Asset russi congelati, Mosca avverte l’Ue: “La risposta sarà immediata”

Tensione crescente tra Mosca e Bruxelles. Salvini critica la misura: “Un azzardo pericoloso”. A Berlino nuovo round di colloqui per la pace in Ucraina.

Mosca minaccia ritorsioni dopo il congelamento degli asset russi da parte dell’Ue. Salvini avverte Bruxelles. A Berlino nuovi colloqui sul piano di pace.

Mosca: “Risponderemo subito al congelamento degli asset”

L’Unione Europea ha congelato a tempo indeterminato i beni russi all’interno del territorio comunitario. Una decisione che apre alla possibilità di utilizzare tali asset come garanzia per nuovi finanziamenti destinati all’Ucraina.

La reazione del Cremlino è stata immediata. La portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, ha dichiarato che il provvedimento europeo rappresenta “un atto ostile” e che misure concrete di risposta sono già in fase di attuazione. La Banca di Russia ha pubblicato una nota tecnica sulla questione, avvertendo l’Ue che eventuali prelievi forzati saranno considerati atti di aggressione economica.

Salvini attacca Bruxelles: “State scherzando col fuoco”

Il vicepremier italiano Matteo Salvini critica duramente la linea europea:
“Non siamo in guerra contro la Russia. O qualcuno ha dichiarato guerra stanotte, oppure a Bruxelles qualcuno sta scherzando col fuoco.”

Secondo Salvini, congelare beni e patrimoni russi rappresenta un’imprudenza strategica, soprattutto considerando che in Russia operano 314 aziende italiane, con migliaia di posti di lavoro e investimenti significativi a rischio di ritorsioni.

“Confiscare soldi, beni e negozi – ha ribadito – porta inevitabilmente Mosca a fare lo stesso con le nostre imprese.”

Domani nuovo round di colloqui per la pace a Berlino

In parallelo allo scontro diplomatico, domani si terrà a Berlino un nuovo incontro dedicato al piano di pace per l’Ucraina. Parteciperanno:

  • Stati Uniti
  • Ucraina
  • Germania
  • Francia
  • Regno Unito
  • Finlandia
  • Vertici Ue e Nato

L’inviato Usa Steve Witkoff incontrerà Zelensky, Macron, Friedrich Merz e Keir Starmer. A seguire, una sessione allargata con diversi capi di Stato europei.

La questione più delicata: l’uso dei beni russi congelati

Al centro delle discussioni ci sarà il nodo più sensibile: l’utilizzo degli asset russi come garanzia finanziaria per sostenere Kiev.

Il tema approderà anche al Consiglio europeo del 18 e 19 dicembre, dove i Ventisette dovranno decidere se trasformare tali beni in strumenti finanziari a supporto dell’Ucraina.
Una scelta che potrebbe creare ripercussioni geopolitiche, diplomatiche e legali enormi, con il rischio di un’escalation economica tra Europa e Russia.

Axios: gli Usa valutano una garanzia ispirata all’articolo 5 della Nato

Secondo Axios, l’Amministrazione Trump sta lavorando a una garanzia di sicurezza per Kiev modellata sul celebre articolo 5 della Nato, che prevede la risposta collettiva in caso di attacco a un Paese membro.

Un alto funzionario Usa ha dichiarato che Washington vuole fornire a Kiev una garanzia “non un assegno in bianco, ma sufficientemente forte da essere credibile”.
Se approvata dal Congresso, la clausola diventerebbe vincolante.

Conclusione: una settimana decisiva per l’Europa

Le tensioni economiche, diplomatiche e militari convergono in uno dei momenti più delicati dall’inizio del conflitto.
Le decisioni di queste settimane potrebbero ridefinire il rapporto tra Unione Europea, Russia e Stati Uniti, aprendo una nuova fase della crisi ucraina.