“Era l’unica medaglia che mi mancava, ci tenevo tanto”, così ha commentato il 23enne Giacomo Bertagnolli che, con la guida Andrea Revelli, ha vinto la supercombinata maschile nella categoria “visually impaierd”, coloro che hanno una disabilità visiva, durante le Parlimpiadi Invernali di Pechino 2022. Con quest’oro, lo sciatore ha vinto in qualsiasi categoria.
Le Paralimpiadi non fermano la guerra, ma la guerra non ferma le Paralimpiadi
Nell’Antica Grecia, le Olimpiadi rappresentavano un momento di tregua dalle battaglie. Chiunque, spettatore o atleta che doveva recarsi ad Olimpia, usufruiva di un lasciapassare che consentiva di mettere da parte ogni controversia pubblica e privata e non doveva essere infastidito. Dal 1992, il Comitato Olimpico Internazionale chiede alla comunità internazionale, con l’aiuto dell’Onu, di osservare la tregua olimpica. Sembra che Pechino abbia chiesto alla Russia di posticipare l’avvio della guerra in Ucraina alla chiusura delle Olimpiadi Invernali, più per motivi economici ed organizzativi che in segno di pace, ma non è accaduto lo stesso per le Paralimpiadi, dove il clima nel Villaggio Olimpico è teso. Gli atleti russi e bielorussi sono stati sospesi da ogni competizione ma, prima di essere esclusi, sembra abbiano minacciato gli atleti ucraini, dicendo che avrebbero bombardato le loro case e le loro famiglie. Nonostante la guerra, però, le Paralimpiadi Invernali di Pechino vanno avanti ed è giusto così.
Una prova perfetta di Bertagnolli
Portabandiera dell’Italia alla cerimonia di inaugurazione del 4 marzo 2022, Giacomo Bertagnolli non ha commesso nessun errore assieme alla sua guida Andrea Revelli, con una sciata precisa e veloce che ha lasciato indietro gli altri atleti. Lo sciatore di Cavalese, in provincia di Trento, ha fermato il cronometro a 1:49.80, risultato del terzo tempo nella manche di Super-G corsa nella mattinata cinese sulla pista veloce (1:10.71) e del primo posto nello Slalom concluso sul tracciato tecnico (39.09). Staccato di 2.18 secondi l’austriaco Johannes Aigner (1:51.98), con la guida Matteo Fleischmann, che porta a casa la medaglia d’argento. Terzo, a 3.01 secondi da Bertagnolli, il britannico Neil Simpson (1:52.81), guidato dal fratello Andrew.
L’argento in SuperG
Gli stessi atleti avevano condiviso il podio, ieri, dopo la gara del SuperG, dove l’Italia aveva vinto l’argento. Giacomo Bertagnolli, uno degli atleti più attesi della Paralimpiade, aveva chiuso la gara al secondo posto, fermando il cronometro a 1:09.31, a 4 decimi dalla medaglia d’oro Neil Simpson, mentre a completare il podio era stato l’austriaco Johannes Aigner con il terzo posto.
Sale così a sei il numero delle medaglie vinte da Bertagnolli alle Paralimpiadi Invernali. Nel 2018, a Pyeongchang, dove la sua guida era Fabrizio Casal, aveva infatti vinto il bronzo nelle discesa libera, l’argento sempre nel SuperG e ben due ori, uno nello slalom gigante e uno nello slalom speciale.
Bertagnolli: “Non avevo mai pianto in vita mia”
Grande entusiasmo al termine della gara, che Bertagnolli ha commentato così: “E’ stato grandioso, oggi veramente ho coronato un sogno e soprattutto ho portato a termine una gara in cui credevo tanto. Era una gara che alle scorse Paralimpiadi non avevo terminato, mancava proprio questa e sentivo che dovevo fare qualcosa per completare il cerchio. Ora ho una medaglia olimpica per tutte le discipline. E’ grandioso perché, se ci pensate, non è da tutti. Non posso che essere contento, anche un po’ stanco, l’emozione che ho provato è stata incredibile. Credo di non aver mai pianto in vita mia, tranne oggi. Non sono una persona emotiva ma l’emozione è ancora tantissima. Abbiamo disputato due manche veramente belle, in cui siamo riusciti ad esprimerci bene, anche se tecnicamente non è stata la mia gara migliore e non è stato facile, perché il livello si è alzato molto in questi quattro anni. Ci abbiamo messo l’anima ed abbiamo rischiato, ma se vuoi prendere l’oro devi per forza rischiare. Una medaglia che è per tutte le persone che mi sono state vicine: i miei genitori, i nonni, mia sorella Sofia, gli amici che si sono trovati a casa mia per vedere la gara”. Grande gioia anche per la guida Andrea Revelli, che ha detto: “ Un’emozione fortissima quella che provo in questo momento, più forte di quelle che provavo quando correvo io. È giusto che Giacomo si goda questo momento, perché confermarsi mette sempre grande pressione addosso. È un oro che ovviamente dedichiamo alle persone che ci sono state vicine, ma che vogliamo dedicare soprattutto a noi stessi, perché ce lo siamo preso con tanti sforzi”. Entusiasta il commento di Luca Pancalli, Presidente del Comitato Paralimpico, che ha detto: “Giacomo è uno straordinario campione! Confermarsi a questi livelli con una crescita agonistica evidente significa tanto. Lui e Andrea stanno dimostrando di essere oltre all’altezza della situazione. Ora speriamo che questo trend continui anche per le prossime gare”.