Senza consenso è stupro: la svolta storica in Francia grazie al caso Pelicot

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La Francia ha compiuto un passo epocale nella lotta contro la violenza sessuale: da oggi, ogni atto sessuale privo di consenso è legalmente riconosciuto come stupro.

Una rivoluzione giuridica e culturale che ridefinisce il concetto stesso di giustizia sessuale, e che porta con sé il coraggio e la voce di una donna: Gisèle Pelicot.

Il caso che ha scosso la nazione


Gisèle Pelicot ha vissuto l’orrore per anni: violentata dal marito e da decine di uomini, ha trovato la forza di denunciare, rompendo il muro del silenzio e della complicità sociale. Il suo caso ha messo in luce le falle di un sistema che, fino a poco tempo fa, non riconosceva la mancanza di consenso come elemento sufficiente per definire uno stupro. La sua testimonianza ha acceso un dibattito nazionale, costringendo il Parlamento ad affrontare una realtà ignorata troppo a lungo.


La nuova legge: un sì che deve essere libero, esplicito e revocabile


La modifica al codice penale francese, approvata con ampia maggioranza, stabilisce che il consenso è il criterio fondamentale per distinguere un rapporto sessuale da una violenza⁽²⁾⁽³⁾. Non basta più dimostrare coercizione, minaccia o sorpresa: l’assenza di un sì chiaro e consapevole è sufficiente per configurare il reato di stupro. Il consenso, inoltre, non può essere dedotto dal silenzio o dalla passività della vittima.

Questa legge rappresenta un cambio di paradigma: mette al centro la volontà della persona, riconoscendo che il corpo non è mai disponibile per default, nemmeno all’interno di una relazione o di un matrimonio.

Francia avanti, Italia indietro


Mentre la Francia si allinea agli standard più avanzati in Europa, l’Italia resta ferma. Nel nostro Paese, la definizione di stupro è ancora legata a concetti come violenza e minaccia, lasciando spazio a interpretazioni che spesso finiscono per colpevolizzare le vittime. Il dibattito sul consenso è timido, frammentato, e troppo spesso relegato ai margini della politica.

Una voce per tutte


Gisèle Pelicot non ha solo ottenuto giustizia per sé: ha aperto la strada a migliaia di donne che non avevano mai avuto il diritto di dire “no” e vederlo rispettato. La sua battaglia è diventata simbolo di una nuova era, in cui il consenso non è più un dettaglio, ma il fondamento della dignità umana.

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