Bari, Decaro smentisce Emiliano: “Non ricorda bene, mai andato in casa della sorella del boss”
Il sindaco di Bari Antonio Decaro smentisce le parole del presidente della regione Puglia Michele Emiliano che, parlando dal palco della manifestazione di ieri a Bari, aveva raccontato di avere accompagnato l’allora assessore Decaro dalla sorella di un boss del quartiere. “Per quanto attiene a quell’episodio in particolare, di quasi venti anni fa, Emiliano non ricorda bene – afferma il sindaco -. È certamente vero che lui mi diede tutto il suo sostegno, davanti alle proteste di buona parte del quartiere, quando iniziammo a chiudere Bari Vecchia alle auto, ma non sono mai andato in nessuna casa di nessuna sorella”, assicura Decaro dopo le polemiche scatenate dalla parole di Emiliano.
”Dopo qualche diverbio con alcuni residenti, un giorno, mentre entravamo nella Cattedrale, incontrammo alcuni ragazzi in piazza, anche loro parecchio “scettici” sulle nuove regole, che cominciarono a inveire contro di me. Michele disse loro di lasciarmi in pace perché dovevo lavorare per i bambini del quartiere. La signora in questione invece, come raccontarono le cronache dell’epoca, la incontrai per strada, molto tempo dopo la chiusura al traffico, e ci litigai perché non si rassegnava all’installazione delle fioriere che impedivano il transito delle auto”.
Decaro ricorda il ”contesto” di quegli anni. ”Su queste cose bisogna essere assolutamente precisi. Innanzitutto è bene ricordare il contesto. C’era un magistrato antimafia appena eletto sindaco in un quartiere, come quello di Bari Vecchia, abituato da sempre al parcheggio selvaggio nella totale illegalità. Immaginatevi quali potessero essere le reazioni davanti a un giovane assessore che si permetteva di entrare nel quartiere per rivoluzionare completamente le consuetudini, a partire dalla mobilità, pedonalizzando buona parte delle strade e installando le telecamere sui varchi di accesso”.
Il sindaco di Bari Antonio Decaro smentisce le parole del presidente della regione Puglia Michele Emiliano che, parlando dal palco della manifestazione di ieri a Bari, aveva raccontato di avere accompagnato l’allora assessore Decaro dalla sorella di un boss del quartiere. “Per quanto attiene a quell’episodio in particolare, di quasi venti anni fa, Emiliano non ricorda bene – afferma il sindaco -. È certamente vero che lui mi diede tutto il suo sostegno, davanti alle proteste di buona parte del quartiere, quando iniziammo a chiudere Bari Vecchia alle auto, ma non sono mai andato in nessuna casa di nessuna sorella”, assicura Decaro dopo le polemiche scatenate dalla parole di Emiliano.
”Dopo qualche diverbio con alcuni residenti, un giorno, mentre entravamo nella Cattedrale, incontrammo alcuni ragazzi in piazza, anche loro parecchio “scettici” sulle nuove regole, che cominciarono a inveire contro di me. Michele disse loro di lasciarmi in pace perché dovevo lavorare per i bambini del quartiere. La signora in questione invece, come raccontarono le cronache dell’epoca, la incontrai per strada, molto tempo dopo la chiusura al traffico, e ci litigai perché non si rassegnava all’installazione delle fioriere che impedivano il transito delle auto”.
Decaro ricorda il ”contesto” di quegli anni. ”Su queste cose bisogna essere assolutamente precisi. Innanzitutto è bene ricordare il contesto. C’era un magistrato antimafia appena eletto sindaco in un quartiere, come quello di Bari Vecchia, abituato da sempre al parcheggio selvaggio nella totale illegalità. Immaginatevi quali potessero essere le reazioni davanti a un giovane assessore che si permetteva di entrare nel quartiere per rivoluzionare completamente le consuetudini, a partire dalla mobilità, pedonalizzando buona parte delle strade e installando le telecamere sui varchi di accesso”.
Gasparri, ‘smentite Emiliano e Decaro aumentano imbarazzo, avanti per fare chiarezza’
“Si sente forte e chiaro il rumore delle unghie che scivolano mentre Decaro tenta di arrampicarsi sui vetri. Dice sostanzialmente il sindaco di Bari che Emiliano ha mentito davanti ai cittadini quando ha raccontato un episodio di molti anni fa con dovizia di particolari. Emiliano ha detto che da sindaco accompagnò l’assessore dell’epoca Decaro, impegnato in lavori pubblici, nella casa della sorella di un boss affidandoglielo per poter proseguire nelle attività intraprese. Il racconto di Emiliano è stato breve, ma preciso. E mentre raccontava la visita in questa casa, dicendo che erano andati, lui e Decaro, a bussare, l’attuale sindaco di Bari ha avallato il racconto, basta rivedere il filmato, mimando il gesto di chi bussa alla porta facendo ‘toc, toc’”. Lo afferma il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri.
“Decaro -aggiunge l’esponente azzurro- non ha smentito né sul palco e né subito dopo Emiliano ed ha aspettato più di ventiquattr’ore per fare una narrazione in parti diversa ed in parte coincidente. Gli incontri ci sarebbero stati, ma per strada, occasionali e non con una visita domiciliare su cui Emiliano è stato molto, ma molto preciso. È ovvio che questo giochino nasce dall’imbarazzo di Decaro, che viene descritto da Emiliano come compagno di visite a casa della sorella di un boss. Causate dalle minacce che Decaro avrebbe subito, si deve immaginare, da persone collegate a questo boss”.
“Di fronte alle minacce il dovere di Emiliano e di Decaro sarebbe stato quello di fare una denuncia presso la Procura, non di recarsi a casa della sorella. La smentita postuma di Decaro aumenta l’imbarazzo ed il discredito per i due esponenti del Pd. Decaro in pratica dà del bugiardo ad Emiliano. Che ora inventerà forse una terza versione. C’è insomma materia sufficiente per accertamenti in sedi politiche ed istituzionali su questi collegamenti delle amministrazioni di sinistra baresi e familiari di appartenenti ai clan. La non concordanza delle versioni di Emiliano e di Decaro é palese. E il ritardo nella smentita -conclude Gasparri- fa ben capire che si tratti di ragionamenti elaborati per tentare di mettere una pezza. Ma come si sa la pezza è peggiore del buco. E la pezza di Decaro è davvero ridicola. Andiamo avanti per scoprire la verità sui rapporti tra l’amministrazioni di sinistra baresi e ambienti quantomeno discutibili”.