La fama è una terribile va doppio taglio. Intervista ad Anna Premoli

Anna Premoli, la regina del romance italiano, è tornata in libreria con una commedia romantica avvincente, ricca di ingredienti capaci di renderla memorabile.

Vi sto parlando di “L’amore non è mai a prima vista” edito da Newton Compton con protagonisti due vicini agguerriti come Ava, pop star di successo e Benjii, nerd milionario che sta attraversando un periodo di crisi esistenziale. Tra i due scatterà subito un odio irrazionale. Tra battibecchi, screzi e colpi di scena tra i sue ad un certo punto si consoliderà una voglia di conoscere meglio l’altro. Ed è così che entrambi si renderanno conto che l’ìltro non è come appare e che dietro le maschere e i ruoli che ci vengono affibbiati nel mondo virtuale c’è tutto un mondo da esplorare e scoprire a pieno.

Ancora una volta Anna Premoli ha scritto una storia d’amore che oltre a far sognare ad occhi aperti ci induce a riflettere su tematiche che ci riguardano tutti come persone, come il prezzo da pagare per essere famosi e l’influenza dei social nelle nostre vite che inevitabilmente ci confinano in ruoli e dinamiche dalle quali a volte è difficile stare alla larga o liberarsene. Con questo libro la Premoli ci invita a valorizzare la propria unicità e a mostrarsi per ciò che si è al di là delle etichette, delle convenzioni, della fame di successo e di approvazione che dilagano nel sistema odierno e che influenzano le relazioni interpersonali.

Di com’è nata l’idea di scrivere questo romance, di “colpo di fulmine” e del mondo dei social conversiamo con l’autrice in questa intervista.

Com’è nata l’idea di scrivere questa emozionante storia tra due vicini dalle personalità apparentemente opposte?

Farò sorridere con questa risposta, ma l’ispirazione mi è venuta leggendo un articolo su un grande gestore obbligazionario, Bill Gross, e sulle sue continue liti con un vicino casa, un noto imprenditore nel settore tech. Capita spesso che il mondo finanziario mi regali buone idee.

Il tuo romanzo ci fa capire che non sempre l’amore nasce da un colpo di fulmine. Ci credi ad esso oppure no?

Credo nell’attrazione immediata ma non al colpo di fulmine inteso come vero amore. Per quello serve necessariamente tempo, serve costruire, un po’ come si farebbe con una casa. Mattoncino dopo mattoncino. È il tempo che trasforma una passione in un grande amore.

I protagonisti Ava e Benji ci fanno riflettere su quanto essere famosi non sia assolutamente facile. Qual è il prezzo da pagare secondo te?

Essere perennemente giudicati per tutto quello che si fa, si dice, persino per quello che si indossa. La fama è una terribile arma a doppio taglio che richiede una notevole forza caratteriale, specie in questo periodo storico in cui è tutto divisivo. O ti amano o ti odiano, mi verrebbe da dire. Ma entrambe le categorie lo fanno in modo eccessivo, e credo che questo eccesso sia molto difficile da gestire.

Benji da creatore di una delle piattaforme social si rende quanto di quanto il loro utilizzo stia cambiando i comportamenti umani in negativo. Tu come ti schieri in merito? Si stava meglio prima?

Sarò un po’ boomer però da persona che è stata adolescente negli anni Novanta ho l’impressione che sì, si stava meglio prima. Eravamo più spensierati, potevamo fare confronti solo con persone che conoscevano in carne e ossa e in generale era decisamente più facile essere anche poco cool.

Una delle riflessioni che Benjii solleva è che oggi siamo sempre esposti allo sguardo degli altri. Senza questo sguardo altrui è come non esistere. Esiste un modo equilibrato di vivere il mondo social?

Ognuno di noi deve trovare il proprio equilibrio, a seconda del ruolo che occupa nella società, ma non è facile. Persone molto esposte devono inevitabilmente costruirsi una vera e propria corazza che li protegga da un eccesso di opinioni altrui, perché il malessere dilagante delle persone le porta a una certa aggressività “da tastiera” anche nei confronti di chi non conoscono nemmeno.

C’è un personaggio al quale sei particolarmente legata e perché?

Tra i personaggi secondari (ma non troppo) di questo romanzo c’è anche Jamie, il manager di Ava, un interessante mix di cinismo ed efficienza che me lo ha reso subito molto interessante. Persone così risolute spesso nascondono un vissuto complicato che per uno scrittore è irresistibile.

Cosa si prova ad essere considerata la regina del romance italiano?

Sono una persona terribilmente concreta e con i piedi per terra, che non si fa sviare da alcuna corona. L’unica cosa che mi sta a cuore è poter regalare qualche attimo di leggerezza a chi prende in mano un mio libro.

Un romance di successo secondo lei quali peculiarità deve avere?

Divertire, far sospirare ma anche far riflettere, raccontando il modo in cui si evolve la nostra società. Serve anche un buon ritmo narrativo che ti induca ad andare sempre avanti con la lettura e dialoghi che sanno fare centro.

A chi consigli la lettura di “L’amore non è mai a prima vista”

Credo sia una lettura piuttosto universale e anche molto attuale, visto che tratta di social e della percezione che gli altri hanno di noi. Ma è soprattutto una commedia, perciò questo è il romanzo giusto per chiunque abbia voglia di staccare e regalarsi qualche sorriso.