Gli attacchi aerei israeliani su Gaza continuano a causare devastazione, con un bilancio che, in sole 24 ore, ha raggiunto almeno 88 vittime e rischia di aggravarsi ulteriormente.
I soccorritori sono ancora impegnati a estrarre corpi e feriti dalle macerie.
Beit Lahia sotto attacco
Nel bombardamento avvenuto all’alba di ieri a Beit Lahia, nel nord della Striscia di Gaza, sono morte 66 persone e oltre 100 sono rimaste ferite. Il raid ha colpito un complesso residenziale densamente popolato, causando una strage tra donne e bambini. Il direttore dell’ospedale Kamal Adwan, citato da Al-Jazeera, ha confermato che molte vittime dormivano al momento dell’attacco.
«Abbiamo ricevuto un numero impressionante di morti e feriti. Molti dei bambini recuperati dalle macerie stringevano ancora il biberon», ha dichiarato il dottor Hussam Abu Safia, direttore dell’ospedale. Almeno cinque abitazioni sono state completamente distrutte. Secondo i soccorritori, il bilancio complessivo di morti, feriti e dispersi potrebbe superare le 200 persone.
Crisi umanitaria negli ospedali
La situazione negli ospedali di Gaza è critica. «Non riusciamo a gestire l’enorme afflusso di feriti, e molte ambulanze non riescono a raggiungere i luoghi colpiti», ha aggiunto il dottor Abu Safia. Le risorse sono ormai insufficienti, e il personale sanitario lavora incessantemente per fronteggiare l’emergenza.
Altri attacchi nella regione
Oltre a Beit Lahia, altri quartieri di Gaza sono stati colpiti. A Sheikh Radwan, 22 persone hanno perso la vita, tra cui 10 bambini. Intanto, in Libano, 47 persone sono state uccise e 22 ferite nei raid israeliani che hanno colpito il governatorato di Baalbek-Hermel, nel nord-est del Paese.
Anche in Siria, il bilancio dei raid aerei attribuiti a Israele si aggrava. Mercoledì, nella città di Palmira, sono stati uccisi almeno 79 combattenti filoiraniani, inclusi 53 siriani e altri provenienti da Iraq e Libano. L’Osservatorio siriano per i diritti umani ha descritto questo attacco come «il più violento» registrato nella regione.