Il governo di Kiev ha approvato la proposta della presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni
Di estendere l’articolo 5 del Trattato istitutivo della NATO al territorio ucraino. L’iniziativa, lanciata durante l’ultimo Consiglio europeo straordinario a Bruxelles, prevede che un attacco armato contro l’Ucraina venga considerato come un attacco diretto a tutti gli Stati membri dell’Alleanza Atlantica, permettendo, se necessario, il ricorso alla forza.
La proposta di Meloni rappresenta un passo storico nella politica di difesa europea. L’articolo 5, noto come il principio di difesa collettiva, è stato invocato solo una volta nella storia della NATO, dopo gli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001. Estendere questa protezione all’Ucraina, senza che il Paese sia formalmente membro dell’Alleanza, segnerebbe un cambiamento significativo nella strategia di sicurezza europea.
Per l’Italia e gli altri membri della NATO, l’approvazione di questa proposta comporterebbe un impegno maggiore nella difesa dell’Ucraina. In caso di attacco armato contro Kiev, tutti i Paesi dell’Alleanza sarebbero obbligati a intervenire militarmente per difendere l’Ucraina. Questo potrebbe portare a un’escalation delle tensioni con la Russia e a un aumento delle spese militari per i Paesi membri.
La proposta di Meloni ha suscitato reazioni contrastanti. Da un lato, molti leader europei hanno accolto con favore l’iniziativa, vedendola come un segnale di solidarietà e di impegno verso la sicurezza dell’Ucraina. Dall’altro, alcuni Paesi, tra cui la Germania e la Francia, hanno espresso preoccupazione per le possibili conseguenze di un coinvolgimento militare diretto con la Russia.
L’approvazione della proposta di Meloni da parte del governo di Kiev rappresenta un momento cruciale per la sicurezza europea. Mentre l’Europa si prepara ad affrontare nuove sfide geopolitiche, l’estensione dell’articolo 5 della NATO all’Ucraina potrebbe rafforzare la deterrenza contro le aggressioni, ma anche aumentare il rischio di conflitti su larga scala. Solo il tempo dirà se questa decisione porterà a una maggiore stabilità o a nuove tensioni internazionali.