Patrick Zaki ritorna in video a Bologna e ringrazia la città

Il collegamento è avvenuto in occasione della presentazione di una graphic novel a lui dedicata

“Ho deciso di essere qua a Bologna perché questa città ha fatto tanto per me”. Le parole di Patrick Zacki in collegamento video con l’università di Bologna suonano come un omaggio alla città che lo ha ospitato per anni. L’attivista egiziano è intervenuto in occasione della presentazione del fumetto:” Una storia egiziana”, scritto dalla giornalista Laura Cappon e disegnato dall’artista Gianluca Costantini. L’opera racconta la biografia dello studente e ricercatore egiziano dell’ateneo emiliano, rilasciato il 22 dicembre dopo 22 mesi di detenzione nel suo paese e in attesa di giudizio. “L’arte e la letteratura sono stati importanti durante la mia prigionia”, ha affermato Zaki nel corso dell’evento. Il ricercatore, sul quale pende l’accusa di diffusione di notizie false, è in attesa di conoscere l’esito del processo a suo carico. Zaki al momento dell’arresto era iscritto a un master in Studi di genere presso l’ateneo di Bologna e collaborava con l’EIPR, l’Egiptian Iniziative for Personal Right. Pochi giorni fa è stata rinviata al 6 aprile l’udienza.

Dal Comune di Bologna una panchina in onore di Zaki

La presentazione della graphic novel non è stata l’unico evento dedicato all’attivista egiziano nel capoluogo emiliano. Due giorni fa è stata presentata un’altra iniziativa in favore del ricercatore egiziano, realizzata in seguito a una campagna del Corriere della Sera. Il Comune di Bologna ha intitolato una panchina verde nel cortile Guido Fanti di Palazzo d’Accursio a Patrik Zaki. L’opera è un’installazione temporanea ideata dall’artista Gianluca Costantini. All’inaugurazione era presente Rita Monticelli, delegata del Comune per i diritti umani e professoressa di Zaki, che ha dichiarato “Questo è un simbolo non solo per Patrick, ma anche un attesa per tutti gli studenti e le persone che sono nelle sue stesse condizioni. È una panchina solidale, come la città di Bologna e l’Università. Continueremo ad impegnarci non solo per Patrick, ma per chi è in una condizione di rischio, perché i diritti umani e civili siano sempre parte della nostra cultura, al di là di ogni confine e perché questi vengano messi in atto”. Il sindaco Lepore, ha invece invitato i cittadini a:”partecipare in modo silenzioso e non violento a questo nostro percorso, potranno venire a sedersi, stare insieme, farsi una foto e magari rilanciare sui social».

Marco Orlando

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