Andrzei Pileki, figlio di ufficiale polacco che si rese protagonista di atti di eroismo durante la seconda guerra mondiale, tanto da meritarsi il soprannome di ”eroe di Auschwitz” ha avviato una causa contro contro il governo di Varsavia. L’uomo, che oggi ha 90 anni, è il figlio di Witold Pileki, tenente di cavalleria dell’esercito diventato noto per il suo atto di eroismo nel campo di sterminio. L’ufficiale decise di infiltrarsi nel campo del lager sotto copertura, dopo essersi fatto arrestare volontariamente dagli agenti della Gestapo nel settembre del 1940. Tenuto prigioniero sotto il falso nome di Tomasz Serafinski, rimase nel campo di concentramento per ben 3 anni, organizzando una rete di resistenza e riuscendo a trasmettere importanti informazioni sui crimini che i nazisti stavano commettendo in quegli anni. Riuscito a evadere nel 1943, confermò più volte le informazioni che riflettevano gli orrori nazisti nel campo di concentramento. Eroici atti che portarono però alla sua morte: le incarcerazioni che caratterizzarono la Polonia nel processo di sovietizzazione post conflitto coinvolsero anche lui, condannato a morte dopo lunghe torture nel 1948, al termine di un processo farsa. Ora suo figlio ha scelto di muovere una causa al governo della Polonia, chiedendo un risarcimento da 26 milioni di Zloty (circa 5,5 milioni di euro). Le istituzioni polacche avevano già erogato un risarcimento alla vedova di Witold Pilecki e ai suoi due figli nel 1990, ma Andrzej non ha ritenuto sufficiente questo gesto: a gennaio è prevista la prossima udienza, nell’attesa di capire se il governo polacco dovrà dare ulteriore compensazione per la tragedia legata all’eroe di Auschwitz.
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