Poesie apprezzate che viaggiano per il mondo, portando in auge la bella poesia italiana, grazie al poeta Gastone Capelloni
Gastone Capelloni, Poeta contemporaneo, classe 1957. Ha pubblicato 28 sillogi. Di cui “Una semilla más allá del océano” – “6.0” – “inexpertas Experiencias/Opera Omnia” – “Piel de espinas”, “Raíces más allá del océano”, “Cultura de mujer”, “Imagen de Mujer” bilingue, distribuiti in Argentina, Spagna e Colombia. Presente alla fiera del libro: Buenos A. 2017, Mar del Plata 20142019, Madrid 2016 2023Presente in circa 200 Antologie letterarie nazionali e internazionali, portali e riviste cartacee. Membro della consulta italiani all’estero A.I.M (Associazione Italiani nel Mondo). Sito.
“Sappiate usare le sementi del cuore e il raccolto sarà futuro… garantito!”
Gastone Capelloni
In questa frase l’ospite di oggi racchiude bene il suo percorso letterario e umano: il saper lasciar solchi in cui seminare amore è sempre la via giusta per avere un raccolto fruttuoso. E lui ne è stato capace! Portando la sua poetica ad essere amata e apprezzata a livello internazionale. Molte sue opere sono state tradotte e sono distribuite in Argentina, Spagna e Colombia. Un uomo amante delle culture, della vita. Un animo curioso, solare, che ha conosciuto il valore del lavoro e del sacrificio: fin da ragazzino ha dovuto combattere contro la dura realtà di quegli anni in cui gli agi erano pochi e le preoccupazioni tante, ma grazie all’ amore per la sua famiglia, l’esempio dato dai suoi genitori, i valori appresi, ha saputo apprezzare ogni momento, gioire del poco che aveva e vivere ringraziando il cielo per tutto ciò che gli offriva. Un uomo umile, integro nei suoi valori, che tramite la sua penna elegante e veritiera sa esprimere passaggi esistenziali, donare emozioni e conquistare i cuori dei suoi lettori. Di lui dice: “Sono, e mi ritengo una persona fortunata, non mi manca nulla; non perché ricca o quant’altro, per il semplice fatto che la vita mi ha sempre permesso, o quasi, di godermi o soddisfarmi con il poco che avevo, e che ho”. Forse la chiave per un’esistenza appagante passa appunto dal sapersi accontentare e accettare che alcuni sogni rimarranno tali. E quali sogni l’ospite di oggi ancor rincorre? Chiediamoglielo.
Innanzitutto ti ringrazio di essere qui e ti chiedo: quando è nato l’amore per la poesia. Rammenti quando hai scritto i primi versi?
Grazie a te Monica per l’opportunità di raccontarmi. Poesia è ricerca di ciò che siamo, il viaggio perenne che riporta l’inconscio all’introspezione che unisce passato e presente, sicuramente nel caso dei miei scritti. Credo che da sempre io sia vissuto di poesia perché parte integrante e investigativa di chi siamo di ciò che ritroviamo nel tempo. I primi versi? Da giovane, quando la timidezza non ti faceva trovare le parole giuste nel dichiararti a una ragazzina. Ecco, credo, i primi versi sono stati dettati dall’ingenuità, ma erano già insiti nel cuore.
I tuoi genitori sono stati, e saranno, sempre una parte molto importante della tua vita. Quale tra i loro insegnamenti senti di grande rilevanza nel tuo cammino terreno?
Certo che gli insegnamenti di vita ci accompagnano. La conoscenza di chi siamo ci fa confrontare con noi stessi arricchendoci e stimolandoci per sfide continue. “Inesperte Esperienze” è una raccolta poetica, tra l’altro uscita anche in Argentina. Il volume racchiude l’insegnamento della vita: nonostante l’inesperienza, le nuove esperienze saranno sempre parte attiva per la riflessione. Il babbo e la mamma davvero erano filosofi di vita. Due grandissimi filosofi e grazie alla loro grande saggezza mi laurei all’università della quotidiana conoscenza.
Ventotto sillogi pubblicate, dove trovi l’ispirazione e l’entusiasmo per comporre nuovi versi?
L’ispirazione è racchiusa nel carattere che contraddistingue la mia natura. Guerriero ribelle, curioso inappagato, ragazzino sfrontato. Potrei continuare davvero all’infinito. A giugno compio sessantasette anni ma nonostante ciò ho ancora troppo da offrirmi. Perché accontentarmi di quello che ho realizzato? Perché non conoscere nuove situazioni rimettendomi a disposizione di mai sopite mete? Perché rinunciare alla conoscenza che non mi apparterrà se pago della sempre risibile conoscenza? Entusiasmo e nuovi versi vivono e fermentano nella mente: perché non coglierle?
Cosa ti ha spinto a voler tradurre le tue poesie?
Nasce dal viaggio di zio Lino, fratello di mio Padre negli anni ’50 emigrato nella lontana Argentina precisamente a Mar del Plata. Ho concretizzato il mio progetto poetico legandomi affettivamente a quella terra che ormai è anche mia. Nel 2014 ho presentato il primo libro bilingue “Un Seme oltre oceano”, e per me questo progetto è divenuto non solo questione culturale ma assolutamente anche affettiva.
Quale tra i tuoi viaggi all’estero, per i tuoi tour letterari ti è rimasto più nel cuore?
Amo l’Argentina, il suo calore spirituale e non solo, in questa terra mi sono stati aperti scenari sconosciuti e realtà crude, dove miseria e benessere si fondono in un tutt’uno. Spagna, Italia, Colombia, Argentina. Europa o Sud dell’America? Senza ombra di smentita sceglierei sempre America Latina.
Hai trovato più interesse per la tua poetica in Italia o all’estero?
Dopo anni di esperienza e l’entusiasmo con cui sono stato accolto in America posso affermare di amare particolarmente questa terra piena di significativo calore ed entusiasmo, di nostalgia per la madre Patria lontana. L’Italia mi sta dando tanti riconoscimenti ma l’emotività mi spinge ad amare particolarmente un paese così difficile ed intrigante. Italia o Estero? Continuo a fantasticare realizzandomi con piacere oltre oceano.
Membro della consulta italiani all’estero A.I.M. Associazione Italiani nel Mondo. Raccontaci in che consiste?
Innanzitutto ringrazio il Dott. Guido Vacca amico e Presidente per avermi permesso di far parte della famiglia A.I.M. L’Associazione ha sedi dislocate in tutto il mondo con le finalità di accrescere, rafforzare i legami tra l’Italia e le tante comunità italiane sparse nei vari continenti, valorizzare la lingua, le tradizioni e la cultura italiana, un compito davvero gratificante che permette il confronto, dialogo e conoscenza delle migrazioni negli anni. Così dal 2019 ricopro la carica “Membro della Consulta degli Italiani all’Estero.
Quale tipo di poesia prediligi nelle tue letture. Contemporanea o Classica?
Amo e mi ritrovo nella poesia di Baudelaire. Ecco che la libertà dell’anima si materializza in situazioni che appartengono al modo di vivere una iconica identità ribelle e dissacrante, distante soprattutto dal mondo degli stereotipi.
“Se la poesia salverà il mondo, chi salverà i (tanti) poeti dalla loro stessa invidia?” Bella domanda. Un tuo pensiero sul modo poetico odierno. Bella poesia poca, apparenza tanta? Una tua considerazione.
Nella poesia come nella vita raccogliamo in modo perenne ciò che seminiamo e non servirà bleffare. Nel nostro Bel Paese si legge poco e si scrive molto. A questo punto una domando può venire spontanea: perché? Attorno alla poesia circolano tanto denaro e tanta ambizione ovvio che quasi tutti possono mettersi in gioco e stampando l’agognata raccolta poetica inflazionando un mercato già saturo e senza troppa qualità.
Tra le tue pubblicazioni mi soffermo sulla tua silloge “Cultura de Mujer”/Cultura Donna uscita in Colombia. Quest’anno uscirà in Argentina avente il titolo “Rostro de Mujer”/Viso di Donna. Come è nata questa silloge. C’è una musa ispiratrice?
Continua perennemente da parte del Poeta l’omaggio alla bellezza, alla sensibilità, al coraggio, alla caparbietà. È la vita che caratterizza la donna e il suo dono. Chi meglio di noi uomini può riconoscere ed esaltare il fondamentale ruolo che da sempre le accompagna? Ritengo che siano un grande valore da sostenere e proteggere per ciò che rappresentano. Mi auguro che il loro ruolo non sia mai più banalizzato, obliato, osteggiato, bistrattato, abusato. Voi Mamme, Mogli, Nonne, Consigliere Spirituali siate sempre punto pulsante, cardini imprescindibili di valori e moralità.
L’intero ricavato di questa silloge andrà in beneficenza per acquisto pannolini, latte, beni di prima necessità a favore di case famiglia e orfanotrofi di Mar del Lata, paese tra l’altro gemellato con Sant’Angelo in Vado. Come hanno preso questa tua iniziativa i tuoi concittadini? L’Amministrazione ti sta appoggiando?
Essendo noi italiani un popolo di poeti e navigatori ma anche di generosi notando con soddisfazione la disponibilità all’acquisto del mio ultimo libro, un gesto concreto al servizio dei meno fortunati. Sì posso affermare che gli italiani non amano girarsi dall’altra parte quando la solidarietà batte alla porta del cuore.
Lo scrittore colombiano Jorge Parodi Quiroga sulla tua poetica dice: “raffinata, senza equivoci e precisa”, così è la poetica di Gastone Cappelloni in “Cultura Donna”. In non molti autori si può affermare, ma sì capita in Cappelloni, un trattamento così assertivo del sentimento. Quanto è importante il sentimento nella tua vita?
Cos’è il sentimento se non il senso che attraversa e plasma l’anima? Lo definirei banco di prova per affrontare al meglio la vita. Affermo senza ombra di smentita che, grazie ai sentimenti profondi, sono in grado di analizzare l’anima e l’inconscio. Il bene e il male? Basta voler scegliere chi essere e cosa trasmettere agli altri del proprio seminato.
Se dovessi definirti in una sola parola quale sarebbe e perché?
Introspettivo sicuramente. Mi piace l’introspezione perché permette al mio Io la riflessione e l’illuminazione anche se talvolta mi fa leggere quello che non vorrei vedere.
Progetti futuri?
Tanti i progetti futuri. Partenza dall’Italia verso Argentina e Colombia. In calendario eventi culturali, presentazioni, conferenze nelle scuole, contatti con le istituzioni e molto altro. Un viaggio anche dello spirito che sicuramente arricchirà il mio bagaglio umano.
E giungo alla mia curiosità finale. Forse la chiava per un’esistenza appagante passa appunto dal sapersi accontentare e accettare anche che alcuni sogni rimarranno tali. E quali sogni, oggi, ancora rincorri?
Forse la chiave del mio successo è l’avere, nonostante l’età, la capacità di curiosare rimanendo l’eterno bambino che abita in me. Ogni conquista è un dono prezioso da mostrare a me stesso e da assaporare nel tempo e mi spalanca eventuali orizzonti futuri. Non mi accontenterò mai di far crescere gli anni senza accompagnarli con la gioia di poterli gustare e assaporare. I sogni sono la guida per il benessere mentale, folle e incosciente chi non accetta le loro strambe ma geniali idee.