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Scoperta a Roma una potenziale evasione fiscale da 300mila posizioni nella Tari.

Scoperta a Roma una potenziale evasione fiscale da 300mila posizioni nella Tari

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Il presidente del consiglio di amministrazione di “Ama spa”, Daniele Pace, ha sollevato gravi preoccupazioni riguardo all’evasione fiscale nella Capitale, evidenziando una discrepanza di circa 300mila posizioni tra le utenze domestiche e non domestiche registrate sui contatori dell’energia elettrica e i soggetti che effettivamente pagano la Tari.

Durante un’audizione davanti alla Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari, Pace ha sottolineato la necessità di affrontare con urgenza questa situazione, che potrebbe comportare una perdita significativa di entrate per il comune di Roma.

Secondo i dati forniti da Pace, delle circa 1,7 milioni di utenze domestiche e non domestiche registrate, solamente 1,4 milioni risultano essere paganti della Tari. Questo divario solleva dubbi sull’effettiva conformità fiscale di una parte consistente della popolazione romana.

L’evasione fiscale nel settore della gestione dei rifiuti non solo danneggia le finanze pubbliche, ma mina anche l’efficienza e l’equità del sistema. È quindi fondamentale che le autorità competenti agiscano tempestivamente e con determinazione per contrastare questa pratica dilagante.

La trasparenza e la collaborazione tra istituzioni e società private come Ama spa sono cruciali per garantire una gestione sostenibile e responsabile dei rifiuti, proteggendo così l’ambiente e il benessere dei cittadini romani.

La scoperta di questa potenziale evasione fiscale mette in evidenza la necessità di rafforzare i controlli e le misure di prevenzione, al fine di assicurare il corretto adempimento degli obblighi fiscali da parte di tutti i contribuenti e garantire una distribuzione equa delle risorse pubbliche.

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