Intervista al Prof. Sergio Noviello
Impegnate, sempre in prima fila, equilibriste del ‘work life balance’, le mamme del 2024 si riconfermano protagoniste del ménage familiare fra lavoro, attività dei figli e tentativi di mantenersi in forma ricavando un po’ di tempo per se stesse.
L’era post pandemia non ha allentato la pressione sulle mamme italiane, ma complici i giorni di smart working e la voglia di essere al meglio per affrontare impegni di lavoro in presenza, carriera, vita sociale e di coppia, le mamme si stanno concedendo finalmente spazi e risorse per ritrovarsi. L’attenzione al proprio corpo e al proprio aspetto, infatti, fa parte di un benessere psico fisico necessario per mantenere il sorriso e tornare a stare bene con se stesse dopo la gravidanza e i primi anni di vita dei figli, senza cadere vittime dei sensi di colpa. A trarne vantaggio è tutta la famiglia.
La Festa della Mamma 2024 è un’ottima occasione per parlare di Mommy Makeover, un trend in crescita sempre di più anche in Italia. Sui social negli anni abbiamo visto tanti esempi di star super mamme in formissima a poche ore dal parto.
Oggi tutte le donne anche senza l’aiuto di uno staff di beauty consultant e personal trainer possono tornare in forma, non soltanto per ritrovare la silhouette pre-gravidanza, ma soprattutto una condizione di benessere e soddisfazione che le aiuti e le sostenga nel difficile cambiamento subito dal proprio fisico. Fondamentale però rispettare tempi, dinamiche e i ritmi del corpo.
Per farci chiarezza su questa tendenza abbiamo consultato il prof. Sergio Noviello, medico e chirurgo estetico, direttore del Centro BAT di Milano e fondatore della Sergio Noviello Academy.
Prof. Noviello da dove nasce questa tendenza del Mommy Makeover?
Non mi stancherò mai di dire che sebbene il parto”, “sia uno degli eventi più emozionanti per la maggior parte delle donne, insieme a gravidanza e allattamento, richiede un enorme sforzo per l’organismo, lasciando segni sul corpo anche importanti: si pensi solo agli esiti cicatriziali della episiotomia, alle smagliature e alle variazioni di peso. Le donne, dunque, già provate dal parto e dai cambiamenti rilevanti che la vita con un bambino comporta, si trovano a dover fare i conti anche con un’immagine nella quale spesso non si riconoscono. Nasce così il legittimo desiderio di ritrovare la forma fisica perduta e tornare a sentirsi belle e a proprio agio nel proprio corpo.
Che cosa si intende per “pratica del Mommy Makeover”?
Prevede una serie di interventi mirati per risolvere gli inestetismi tipici delle neomamme. Negli stati Uniti il fenomeno è ormai consolidato e 1 mamma su 2 ricorre al Mommy Makeover, ma anche nel nostro Paese – dove si fanno figli sempre più tardi e in molti casi dopo i 35-40 anni – il trend si sta facendo strada con programmi personalizzati caso per caso, combinando Chirurgia e Medicina Estetica.
Com’è l’andamento in Italia di questo trend?
Negli ultimi 2 anni registriamo una crescita di richieste di procedure chirurgiche che non riguarda solo le neomamme, ma anche le donne che hanno affrontato la maternità da diverso tempo e che hanno aspettato, sia a causa della pandemia, sia per attendere che i figli crescessero e fossero più autonomi. Gli interventi più gettonati sono mastoplastica additiva per aumentare il volume e restituire tonicità al seno o mastopessi anche conosciuto come lifting del seno. Sempre maggior interesse suscita la mini-addominoplastica che insieme alla liposcultura a fianchi, glutei e cosce, rimodella le zone che più di tutte sono messe a dura prova dalla gravidanza per l’oscillazione di peso. Lavoriamo con le donne e con le mamme tutti i giorni da 30 anni. Oggi c’è un maggiore interesse da parte delle mamme nei confronti della Chirurgia Estetica. In un’ottica di ottimizzazione di tempi e risorse, chiedono di migliorare se possibile più aree del corpo nel corso dello stesso intervento. In alternativa – supportate dai mariti, oggi più aperti e pronti rispetto al passato a sostenere le compagne in questa fase – si programmano ad intervalli di tempo una serie di procedure che puntino al raggiungimento di una silhouette in cui le mamme possano riconoscersi”.
Questi trattamenti presentano qualche controindicazione?
Spesso le tempistiche e il periodo di convalescenza post operatorio preoccupano le mamme che desiderano sottoporsi a questo tipo di interventi, ma oggi grazie alla Bloodless Atraumatic Technique (BAT) che ho messo a punto per ridurre al minimo il dolore per la paziente e garantire tempi di recupero più veloci, le cose sono cambiate. La BAT consente, infatti, di ricorrere alla chirurgia con minor trauma per l’organismo e una ripresa ridotta a pochi giorni. Fattori non irrilevanti per una neomamma che può ritornare in sole 24-48 ore al lavoro e alla cura del bambino, limitandosi al rispetto di poche e semplici precauzioni.