Fisco: Codacons contro Fedez, ‘Gdf faccia verifiche sul suo potere trasversale’.

Rapper, ‘non sono nullatenente, Gdf mai rilevato nulla di illecito e attualmente nulla in sospeso’

Il Codacons ancora una volta contro Fedez. In un esposto inviato alla Guardia di finanza di Milano (Roma ed Emilia Romagna) l’associazione chiede che vengano svolti controlli fiscali sulle società del marito di Chiara Ferragni. In particolare, nel documento, si sottolinea la scelta di attivare “fusioni inverse e scissioni non proporzionali asimmetriche” che evidenzia “la padronanza con sistemi consulenziali raffinati e di elevato grado di complessità che vanno oltre una semplice esigenza economica o di sviluppo” e che restituiscono “un’operatività fiscale molto, molto complessa”.

Inoltre, si evidenzia “la fitta trama di rapporti di affari”: da una prima fase in cui il gruppo Fedez era legato al cantante J-Ax, “alla nascita di collaborazioni con primari personaggi dell’impresa italiana quali il gruppo Miroglio, la famiglia del Vecchio, il gruppo di Stefano Achermann, o la famiglia Naggi (che fa riferimento a Gian Camillo Naggi). Si tratta di gruppi o di soggetti che da sempre sono stati identificati come interni a presunti gruppi di potere e di lobbies ovvero vicini o dentro a consessi in cui si intrecciano elementi di varia estrazione come la politica, la finanza e il mondo dell’imprenditoria”.

Sotto questo punto di vista, scrive il Codacons, “la situazione merita un’analisi più ampia al fine di cogliere le ragioni strategiche sottostanti che, ancorché potenzialmente lecite, possono talvolta travalicare e deviare in una forma di ‘potere occulto e trasversale’ (in cui anche la stessa Fondazione Fedez potrebbe probabilmente avere un suo ruolo) la cui conoscenza non può rimanere estranea all’attività istituzionale” della Guardia di finanza.

Fisco: Fedez, ‘già controllato da Gdf, Codacons smetta di infangarmi’

Rapper, ‘non sono nullatenente, Gdf mai rilevato nulla di illecito e attualmente nulla in sospeso’

“Io ho avuto controlli da parte della Guardia di finanza che non hanno mai rilevato nulla di illecito, attualmente non ho nulla in sospeso, quindi mi domando quale sia la notizia, quale sia l’illecito e perché il Codacons per far parlare di sé deve sempre buttare m… su di me e le persone con cui lavoro”. Federico Lucia, in arte Fedez, replica – in un video su Instagram – all’esposto con cui l’associazione di consumatori chiede alle Fiamme Gialle di indagare sul suo patrimonio societario.

“Prendo atto di questo grandissimo scoop che sta circolando su tutte le testate diramato dal Codacons in cui campeggia il titolo ‘Fedez dichiara che è nullatenente’. No, non è vero, non ho dichiarato questo, come sempre prendono un pezzo di una cosa lo decontestualizzano e lo fanno passare per un’altra cosa” aggiunge il rapper e marito di Chiara Ferragni.

“In uno dei tanti procedimenti per diffamazione che mi ha fatto il Codacons, tutti archiviati, il giudice mi chiede ‘Federico tu possiedi beni immobili?’. E io faccio ‘no, è tutto intestato alla mia società’ da questo punto di vista, riguardo a questa domanda sono nullatenente che non vuol dire che sono nullatenente in generale” conclude Fedez.

Codacons, ‘smentiamo Fedez, procedimenti a suo carico non archiviati’

L’associazione, ‘il 6 maggio risponderà del reato di calunnia’

Il Codacons “smentisce Fedez che oggi, attraverso una farneticante storia pubblicata su Instagram, è tornato ad attaccare l’associazione dei consumatori per fantomatici scoop che in realtà la stessa associazione non ha mai diffuso”. Lo fa sapere l’associazione in una nota. “Evidentemente Fedez ha la memoria corta, e non ricorda che i procedimenti penali a suo carico, avviati a seguito di denuncia del Codacons, non sono stati affatto tutti archiviati – spiega il Codacons -. Il prossimo 6 maggio infatti il rapper dovrà rispondere del reato di calunnia ai danni del Codacons in un procedimento aperto dinanzi al Tribunale di Roma, e in quell’occasione dovrà anche dare risposta alle domande che saranno poste dai nostri legali”.

Il Codacons pubblica dunque il capo di imputazione integrale mosso dalla Procura di Roma a carico del rapper su richiesta della Gup del Tribunale di Roma, Annalisa Marzano:”Accusava falsamente il Rienzi” (presidente Codacons, ndr) “di aver pubblicato un messaggio ingannatorio sul sito internet del Codacons con il quale si faceva credere che la raccolta fondi promossa sulla pagina internet www.codacons,.it nel mese di marzo del 2020 fosse destinata alla battaglia contro il Coronavirus nell’ambito della situazione pandemica all’epoca in essere, così inducendo un numero indeterminato di utenti ad aderire alla suddetta campagna, al fine di procurarsi donazioni che invece venivano impiegate a vantaggio esclusivo del Codacons”.

“Nella stessa denuncia-querela – si legge ancora – il Lucia accusa falsamente il Rienzi di aver utilizzato espressioni lesive della propria reputazione, nell’ambito di un comunicato stampa del 24.3.2020 e di diversi video pubblicati su Youtube, in cui Rienzi rivendicava la correttezza del proprio operato”.

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