Dazi e Guerre Affossano Wall Street: Il Nasdaq crolla di oltre il 4%, peggiore seduta dal 2022

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Una giornata drammatica per i mercati finanziari statunitensi, con Wall Street che registra perdite significative. Il Nasdaq ha chiuso con un calo di oltre il 4%, segnando la peggiore seduta dal 2022. Anche il Dow Jones e l’S&P 500 hanno subito pesanti ribassi, rispettivamente dell’1,59% e del 2,67%. A trascinare al ribasso i listini sono stati i timori legati all’intensificarsi delle tensioni geopolitiche e all’impatto delle politiche commerciali protezionistiche degli Stati Uniti.
Gli investitori sono stati scossi dall’annuncio di nuovi dazi sulle importazioni da Cina, Canada e Messico, che hanno alimentato il timore di una guerra commerciale su larga scala. Le misure, introdotte dall’amministrazione statunitense, mirano a proteggere l’economia interna, ma rischiano di rallentare la crescita globale. A peggiorare la situazione, le affermazioni del presidente Usa, che ha parlato di un “periodo di transizione” per l’economia americana, lasciando intendere la possibilità di una recessione a breve termine.
Il settore tecnologico è stato il più penalizzato, con Tesla che ha perso oltre il 15%, segnando il peggior calo dal 2020. Anche Alphabet, Meta e Nvidia hanno subito ribassi significativi, contribuendo al crollo del Nasdaq. Le preoccupazioni per un rallentamento economico hanno colpito anche i settori industriale e manifatturiero, già sotto pressione a causa dell’aumento dei costi delle materie prime.
Gli economisti hanno espresso preoccupazione per l’impatto delle politiche protezionistiche sull’economia globale. Goldman Sachs ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita degli Stati Uniti per il 2025, portandole all’1,7%. “Le tensioni commerciali e l’incertezza geopolitica stanno pesando sul sentiment degli investitori,” ha dichiarato un analista di Wall Street.
La giornata di oggi rappresenta un campanello d’allarme per i mercati globali, che si trovano a fare i conti con un mix di incertezze economiche e politiche. Mentre gli investitori attendono segnali di stabilità, il rischio di ulteriori turbolenze rimane elevato. Il focus ora si sposta sui prossimi dati macroeconomici e sulle mosse della Federal Reserve, che potrebbero influenzare il corso dei mercati nelle settimane a venire.