Covid19: In Italia si va verso la terza dose per tutti.

Covid19: In Italia si va verso la terza dose per tutti. Covid19: In Italia si va verso la terza dose per tutti.


La terza dose del vaccino anti-Covid appare ormai scontata. A farlo capire senza tanti giri di parole è stato
il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, intervenendo nel corso di una trasmissione radiofonica di
una prestigiosa radio italiana. “È molto probabile che una terza dose sia necessaria per tutti”, ha dichiarato
il viceministro, facendo eco a quanto già sostenuto qualche giorno prima dal presidente dell’Istituto
Sanitario Nazionale, Silvio Brusaferro. Il numero uno dell’Iss, infatti, aveva giudicato una soluzione
possibile il cosiddetto “booster” al fine di proteggere gli italiani da una nuova ondata di contagi che
potrebbe verificarsi con l’approdo dell’inverno.
Per la verità, il S.S.N aveva già dato il via alla terza dose dei vaccini, somministrata ai soggetti più fragili
e agli operatori sanitari, mentre era solo consigliata alle persone di età superiore ai 60 anni. Secondo
Sileri, già da gennaio, la terza dose potrebbe essere somministrata a tutta la popolazione. Al momento le
persone interamente vaccinate con doppia dose dopo 44,5 milioni (l’82% della popolazione vaccinabile),
mentre i soggetti che già hanno ricevuto il booster sono 1,1 milioni.
Al fine di incentivare la vaccinazione è stato introdotto una sorta di obbligo surrettizio, mediante
l’introduzione del Green Pass, che obbliga i lavoratori del settore pubblico e privato a vaccinarsi o a
sottoporsi ogni 48 ore a tampone, per poter accedere al luogo di lavoro. La certificazione verde è anche
richiesta per poter accedere ai luoghi culturali e ricreativi e per l’accesso ai trasporti pubblici a lunga
percorrenza. Il pass è anche disponibile per tutti coloro che sono vaccinati o recentemente guariti dal
Covid-19, ma può essere ottenuto anche con un test negativo da effettuare a proprie spese.
A breve potrebbero anche iniziare le inoculazioni per proteggere dal Covid la fascia 5-11 anni, anche se si
attende ancora il “placet” da parte degli enti regolatori. Intanto l’incidenza dei casi, nel nostro paese, è
tornata a salire. Un dato che preoccupa gli scienziati e che va monitorato costantemente. In Alto Adige,
dopo un periodo di tregua durato circa sei mesi, l’incidenza su sette giorni ha superato la soglia 100. Si
tratta di numeri che non si vedevano dallo scorso mese di aprile. Per fortuna è ancora confortante la
situazione all’interno degli ospedali dove i dati sui ricoveri sono ben al di sotto della soglia di guarda e al
momento non destano allarme.

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