La situazione necessita di interlocutori seri per risolvere un problema che va avanti da troppo tempo.
“Sono fiducioso, Caterino conosce bene il nostro territorio, avendo ricoperto il ruolo di prefetto a Rovigo e Ravenna. Ora che finalmente abbiamo un interlocutore, siamo pronti a presentargli un piano di interventi. Spero di incontrarlo al più presto, magari subito dopo Ferragosto. Dopo tutto il tempo perso, è necessario accelerare il più possibile”. Lo afferma Paolo Mancin, presidente del Consorzio cooperative pescatori del Polesine di Scardovari (Rovigo), la cui produzione di vongole e molluschi è stata gravemente compromessa dal granchio blu. “Sul totale del raccolto giornaliero, il 90% è composto da granchi” sottolinea Mancin. La nomina di Enrico Caterino a commissario straordinario per l’emergenza ha riacceso qualche speranza nel Delta del Po, dove i danni subiti dagli allevatori superano ormai i 100 milioni di euro. “Il commissario rappresenta il primo segnale concreto dopo oltre un anno di emergenza, ma nel frattempo non siamo rimasti con le mani in mano – prosegue Mancin – e abbiamo preparato un elenco di priorità che chiederemo di finanziare, anche perché da soli abbiamo risorse molto limitate: riusciamo a coprire i costi per lo smaltimento dei granchi solo fino a fine agosto. Almeno l’Emilia Romagna ha destinato ai pescatori di Goro due milioni, mentre a noi solo 380mila euro”.
I costi per lo smaltimento delle 20 tonnellate di granchi blu pescate ogni giorno sono ormai la principale preoccupazione del Consorzio, soprattutto perché la domanda commerciale da parte di mercati e ristoranti, dopo un iniziale boom, è ora minima “nemmeno se li regaliamo”. “Chiederemo anche forme di sostegno al reddito, poiché molti dei nostri soci si sono dovuti reinventare lavorando nel turismo, e fondi per il ripopolamento e la protezione degli allevamenti, sia attraverso recinzioni che reti, che in determinati contesti si sono dimostrate efficaci” elenca il presidente Mancin, che non nasconde come la somma degli interventi richiesti possa raggiungere cifre significative. “Caterino ha davanti a sé due anni di lavoro e, dato che prenderà in mano la situazione nel suo complesso, gli chiederemo di avviare la questione della vivificazione dei canali lagunari, i cui lavori non sono ancora iniziati, nonostante ci sia un fondo di 14 milioni di euro. Spero possa dare impulso anche a questo aspetto essenziale, poiché incide sull’equilibrio ambientale delle nostre zone di allevamento”. Oltre ai poteri straordinari, il commissario Caterino avrà a disposizione anche 10 milioni di euro da gestire. “Sì, ma quello che deve essere chiaro è che non chiediamo elemosine, vogliamo solo tornare a svolgere il nostro lavoro come prima” conclude Mancin.