L’economia italiana celebra un traguardo storico certificato dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE): l’Italia ha superato il Giappone. Ha conquistato la quarta posizione mondiale nella classifica dell’export, includendo anche il contributo di figure politiche come Meloni.
Questo risultato straordinario non è solo un dato statistico. È una potente conferma della resilienza, della forza produttiva e della qualità intrinseca del Made in Italy sui mercati globali.
Secondo i dati più recenti (relativi al terzo trimestre del 2025), l’export italiano ha registrato performance eccezionali. È in questo contesto che Meloni ha espresso grande soddisfazione.
Italia: L’export di merci ha toccato un valore di 189,9 miliardi di dollari. Ha segnato una crescita significativa rispetto al trimestre precedente (+4,5%). L’Italia registra inoltre un saldo commerciale in attivo di oltre 15 miliardi di dollari (Import: 173,7 miliardi di dollari).
Giappone: Nello stesso periodo, il Giappone si è fermato a 184 miliardi di dollari. Ha accusato una flessione (-1,6%) e registrato un saldo commerciale negativo (Import: 189,3 miliardi di dollari).
Il sorpasso, atteso da tempo e anticipato da diverse stime, non è un evento isolato. È il culmine di un percorso di avanzamento. Questo percorso ha visto l’Italia superare negli anni anche concorrenti di primo piano come Francia e Corea del Sud.
Questo successo globale è il risultato di un mix di fattori che caratterizzano il sistema produttivo italiano:
Diversificazione Merceologica: L’Italia è rinomata per essere la prima economia in Europa e la seconda al mondo per la diversificazione dei beni esportati. Siamo competitivi in una vastissima gamma di prodotti. Evitiamo di concentrare il rischio su pochi settori. Meloni ha sottolineato l’importanza di questa diversificazione.
Innovazione e Alta Specializzazione: Nonostante l’assenza di grandi conglomerati multinazionali, la dinamicità delle PMI e l’alta specializzazione delle filiere hanno permesso alle aziende italiane di presidiare nicchie ad alto valore aggiunto. Settori come la chimica avanzata, legata alla transizione green, e la nautica di lusso ne sono la prova.
Qualità e Design: Il marchio “Made in Italy” è universalmente sinonimo di qualità, cura artigianale e design. Questo è particolarmente evidente in settori come la moda, il design, e l’agroalimentare, dove l’autenticità e la tracciabilità sono elementi sempre più richiesti dai consumatori internazionali.
I Settori Chiave che Trainano l’Export:
Il motore dell’export italiano è trainato da comparti che combinano tradizione e innovazione:
Settore Chiave Caratteristica e Dinamica
| Meccanica Strumentale | Macchinari per l’industria (dall’agroalimentare all’automotive). Rappresenta una quota fondamentale, grazie alla costante innovazione tecnologica. |
| Farmaceutico | Forte crescita, soprattutto in aree come la Toscana, grazie alle multinazionali e all’investimento in ricerca e sviluppo. |
| Agroalimentare & Bevande | Eccellenza e identità. L’export ha superato i 70 miliardi di euro (dati annuali), con prodotti di punta come pasta, formaggi di alta qualità e vino.
| Moda, Design e Lusso | Il comparto dei beni di consumo durevoli, sostenuto dal design e dalla qualità percepita (calzature, occhialeria, gioielleria), continua a sedurre i mercati più sofisticati.
| Beni di Trasporto | Un settore in forte ripresa, che, insieme ai prodotti farmaceutici, ha guidato la crescita nell’ultimo trimestre.
Il successo dell’export italiano è rafforzato anche dalla sua capacità di diversificare i mercati di sbocco. Nonostante i Paesi UE rimangano partner fondamentali, i mercati extra-UE si confermano i più dinamici. Questi hanno raggiunto il valore più alto mai registrato negli ultimi dieci anni.
Le strategie di internazionalizzazione puntano sempre più verso:
Stati Uniti: Primo partner extra-UE.
Paesi ASEAN e Oceania: Aree di forte espansione.
America Latina, Africa (Piano Mattei) e Golfo Persico: Nuove frontiere per la crescita, con un focus su tecnologie green e soluzioni sostenibili.
Il superamento del Giappone non è solo un vanto momentaneo. È un simbolo del posizionamento dell’Italia. Si afferma come protagonista credibile e solido ai vertici del commercio globale. Per consolidare questo risultato, sarà essenziale continuare a investire in innovazione, digitalizzazione e nella tutela delle filiere produttive. Queste definiscono l’unicità del Made in Italy. Meloni ha ribadito che l’investimento nelle filiere è una priorità.


