Alla scoperta dei falsi miti e delle fake news sull’oncofood. Intervista alla Dottoressa Rachele Aspesi

Quando si parla di oncofood è inevitabile ritrovarsi a riflettere sulla cattiva informazione che circola sui social.

Molti sono i dubbi che dilagano sull’alimentazione corretta e sana per poter prevenire alcune patologie tumorali. Alle nostre domande sull’argomento risponde Rachele Aspesi, farmacista specializzata in Nutrizione e Dietetica Applicata, che nel suo ultimo libro “La dieta anti-cancro esiste? La prevenzione a tavola tra verità e scienza – Con le ricette della salute” (Edizioni Lswr) dedica un intero capitolo alle fake news legate al mondo dell’alimentazione e della prevenzione del cancro.


Dottoressa Aspesi per evitare il cancro dobbiamo necessariamente consumare cibi bio e vegan?

Genuino non significa necessariamente biologico, né vegano, né vegetariano. Un prodotto bio o senza l’aggiunta di derivati animali può essere considerato tendenzialmente migliore rispetto a un prodotto non biologico e che appartiene al mondo animale solo se rispetta esso stesso genuinità negli ingredienti, comprendendo in questa analisi la verifica di un eventuale aggiunta di additivi, perché la garanzia data da un marchio bio o vegan non assicura di per sé un profilo nutrizionale migliore dei cibi che non lo presentano. Un biscotto, per esempio, può contenere, seppur biologici, farina 00 e burro ai quali dovremmo di preferire le farine integrali e i grassi vegetali, come quelli extravergine di oliva.

Oppure un hamburger vegetariano si scopre pieno zeppo di conservanti e sale, tanto da preferirne uno di carne bovina di origine controllata, preparato dal macellaio al momento”.

I prodotti senza zucchero sono da preferire?

La fregatura dei prodotti “light” è sempre su ogni scaffale del supermercato: dai biscotti, alle barrette, dalle marmellate, agli yogurt, fino ai grissini. Ricordatevi che spesso dove leggete la scritta “senza zucchero” si nascondono altri ingredienti che alzano i livelli glicemici del prodotto in questione, come sciroppo di mais o fruttosio o zuccheri della frutta, oppure dolcificanti artificiali che, come accennato prima, non ci toglieranno la voglia di mangiare qualcosa di dolce. Inoltre, quando ci sono meno zuccheri, spesso ci sono più grassi e viceversa.

Leggete sempre la lista degli ingredienti per orientarvi nella scelta migliore e ricordate che gli alimenti “light” inducono psicologicamente un falso senso di sicurezza che induce a consumare quantità eccessive di cibi, senza un vantaggio concreto né a livello di salute né di calorie”.

Vino e caffè sono cancerogeni e banditi?

Un bicchiere di vino e una tazzina di caffè fanno convivialità, non lo si può negare. E non li si devono negare a priori, basta rispettare piccole norme di buon uso.

Per quanto riguarda il vino, diciamo innanzitutto che l’alcool non è un nutriente essenziale e viene metabolizzato come etanolo, un componente tossico per il nostro organismo, il quale ne può tollerare solo una certa dose che viene individuata, come quantità raccomandata moderata, in un’unità giornaliera di circa 125 ml per le donne e due per gli uomini.

Andare oltre è un rischio elevato per malattie croniche, cancro compreso, ma anche obesità e danni epatici.

Il caffè è sotto la lente degli studi da anni e nessuno di questi lo indaga per effetti negativi sui disturbi cardiovascolari, nonostante si consigli cautela nelle dosi, soprattutto per i pazienti cardiopatici o le donne in gravidanza.

Attenzione, però, a berlo caldissimo: i risultati di diversi studi scientifici hanno dimostrato che chi consuma più volte al giorno bevande molto calde, caffè compreso, a una temperatura superiore a 60-65 °C, ha una probabilità più alta di sviluppare il tumore dell’esofago.


La dieta chetogenica e il digiuno intermittente sono utili regimi da usare come prevenzione oncologica?

La dieta anticancro non esiste.  Regimi dietetici studiati appositamente per migliorare solo specifiche condizioni cliniche non solo validi per tutti e soprattutto devono essere utilizzati esclusivamente all’interno di ambiti sanitari con costante supporto e monitoraggio di equipe medica con esperti nutrizionisti e dietisti.

Nessun paziente, che sia oncologico o meno, è invitato a seguire uno di questi regimi dietetici, né di testa sua, né tanto meno dietro a consigli dispensati sul web o tramite il passaparola.

Gli effetti collaterali dovuti a un regime dietetico sbilanciato e non monitorato peggiorano anche le condizioni di salute generali del paziente stesso.