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Il “terzo tempo dell’amore” va oltre l’idealizzazione dell’Altro. Intervista a Maria Cristina Lonardi

L’amicizia e “l’amore vero” non conoscono limiti di età e distanze fisiche. Quando un sentimento ha alla base sentimenti nobili...

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L’amicizia e “l’amore vero” non conoscono limiti di età e distanze fisiche.

Quando un sentimento ha alla base sentimenti nobili e autentici è destinato a diventare una costante della nostra esistenza. Ne è la piena testimonianza e conferma il rapporto di amicizia che si è instaurato negli anni tra Marguerite e Franc, due settantenni che sono praticamente cresciuti insieme in una zona suggestiva della Provenza condividendo gioie, dolori, conquiste, fallimenti, desideri e sogni, protagonisti de “La Libreria La Launderette- Il terzo tempo dell’amore” di Maria Cristina Lonardi, edito da PubMe, nella collana editoriale InSpire.

Nonostante la vita e le scelte  sentimentali e professionali intraprese, Marguerite e Franc non si perderanno mai di vista. Questi due personaggi sono creati ad arte da una penna frizzante e profonda al tempo stesso, quella di Maria Cristina Lonardi che con questo romanzo sancisce il suo esordio nel panorama letterario odierno.

Libreria La Launderette è un romanzo che parla di amore e di amicizia. Ci immerge a pieno in un mondo di odori, profumi e colori tipici del Sud della Francia, tutto da esplorare. Ci fa sognare ad occhi aperti invitandoci a non smettere mai di credere nei sentimenti che ci consentono di colorare di sfumature inedite la nostra esistenza. Il personaggio eccentrico e ribelle di Marguerite resterà impresso nella memoria e nel cuore dei lettori.

In questa intervista Maria Cristina Lonardi ci parla di questo romanzo avvincente e del “terzo tempo dell’amore”, tutto da vivere senza “ se e ma”.

Com’è nata l’idea di ambientare la tua storia nella suggestiva Provenza?

Volevo raccontare diverse sfumature dell’amore, nel tipico stile delle commedie romantiche “alla francese”, dalla malinconia di due persone che tacciono per più di cinquant’anni sui propri sentimenti, come Marguerite e Franc, alla forza di un sentimento giovane e appena sbocciato, come quello tra Dora e Marcello. Da qui, all’idea di ambientare la storia specificamente in Provenza, con i suoi profumi e i suoi colori ammalianti, il passo è stato quasi naturale.

Il tuo libro insegna che l’amore non conosce limiti di età. Esiste davvero secondo te un “terzo tempo dell’amore”? Come dovrebbe essere?

Credo davvero che esista un “terzo tempo dell’amore”. È quello dell’amore quotidiano, che guarda oltre l’immagine idealizzata dell’altra persona. Il terzo tempo è quello in cui l’amore si nutre di piccoli gesti, senza bisogno di grandi dichiarazioni per esistere. Franc e Marguerite, in fondo, si sono amati per tutta la vita, e sarebbero andati avanti allo stesso modo, se la vita stessa non li avesse messi davanti a un bivio che ha sbilanciato i loro equilibri.

Il tuo romanzo parla di desideri e sogni. Che ruolo ha il desiderio nell’esistenza di ognuno di noi?

Il termine “desiderio”, in latino, abbia due possibili etimologie: “condizione d’assenza di stelle”, e “volgere lo sguardo alle stelle”. Il desiderio è ciò che muove il mondo, un volgere lo sguardo in avanti, quando ciò che si vuole non si riesce a vederlo indietro o tutto intorno. Tutto ciò che esiste è nato da un desiderio, è ciò che dà forma alla nostra vita, ci spinge a raggiungere nuovi obiettivi, e a scoprire qualcosa di nuovo su noi stessi.

La tua è una storia non solo d’amore ma anche di amicizia, quella autentica e capace di superare difficoltà e distanze di ogni genere. In questa epoca in cui dilaga l’individualismo e l’egoismo credi che possano esistere ancora questo tipo di legami?

Credo ancora che possa esistere l’amicizia vera e autentica, che macina i chilometri solo per vedersi un paio d’ore, io stessa ho un’amica simile. Il problema è che le relazioni hanno bisogno di tempo e costanza per crescere, e in un’epoca come la nostra, in cui è facile conoscere tantissime persone e avere tutto subito a portata di mano, vengono spesso meno quella cura e quella persistenza che un tempo, all’interno di cerchie più ristrette, era più facile mantenere. Questo però significa che, soprattutto davanti a tante relazioni superficiali, anche oggi la vera amicizia riesce a superare qualsiasi egoismo e individualismo, per cambiare la vita di ognuno di noi.

Oltre a Marguerite e Franc, protagonisti principali ve ne sono altri secondari emblematici e particolari che rendono la storia avvincente. C’è un personaggio in particolare al quale sei affezionata e perché?

Tra i personaggi secondari de Libreria La Launderette, quello cui sono più affezionata è Maribel. Racchiude gli aspetti che mi piacciono di più di Marguerite e Franc: è libera, indipendente come lei, ma con i piedi per terra, e burbera come Franc. Vedo Maribel come un’altra Marguerite, una per cui la vita è stata più difficile, perlomeno perché ha reagito in modo meno spensierato alle difficoltà. Dimostra che anche se si parte svantaggiati, se non si hanno il supporto e i mezzi di Marguerite, se all’inizio si crede di non averne la forza, ci si può comunque realizzare senza ripiegarsi su se stessi, come al contrario a un certo punto ha fatto Franc.

Com’è nata la tua passione per la scrittura?

La mia passione per la scrittura nasce direttamente da quella per la lettura. Quando ero bambina ero iperattiva, e il modo trovato dai miei genitori per farmi stare calma, quando non potevano lasciarmi libera di correre in mezzo alla campagna, era farmi leggere. Al ristorante, in macchina, a casa di amici, c’era sempre un libro con me. Quando sono cresciuta, quindi, ho cominciato a immaginare e scrivere le mie stesse storie.

Da dove nascono le tue storie. Da dove trai l’ispirazione?

L’ispirazione per me nasce dalla vita quotidiana. In questo caso, si è trattato della lamentela di una mia amica, che si era lamentata dei cliché e dei protagonisti giovanissimi dell’ultimo romanzo che aveva comprato. Ma per altre storie che ho scritto, o su cui sto lavorando, ho tratto ispirazione da un’immagine, una locandina pubblicitaria, da altri libri, film o serie TV, chiedendomi “cosa sarebbe successo se”. Ma anche dalla vita reale, da qualche evento che ho vissuto, o direttamente dai miei hobby. 

A chi consigli la lettura del tuo romanzo?

Consiglio la lettura di Libreria La Launderette a tutti coloro che cercano una storia leggera, ma non per questo superficiale. A chi vuole sognare ancora, indipendentemente dall’età, ed emozionarsi, per tornare giovane o per crescere “solo un altro po’”.

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