Presentazione del libro di Toti.
“Questo non è un nuovo capitolo, è una riflessione su quello che è accaduto fino a oggi e speriamo una lezione, non solamente per me, ma per tutta la politica che troppo spesso è stata a guardare episodi come questo e non solo”. Così l’ex presidente della Regione Giovanni Toti a margine della presentazione del suo libro ‘Confesso: ho governato’, commentando la sua vicenda giudiziaria e il sequestro di oggi pomeriggio di 175 mila euro sui conti del suo comitato.
“Di qua a qualche ora – continua Toti – ci sarà la requisitoria dell’avvocato Bongiorno al processo di Palermo che riguarda Salvini, ma insomma ripercorre dal 1993 a oggi la storia di vicinato tra la politica e la giustizia è storia assai complessa e assai travagliata. A differenza di molti altri io non credo che sia colpa dei magistrati, io credo come Montesquieu che tutti i poteri tendano a esercitare il loro potere fin dove non trovano una barriera che li ferma per l’equilibrio che deve esserci tra i poteri. Chi ha fatto un passo indietro è stata più la politica che la magistratura. La magistratura ne ha fatto uno avanti come tante altre authority indipendenti di questo Paese, come tante leggi assai complessa che ci siamo dati e come talvolta le piazze che hanno dominato anziché seguire gli indirizzi dei leader. Penso che questo faccia parte della fisica: dove c’è un vuoto questo vuoto si riempie, io ho cercato di spiegare in queste pagine come riempirei quel vuoto, ma dalla parte del voto elettorale e non dalla parte dei funzionari dello Stato che amministrano la giustizia”.
“Il libro – continua Toti – parte da questa tormentata estate, percorre la mia vita da giornalista all’apice della carriera, ripercorre pezzi di storia fatta con Berlusconi probabilmente analizzandoli anche in qualche modo criticamente in modo ermeneutico rispetto a quello che mi è capitato. Probabilmente avessi avuto la sensibilità rispetto alla giustizia che oggi ho avrei interpretato diversamente anche alcune volontà del presidente Berlusconi”.