Allarme delle imprese italiane “agire subito o salta tutto”.
Il decreto Meloni sul super bonus.
Il decreto varato dal governo giovedì scorso per bloccare la cessione del credito sconto in fattura allarma le imprese e rischia di mettere in ginocchio il mercato delle ristrutturazioni edilizie. Lanci l’associazione dei costruttori, avverte: entro un mese è necessario trovare un sistema per rimettere in moto il mercato dei crediti fiscali altrimenti migliaia di imprese saranno costrette a chiudere e decine di migliaia di persone rischieranno di perdere il lavoro. Anche i sindacati sono spaventati. La Cgil teme il taglio di 100.000 posti e annuncia di essere pronta alla piazza per protestare contro le misure dell’esecutivo. Ma il governo difende la scelta, considerata inevitabile. “ si doveva intervenire per arginare una situazione abnorme con 110 miliardi per il super bonus che gravano sulle casse dello Stato ha spiegato il vice ministro dell’economia Maurizio Leo l’esperto di fisco più vicino al premier Giorgia Meloni.
Il tavolo con l’esecutivo.
L’esecutivo apre però al confronto e lavora per cercare di trovare un compromesso. I presidenti delle categorie interessate dalle norme che bloccano la cessione di crediti edilizi sono stati invitati domani pomeriggio a Palazzo Chigi. La convocazione, inviata dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, è indirizzata ai presidenti dell’Anci Federica Brancaccio, di Confindustria Carlo Bonomi, di Confedilizia Giorgio Spaziani testa, di Confapi Cristian Camisa e dell’alleanza delle cooperative italiane Maurizio Gardini. A cui si aggiungeranno i vertici di Cna e confartigianato, associazioni sicuramente rappresentative nel settore edile. L’incontro sarà preceduto da un tavolo in cui il governo metterà di fronte l’ABI l’associazione che riunisce le banche italiane, la cassa depositi e prestiti e la SACE, la società assicurativa pubblica specializzata nel sostegno alle imprese e nelle garanzie per facilitare l’accesso al credito delle aziende. Le ipotesi al vaglio sono diverse. Hans e a B hanno già proposto al governo di sfruttare il flusso di cassa di versamenti di imposte fatte dai contribuenti in banca con Leffe 24.questo consentirebbe agli istituti di creare una capienza che consentirebbe di acquisire i crediti e fornire liquidità alle imprese . I crediti sono nel cassetto fiscale delle aziende ma nessuno è in grado di trasformarli in moneta le imprese non hanno liquidità, non riescono a pagare i fornitori e rischiano di fallire e l’allarme ripetuto più volte dall’ANCE in questi giorni.
Quale il possibile intervento?
Sul tavolo fratelli d’Italia lancia l’ipotesi di cartolarizzazione i crediti fiscali incagliati.in sostanza verrebbero impacchettati all’interno di titoli obbligazionari che poi dovrebbero essere venduti sul mercato per recuperare la liquidità da fornire alle aziende stesse. L’Ance calcola uno stock di crediti fiscali incagliati per 15 miliardi. Si stima una perdita di circa 25.000 imprese fallite con un blocco per 90.000 cantieri e 130.000 disoccupati in più nelle costruzioni senza contare i possibili fallimenti nelle imprese della filiera delle imprese fornitrici. Se non si trova rapidamente una soluzione ci saranno impatti potenzialmente devastanti e la previsione del numero uno di Confapi l’associazione che unisce le piccole medie imprese italiane Rocco di Giuseppe.
Berlusconi inevitabile l’intervento del governo rischio default.
Anche il leader Silvio Berlusconi interviene con una nota “ E inevitabile intervento del governo, c’è un serio rischio di default per l’economia italiana“. Ha aggiunto il leader di Forza Italia che questa norma è una misura adottata dal governo Conte, il governo degli indistinti bonus a pioggia, soggetti a continue modifiche ed interpretazioni che hanno provocato un clima di costante incertezza per le imprese interessate e il percorso dell’attuale Governo per evitare danni al bilancio dello Stato è doveroso e responsabile .
Molti i commenti degli esponenti politici .
Molti i commenti di esponenti politici. Gasparri in una nota annuncia che ci saranno delle modifiche, serve assolutamente un dialogo con le parti occorre garantire stabilità. Sono certo che il governo a tutta la volontà di fare delle modifiche, e semmai dovesse mettere la fiducia la metterà sul testo rivisto dalle commissioni in parlamento. Maurizio Gasparri si dice convinto che il governo correggerà il decreto che blocca la cessione dei crediti del super bonus e dei bonus edilizi. Famiglie e imprese vanno tutelate sottolinea il senatore di Forza Italia, sottolineando che il decreto andava fatto perché la situazione stava degenerando a causa degli errori ben noti nel varare questa misura fatta dal governo conte. Ci rendiamo conto che in ballo c’è una cifra colossale superiore 100 miliardi di euro che rischia di gravare sul nostro debito pubblico facendo saltare i conti del paese. Il governo doveva intervenire per salvare i conti e il decreto varato dal Consiglio dei Ministri va in questa direzione.
Carlo Cottarelli Senatore PDL dichiara “la Meloni ha ragione” va spiegato che se paga lo Stato non è gratis come tanti pensano. Il Superbonus è costato 2000 Euro a contribuente.
Il Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio dichiara che domani un tavolo di lavoro è necessario. Si lavora e si sta riparando a gravi errori dei Governi precedenti.
Tommaso Foti capogruppo di FDI “Bisogna smetterla di dare informazioni errate all’opinione pubblica, non si sono bloccati i bonus, che restano in piedi, si è piuttosto bloccata la modalità in cui possono essere acquisiti. Il 90% rimane, si potrà recuperare fiscalmente, ma non si potrà cedere, non è vero che tutto è stato tolto, funziona come per i bonus edilizi fino al 2016”, conclude il capogruppo meloniano alla Camera.
Mazzetti Forza Italia “La prima richiesta è non mettere la fiducia, dunque discuterne in Aula dopo l’incontro con le categorie economiche in programma domani”. Torna così sul tema Superbonus Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia, in un’intervista a “La Verità”. “Bisogna salvare le imprese, i professionisti e non ultimi i cittadini, che hanno investito seguendo una legge dello Stato che consentiva la cessione del credito. Del resto, il Centrodestra lo ha detto in campagna elettorale”, afferma Mazzetti.
La giornata di domani si prevede intensa.