Dopo l’occupazione avvenuta il 7 dicembre durata 4 giorni che ha coinvolto l’istituto I.I.S. Pirell a Roma, parla oggi Cristian, lo studente sospeso per 16 giorni per aver partecipato alla manifestazione.
«Punire degli studenti perché lottano è assurdo, perché se gli studenti hanno deciso di lottare, hanno deciso di lottare per un futuro migliore, per una scuola migliore, e di questo ne giovano tutti quanti.»
Queste le parole del giovane studente all’Agenzia DIRE. Cristian è stato sospeso 16 giorni senza obbligo di frequenza dopo aver aderito all’occupazione dell’edificio scolastico.
È lui infatti il capro espiatorio prescelto per punire gli atteggiamenti degli studenti: dei soli 3 studenti coinvolti nei provvedimenti disciplinari, lui è quello che ha subito la pena peggiore.
Oltre due settimane di sospensione
«Contando 5 giorni a settimana, verrò allontanato da scuola per tre settimane e un giorno, simpatico anche il dettaglio di questo giorno in più- racconta – verrò quindi escluso da scuola per quasi un mese, senza alcuna finalità educativa». Questa la lamentela principale di Cristian, la paura di perdere tempo prezioso che gli serve per prepararsi agli esami di maturità per una punizione, non una correzione e che potrebbe avere serie ripercussioni sul suo futuro.
Rischia di perdere l’anno
Cristian è all’ultimo anno di istituto e questa sospensione potrebbe costargli l’anno. Una ripercussione pesante quindi, che andrebbe oltre la semplice sospensione ma con la perdita di un anno scolastico e, potremmo dire, di vita per una pena che dice essere «la conseguenza diretta del clima repressivo instaurato dalle nostre istituzioni, perché ci ricordiamo bene la circolare in cui Pinneri, il direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale del Lazio, invitava tutti i dirigenti a denunciare e attuare delle pesanti conseguenze».
I professori non sono d’accordo
Cristian continua raccontando che sono tanti i docenti dell’istituto Pirelli contrari alla sospensione, eppure si domanda «cosa stanno facendo questi professori? Come stanno dimostrando la loro solidarietà? Come si stanno dissociando da questo gesto? Perché è troppo facile dire di non essere d’accordo e poi lasciare andare tutto così».
«Perderò 16 giorni di scuola nell’anno più importante di tutti» conclude, si spera che la solidarietà dei professori arrivi impedendo che ciò accada.