bagnare il letto), calo dell’interesse per il gioco o per la scuola, malesseri fisici ricorrenti senza causa organica. Questi segnali non significano automaticamente che c’è un disturbo mentale, ma devono essere accolti come richieste di attenzione,  in quanto un intervento precoce può fare una grande differenza prevenendo l’insorgenza di disturbi o patologie psichiche.

Ma come possiamo agire in tal senso?  Quale il ruolo della famiglia, della scuola, della comunità educante?

La famiglia resta il primo spazio di protezione e crescita. I genitori non devono essere perfetti, ma emotivamente disponibili, capaci di ascoltare, accogliere le emozioni dei propri figli e anche quelle più difficili come rabbia, paura o tristezza.

Supportare i genitori attraverso percorsi di accompagnamento alla genitorialità, gruppi di sostegno o consulenze psicologiche può prevenire situazioni di stress cronico familiare e aiutare i bambini a crescere in un clima più sereno.

2) Il ruolo chiave della scuola e della comunità in quanto la scuola non è solo un luogo di apprendimento, ma anche uno spazio di socializzazione e osservazione. Educatori, insegnanti e operatori scolastici possono svolgere un ruolo fondamentale nell’identificare precocemente situazioni di disagio e nel promuovere un ambiente scolastico sano, empatico e inclusivo.

Programmi di educazione socio-emotiva, sportelli di ascolto psicologico e formazione degli insegnanti su come riconoscere e gestire le difficoltà emotive degli alunni sono strumenti indispensabili per il benessere mentale dei più piccoli.

Cosa significa investire sulla salute mentale dei bambini?

Investire nella salute mentale dei bambini  non è solo una questione individuale, ma una priorità sociale. Il benessere emotivo dell’infanzia è legato a: un miglior rendimento scolastico, minori rischi di sviluppare disturbi in adolescenza e in età adulta, relazioni affettive più stabili, maggiore capacità di affrontare gli imprevisti della vita. Prendersi cura oggi della salute mentale dei bambini significa costruire una società più sana, resiliente e empatica domani.

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