In libreria è tornato lo scrittore Mattia Ollerongis con un romanzo denso di emozione dal titolo “Amarti all’infinito” edito da Sperling & Kupfer.
Ancora una volta i personaggi della storia narrata da Mattia Ollerongis lasceranno un segno nella mente e nel cuore dei suoi lettori. Un “amore assoluto” quello raccontato in “Amarti all’infinito”, un rapporto di quelli che superano qualsiasi tipo di distanza e limite perché si cibano di passioni, ideali condivisi ed esperienze significative e proprio per questo indimenticabili.
Questo tipo di amore non è utopia e ne avrete piena testimonianza leggendo questo libro che dona ottimismo e fiducia nei confronti dell’amore che è in grado di colorare di sfumature vivaci i frammenti della nostra esistenza. La scrittura di Ollerongis ancora una volta si conferma profonda, densa di sensibilità ed empatia.
Di amicizia e amore, dell’infinito che caratterizza determinate relazioni rare e speciali conversiamo con l’autore in questa intervista esclusiva.
Mattia, com’è nata l’idea di scrivere questa storia di amicizia e di amore tra Danielle e Alexander?
Volevo scrivere una storia d’amore che ricordasse l’estate e la nostalgia che colpisce molte persone alla fine di questa stagione.
Il rapporto tra Danielle e Alexander è quello che io definirei tra “anime elette” che sono destinate a cercarsi per non perdersi mai. Tu come lo definiresti?
Il loro è un rapporto per certi versi contrastante. Fanno di tutto, consapevolmente o meno, per perdersi, però si mancano troppo per poter vedere la loro vita senza l’altro.
Hai mai vissuto un rapporto di questo tipo e credi che possa essere reale al giorno d’oggi in cui i rapporti sono sempre più liquidi?
Sì, ho vissuto un rapporto del genere, e credo che in molti si possano immedesimare nella loro storia. Soprattutto per quanto riguarda la parte relativa al temere così tanto un sentimento da provare in ogni modo a evitarlo. Sminuendolo, per certi versi, facendo finta che si tratti di un innocuo fuoco di paglia.
Il tuo romanzo affronta la tematica dell’assenza dell’altro che però diventa “presenza” in maniera davvero originale. Come e in che misura l’assenza può diventare fonte di imput creativi come succede ai tuoi personaggi?
In questo caso è l’assenza, ma vale per qualsiasi tipo di dolore. Per renderlo sopportabile, necessita di una valvola di sfogo, di un modo per dare forma a quella nebbia che in certe situazioni annebbia la vista e la ragione. Danielle ha provato a raffigurarlo con i suoi quadri, mentre Xander con la poesia. E nel loro caso ha funzionato.
Gli amori più belli sanno davvero di salsedine?
Sanno di ciò che ti piace di più. In questo caso è il mare, l’estate, le vacanze in posti sempre diversi. Momenti conditi da elementi in comune che nella memoria dei protagonisti fanno da cornice al loro amore.
I tuoi romanzi e con le tue poesie parlano di amore. Per te cosa significa questo sentimento?
L’amore per me è una parentesi di tranquillità, un mare calmo, un momento che può essere goduto anche a occhi chiusi, senza il rischio di ricevere una pugnalata alle spalle.
E l’infinito è utopia o può essere realtà? Cosa lo caratterizza?
Può essere realtà a condizione che entrambi nella coppia vedano lo stesso orizzonte insieme.