Intervista alla Dottoressa Serena Missori
Dal sovrappeso al controllo della glicemia e dell’insulina, dalla Sindrome metabolica alla steatosi apatica fino al diabete, il microbiota intestinale è il vero direttore d’orchestra della nostra salute.
In questa intervista ne parliamo con la Dottoressa Serena Missori, endocrinologa e diabetologa che per Edizioni Lswr ha pubblicato diversi libri come “Asse tiroide-intestino; Il reset ormonale” e “La dieta per glicemia e insulina con il Metodo Missori-Gelli®” affrontando a pieno la tematica in questione.
Dottoressa Missori cosa dirige il microbiota?
Praticamente tutta la sinfonia delle nostre funzioni, organi, apparati, sistema immunitario, metabolismo, psiche. Ha funzioni metaboliche, può infatti anche condizionare l’efficienza energetica e il metabolismo dei nutrienti. È implicato nel mantenimento del normopeso o del sovrappeso, stimola il sistema immunitario, ci protegge dai microrganismi patogeni, elimina tossine, produce sostanze antinfiammatorie e che nutrono le cellule intestinali, produce vitamine come la K2, B12, biotina, folina, acido nicotinico, acido pantotenico ecc… E poi ancora sequestra e rilascia micronutrienti e può interferire con la conversione e ridistribuzione di alcuni ormoni come quelli tiroidei. E queste sono solo alcune delle sue innumerevoli funzioni.
C’è un microbiota che vada bene per tutti?.
No, non c’è un microbiota che vada bene per tutti. La genetica e le caratteristiche individuali hanno un ruolo determinante nella sua composizione, ma non solo. Sono anche le abitudini quotidiane a influenzare la salute del microbiota.
Come possiamo fare, quindi, per cercare di mantenere il microbiota in buono stato?
Occorre intervenire sin dalla più tenera età e, anzi, ancora prima.
Quali sono i fattori che influenzano la qualità del microbiota del nascituro e del neonato?
Sono di tre tipologie. I primi sono quelli prenatali che hanno a che fare con lo stile di vita della futura gestante. Tutto ciò che riguarda la vita della gestante potrebbe influenzare la composizione del microbiota trasmesso al nascituro e non solo stando alle nuove acquisizioni dell’epigenetica. Invece i fattori perinatali sono legati alla modalità del parto e influenzati anche dal regime alimentare (latte materno o artificiale o allattamento combinato). E infine di sono i fattori legati alla fase post-natale. Il microbiota nel primo anni di vita subisce numerosi cambiamenti anche apparentemente caotici. Bisogna quindi avere la massima attenzione nell’impiego di antibiotici nel primo anno di vita.
Cosa fare quando i bambini diventano più grandi?
Lasciare che “si sporchino le mani”. Appartengo a quella generazione che il pomeriggio, dopo la scuola e i compiti, poteva giocare in giardino, in strada e quando si sbucciava un ginocchio, dava una passata con le mani e ricominciava a giocare. Sporcarsi le mani significa non vivere in un mondo disinfettato e sbilanciato in termini di microbi e favorire il contatto con più microbi possibili per allenare il sistema immunitario e agevolare la diversificazione del microbiota intestinale.
Cosa comporta l’eccessiva attenzione igienica?
Questa carenza di allenamento del sistema immunitario potrebbe favorire una debolezza del microbiota e un maggiore sviluppo di allergie alimentari, cutanee, innesco di infiammazione e autoimmunità nonché malattie metaboliche.
L’eccessiva attenzione igienica e la disinfezione meticolosa potrebbero favorire l’origine di nuove specie patogene che non interagiscono positivamente con l’uomo che, non riuscendo ad adattarsi, innesca infiammazione cronica.