La sanità italiana continua a procedere a due velocità, come evidenziato dalle recenti “pagelle” del Ministero della Salute.
Il rapporto definitivo del Sistema di Garanzia 2023 ha messo in luce le profonde disuguaglianze tra le regioni del Nord e del Sud Italia, con il Veneto che si conferma al vertice della classifica e la Calabria che occupa l’ultimo posto.
Il Veneto si distingue per l’eccellenza delle sue cure ospedaliere, la prevenzione e l’organizzazione territoriale. Con un punteggio complessivo di 288 punti, la regione guidata dal governatore Luca Zaia ha scalzato l’Emilia-Romagna dal primo posto, dimostrando un miglioramento significativo in tutte le aree di valutazione. “La sanità veneta è la prima a livello nazionale,” ha dichiarato Zaia, sottolineando l’importanza del lavoro svolto dai professionisti del settore sanitario.
Dall’altra parte dello spettro, la Calabria si trova in fondo alla classifica con un punteggio di 150 punti. La regione soffre di gravi carenze nella prevenzione, nell’assistenza territoriale e nelle cure ospedaliere. Le difficoltà strutturali e organizzative continuano a penalizzare i cittadini calabresi, costretti spesso a spostarsi in altre regioni per ricevere cure adeguate.
Le “pagelle” del Ministero della Salute confermano un’Italia divisa in tema di sanità pubblica. Solo 13 regioni hanno raggiunto la sufficienza in tutti i parametri di monitoraggio dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), mentre otto regioni sono risultate insufficienti in almeno una delle tre macroaree di valutazione: prevenzione, distrettuale e ospedaliera.
La disparità tra le regioni italiane in termini di qualità delle cure sanitarie è un problema che richiede interventi urgenti e mirati. Mentre il Veneto rappresenta un modello di eccellenza, la Calabria evidenzia le sfide ancora da affrontare per garantire un’assistenza sanitaria equa e di qualità a tutti i cittadini italiani.