Israele: ripristinato il cessate il fuoco

Medio Oriente: milizie irachene filoiraniane annunciano 'stop attacchi contro Israele'



Il fragile cessate il fuoco tra Israele e Hamas è stato ufficialmente ripristinato. Tuttavia, l’annuncio arriva dopo una notte e una mattinata di intensi attacchi aerei israeliani sulla Striscia di Gaza. Questi hanno causato un pesante tributo di vite umane tra la popolazione civile.



Secondo l’agenzia di stampa palestinese Wafa (e confermato da diverse fonti mediche citate dai media internazionali), il bilancio delle vittime palestinesi negli ultimi raid è drammatico. Almeno 63 persone sono state uccise, tra cui un numero scioccante di 24 bambini. Le recenti attività militari in Israele mostrano quanto la situazione sia tesa. Fonti ospedaliere locali suggeriscono che il bilancio totale dei morti nella notte potrebbe essere anche più alto. Vi sono decine di feriti, molti dei quali versano in condizioni critiche.

L’ultima escalation ha avuto inizio in risposta all’uccisione di un soldato israeliano, Yona Efraim Feldbaum. L’evento è avvenuto ieri in un’area a est di Rafah, nel sud della Striscia. L’esercito israeliano (IDF) ha attribuito l’attacco a “terroristi palestinesi”. Accusano Hamas di aver violato l’accordo di tregua in vigore.

L’Attacco e la Reazione: Dopo l’uccisione del soldato, il Primo Ministro israeliano Netanyahu ha ordinato raid aerei immediati contro obiettivi nella Striscia di Gaza.

Hamas Nega: Il movimento islamista Hamas ha categoricamente respinto l’accusa di aver attaccato le truppe israeliane. Hanno riaffermato il proprio impegno a rispettare il cessate il fuoco mediato dagli Stati Uniti.

Il Ripristino: Nonostante l’ondata di bombardamenti, l’esercito israeliano ha successivamente annunciato, in mattinata, il ripristino del cessate il fuoco. Questo avviene a partire dalle ore 9:00, ora locale.

L’episodio mette in luce la estrema fragilità dell’accordo di tregua. È stato siglato per la terza volta in un anno, mostrando l’instabilità della situazione sul campo.

Il vicepresidente degli Stati Uniti, J.D. Vance, in linea con l’amministrazione Trump, ha tentato di minimizzare l’accaduto parlando di “scaramucce”. Ha sostenuto che il cessate il fuoco “sta tenendo”. Tuttavia, le dichiarazioni appaiono scollegate dalla realtà dopo una notte di sangue. Ci sono state decine di vittime, compresi molti bambini.

Il cessate il fuoco, in vigore dal 10 ottobre, aveva rappresentato un momento di sollievo. Ha permesso l’ingresso di aiuti umanitari vitali in una Striscia devastata da mesi di conflitto.

L’UNICEF aveva recentemente sottolineato come la tregua rappresentasse “un’opportunità fondamentale per la sopravvivenza” dei bambini di Gaza.

Il rapido deterioramento della situazione evidenzia che lo stop alle ostilità è al momento più formale che reale. La pace duratura resta un miraggio finché non saranno affrontati i nodi fondamentali del conflitto:

Sicurezza: Il disarmo di Hamas, richiesto da Israele.

Aiuti e Ricostruzione: La necessità di corridoi umanitari stabili e un piano di ricostruzione massiccio per Gaza.

Ostaggi e Detenuti: La questione irrisolta del rilascio degli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas e dei detenuti palestinesi.

Con l’interruzione della tregua e il suo successivo, e precario, ripristino, la speranza di una pace duratura è ancora una volta appesa a un filo sottile. La popolazione civile di Gaza continua a pagare il prezzo più alto.