“Eris, la Variante Greca della Discordia, in Ascesa in Italia: Il 41,9% dei Casi di Covid-19 Legato a Questa Variante”

In un’epoca in cui la lotta contro il Covid-19 rimane al centro dell’attenzione globale, una nuova variante minacciosa, chiamata Eris.

In un’epoca in cui la lotta contro il Covid-19 rimane al centro dell’attenzione globale, una nuova variante minacciosa, chiamata Eris come la dea greca della discordia, sta emergendo come una forza dominante in Italia, con il 41,9% dei casi di Covid-19 attribuiti a questa variante. In vista della stagione autunnale, la crescente presenza di Eris solleva preoccupazioni in tutto il paese.

I dati provengono dal più recente monitoraggio condotto dall’Istituto Superiore della Sanità sulle varianti del coronavirus circolanti. Questa variante, ufficialmente denominata EG.5, è una sottovariante dell’Omicron che è emersa all’inizio di quest’anno ed è stata designata come variante di interesse dall’OMS ad agosto. In molti paesi, compresa l’Italia, EG.5 sta rapidamente diventando la forma dominante di Covid-19.

Secondo i dati della flash Survey condotta dall‘Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con il Ministero della Salute e la Fondazione Bruno Kessler, nonché le Regioni e le Province Autonome, il 41,9% dei casi di Covid-19 in Italia è ora attribuito a Eris, con un aumento significativo nelle ultime settimane. Questi dati si basano sull’analisi dei campioni notificati per il sequenziamento genomico nell’ultima settimana di agosto 2023.

Questo trend non è un fenomeno isolato in Italia, ma si riflette anche a livello globale, con EG.5 e la sua sottovariante EG.5.1 che emergono come le Varianti di Interesse (VOI) più rilevate in Europa, negli Stati Uniti e in Asia.

Gli studi condotti finora rivelano che EG.5 è caratterizzata da un tasso di crescita elevato e da una ridotta sensibilità agli anticorpi rispetto ad altre varianti del virus. Questi fattori sembrano giustificare la sua prevalenza crescente in diversi paesi. Tuttavia, al momento non sono emersi rischi aggiuntivi per la salute pubblica rispetto ai lignaggi co-circolanti.

Oltre a Eris, il monitoraggio delle varianti rivela che altre varianti, come XBB.1.16 (conosciuta come Arturo), mostrano una stabile prevalenza in Italia (16,5%). Al contrario, i valori relativi a XBB.1.5 (Kraken) sono in diminuzione (13,4%, rispetto al 21,2% nella precedente indagine di luglio 2023), così come quelli relativi a XBB.2.3 (7,8%, rispetto al 12,2% nella precedente indagine). La variante CH.1.1, nota come Orthrus, continua a circolare con una bassa prevalenza (2,3%).

Un recente studio condotto dall’Università dell’Insubria ha analizzato la variante Eris, evidenziando la sua maggiore resistenza agli anticorpi e la sua capacità di trasmissione e legame alle cellule umane. Questi fattori potrebbero spiegare l’aumento dei casi positivi, il tasso di occupazione dei letti di terapia intensiva, i decessi e il tasso di positività ai tamponi, che sono aumentati significativamente in Italia nelle ultime settimane (+43,4% dei casi positivi e +44,6% dei decessi nell’ultima settimana rispetto alla precedente). I risultati dello studio suggeriscono che EG.5 potrebbe rimanere una minaccia significativa e ostacolare la speranza di una diminuzione della diffusione del virus nel prossimo futuro.

Questa variante preoccupa anche per la sua presunta capacità di infettare i polmoni in modo più aggressivo. Uno studio dell’Università di Tokyo ha dimostrato che Eris sembra colpire i polmoni con maggiore intensità, il che potrebbe portare a manifestazioni più gravi della malattia in alcuni pazienti.

Nonostante questi sviluppi, i sintomi principali rimangono legati alle vie respiratorie superiori, tra cui mal di gola, tosse secca, congestione nasale, mal di testa, voce rauca, dolori muscolari e articolari. La perdita di gusto e olfatto, così come i problemi gastrointestinali, sono meno comuni.

In definitiva, mentre il virus continua a colpire principalmente il sistema respiratorio, le mutevoli varianti pongono nuove sfide alla comunità scientifica e richiedono una continua sorveglianza e ricerca per adottare strategie preventive efficaci.

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