“Scrivere per dare forma ai mondi che affollano la mente” . Intervista ad Anna Zarlenga

ti bacio poi ti odio poi ti amo ti bacio poi ti odio poi ti amo

Anna Zarlenga, una delle scrittrici romance più amate d’Italia, è tornata in libreria con “Ti bacio Poi Ti odio Poi Ti amo” edito da Newton Compton, una storia emozionante ricca di suspence ed ironia che tiene incollati i lettori sino all’ultima pagina.

In questo memorabile romanzo ritroviamo uno dei personaggi che abbiamo incontrato tre anni fa in “Nessuno disturbi l’amore” , ossia Marcello che già a quei tempi aveva delle velleità artistiche. Qui lo ritroviamo che è diventato un cantante di successo e sciupafemmine. Ma durante uno dei suoi concerti incontrerà Diana che si rivela essere immune al suo fascino.

La fame di conquista e approvazione di Marcello lo guideranno verso una sfida con sé stesso nel tentativo di far innamorare questa ragazza razionale e sfuggente. Tra battibecchi, imprevisti vari il lettore si ritroverà a sorridere, sognare ad occhi aperti e anche riflettere su tematiche più complesse come quella legata al perseguimento di nostri sogni.

Leggere questa storia infatti ci incita a non smettere mai di sognare e concretizzare i propri desideri senza lasciarci condizionare dal bisogno di approvazione e fama. La Zarlenga attraverso il personaggio di Marcello ci insegna ad essere coerenti con i propri ideali e desideri più veri.

Di “amore litigarello”, sogni e romance conversiamo piacevolmente con l’autrice in questa ispiratoria intervista.

Anna, com’è nata l’idea di tornare a scrivere di Marcello che abbiamo trovato in Nessuno disturbi l’amore?

La storia, in realtà, è nata subito dopo la prima stesura di “Nessuno disturbi l’amore”. Appena ho messo la parola fine a uno, ho cominciato l’altro. Per la verità, dopo i primi capitoli, ho messo in pausa la stesura per rifletterci meglio, poi l’estate scorsa mi sono detta che era arrivato il momento di proseguire.

Marcello, cantante rock di successo, si infatua di una ragazza così razionale e ordinaria come Diana. Hai mai creduto agli opposti che si attraggono?

In genere è sempre così e ne ho avuto esperienza più di una volta. Ci sono lati del nostro carattere che hanno bisogno di essere compensati. Se fossimo troppo simili non ci amalgameremmo alla perfezione. L’amore è una questione di equilibrio, a volte anche precario. Mantenere l’equilibrio tra me e l’altro è un esercizio per imparare a essere migliori. E ad amare con tutto il cuore.

E “l’amore non è bello se non litigarello” è un luogo comune?

Litigare sempre non è esattamente divertente. L’amore può avere e deve avere momenti di scontro, però non può essere uno scontro continuo. È assolutamente vero che ci vuole un po’ di movimento e confronto, ma a un certo punto, nel mezzo di questi screzi, si deve trovare un punto in cui le differenze convergono.

Diventando famoso Marcello mette da parte i suoi veri sogni e la sua musica per cantare canzoni che non gli appartengono e recitare un ruolo che gli è stato creato dagli altri alla perfezione. Quanto la fama può annullare una persona?

La fama annulla una persona solo se diventa un’ossessione. E se diventa un’ossessione è un problema, perché vuol dire che qualcosa non va nella nostra vita. Viviamo in un momento storico in cui ci si sente quasi in dovere di farsi vedere e apparire. Va benissimo, e va benissimo perseguire i propri obiettivi, anzi è sacrosanto, purché questi obiettivi non ci portino a mettere in secondo piano tutto il resto.

Il tuo romanzo oltre ad essere una storia d’amore parla di sogni e del coraggio di realizzarli al di là dei ruoli e delle etichette che ci affibbiano. Quanto è importante essere coerenti con sé stessi nella realizzazione di essi?

Essere coerenti è fondamentale. Il che non vuol dire non poter cambiare idea, ma semplicemente fare quello che si sente più giusto e più adatto a noi. I sogni, lo dico da sempre, sono fondamentali per la nostra vita. Li dobbiamo alimentare e ci dobbiamo credere, non dobbiamo mai smettere di farlo, ma dobbiamo seguirli con il cuore più puro possibile.

C’è un personaggio di “Ti bacio ti odio e poi ti amo” al quale sei particolarmente legata e perché?

Credo che Marcello sia stato, sin dai tempi di «Nessuno disturbi l’amore», un personaggio che ha lasciato il segno dentro di me. Come sempre, quando metto in scena i secondari, può capitare che qualcuno di loro buchi la pagina. E quindi Marcello ha fatto un salto di qualità. Allo stesso modo, posso dire che un altro personaggio complesso che mi ha affascinato, in modo del tutto imprevisto, è Stone, il suo antagonista.

Sei una famosa scrittrice di romance. Anche se i romance sono il genere più amato dagli italiani perché molti sono ancora i pregiudizi nei confronti dei loro autori e lettori?

L’ho detto spesso che purtroppo noi siamo vittime di numerosi pregiudizi: siamo donne e scriviamo d’amore (nel mio caso sono una donna del sud che scrive d’amore ambientando le mie storie in una città del sud quindi vado a scontrarmi con un’altra serie di pregiudizi). Il vento sta cambiando perché attualmente il romance traina l’editoria e finalmente ha il riscontro che merita. È indubbia, però, la diffidenza che spesso serpeggia, soprattutto negli ambienti colti. Il problema, credo, è che il romance viene percepito come letteratura di consumo e per tale motivo di poco valore. Io rispondo sempre che l’intrattenimento non è affatto una cosa di poco valore e che si può parlare di cose serie in tanti modi, non solo con testi impegnati ma anche con testi più “leggeri” (volutamente virgolettato).

Secondo te un romance per essere memorabile che ingredienti deve avere?

Tensione emotiva, romanticismo e un pizzico di ironia.

Progetti futuri…

Ho quasi terminato la stesura del mio prossimo romanzo. Anche qui mi sono lanciata in una storia apparentemente leggera che poi è diventata parecchio complessa. Finito questo, ho già in mente un altro paio di trame. La mia testa, per fortuna, continua a sognare. In fondo è per questo che mi piace scrivere. Per dare forma ai mondi che mi affollano la mente.