Continua a peggiorare la catastrofe umana in Libia a seguito dell’uragano Daniel, che ha colpito con particolare ferocia la regione orientale del paese, includendo la città di Derna.
Le cifre dei morti e dei dispersi continuano a salire in modo drammatico, con stime che variano ampiamente e crescenti preoccupazioni per la mancanza di soccorsi efficaci.
Nella notte tra domenica e lunedì, l’uragano Daniel ha devastato la Libia orientale, causando il crollo di una grande diga nei pressi di Derna, a soli 10 chilometri a nord della città. I dati della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa hanno inizialmente riportato 700 morti e diecimila dispersi, ma nel corso del martedì il bilancio è rapidamente peggiorato. La rete televisiva qatariota Al-Jazeera ha stimato che le vittime potrebbero superare le 2500, mentre l’emittente saudita Al Hadath ha indicato un numero impressionante di 6000 vittime.
La situazione è resa ancora più complicata dalla divisione politica della Libia, con un governo riconosciuto dalla comunità internazionale a ovest, con sede a Tripoli, e un altro governo a est, con sede a Tobruk, sostenuto da Egitto, Emirati Arabi Uniti e Russia. Questo divide gli sforzi di soccorso e ostacola la raccolta di informazioni accurate sulla dimensione della tragedia.
Othman Abduljaleel, ministro della Salute del governo di Tobruk, ha lanciato un appello per l’aiuto internazionale, descrivendo la situazione come “catastrofica“. Ha dichiarato: “I corpi giacciono ancora per le strade in molte parti della città. Gli ospedali sono sovraffollati di cadaveri, e ci sono zone che non siamo ancora riusciti a raggiungere”. Il ministro dell’aviazione civile dello stesso governo ha aggiunto: “Il 25% della città è stato completamente cancellato, con molti edifici crollati”.
I residenti disperati hanno condiviso video online che mostrano la devastazione causata dall’uragano. Vaste aree lungo il fiume Wadi Derna sono state spazzate via, con testimonianze che parlano di un aumento dell’acqua fino a tre metri. Molte persone sono state trascinate via dalle inondazioni fino al mare, dove sono in corso operazioni di ricerca e soccorso con gommoni.
Le squadre di soccorso, tra cui soldati, lavoratori pubblici, volontari e residenti, stanno cercando disperatamente tra le macerie per recuperare le vittime. Tuttavia, mancano mezzi pesanti come ruspe e scavatori, il che rende l’operazione ancora più difficile. I lavoratori dei cimiteri hanno riferito di aver sepolto oltre 200 vittime solo nella giornata precedente.
Il governo italiano ha risposto prontamente alla crisi, inviando un team composto da personale del Dipartimento della Protezione Civile, del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, del Comando Operativo di Vertice Interforze e del Ministero degli Affari Esteri. Il team italiano è atterrato in Libia per valutare la situazione e coordinare gli sforzi di soccorso in collaborazione con le autorità locali. L’Italia è pronta a contribuire ai soccorsi e all’assistenza in questa terribile emergenza.
Il presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, ha espresso le sue condoglianze al presidente del Consiglio Presidenziale dello Stato di Libia, Mohamed Younis Al-Menfi, e alle famiglie delle vittime. Ha sottolineato la profonda tristezza e la solidarietà dell’Italia e ha offerto il sostegno del paese per affrontare questa tragedia senza precedenti.
La Libia sta affrontando una delle sue peggiori catastrofi nella storia recente, e il mondo si sta unendo per aiutare il popolo libico a superare questa crisi devastante.