Intervista a Paola Chiozza
Nelle situazioni più difficili della vita sono i sogni a donarci forza e coraggio per affrontare qualsiasi forma di traversia o situazione a noi avversa.
Ne sanno qualcosa i protagonisti dello sport romance “Faster. Il brivido dell’amore” di Paola Chiozza, edito da Always Publishing. Alejandro e Savannah si conoscono nel mondo della Formula Uno quando lui perché entrambi sono piloti e tra loro si è creata una sorta di rivalità e inimicizia a causa delle rivalità tra i loro padri, ex piloti di Formula Uno e a causa di un episodio legato all’adolescenza di Savannah che già da allora era una grande fan di Alejandro.
Dopo sette anni da quel famigerato episodio ritrovandosi a gareggiare per lo stesso club tra litigi, battibecchi e prove da affrontare impareranno a conoscersi sotto una nuova ottica scoprendo l’uno dell’altra e viceversa lati del proprio carattere e personalità molto simili.
Quella della Chiazza non è solo una semplice storia d’amore nata nel mondo delle quattro ruote ma affronta anche molte tematiche interessanti come la lotta da parte delle donne per rendere inclusivo uno sport come quello della Formula Uno da anni considerato solo maschile. Fonte di riflessione è la tematica del perseguimento dei propri sogni e la loro importanza nel corso della propria esistenza. Un romanzo che fa sognare, sorridere e che infonde grinta e coraggio ai lettori.
Di inclusione di genere nel mondo dello sport, di “amore litigarello” e di sogni conversiamo in questa interessante intervista con Paola Chiozza.
Paola, partiamo dall’origine, com’è nata l’idea di scrivere Faster?
Dalla mia grande passione per la Formula 1. L’idea è nata mentre ero a Monza, al Gran Premio d’Italia. Sono entrata nell’autodromo il venerdì, durante le prove libere, e non appena ho sentito il rombo dei motori ho iniziato a immaginare un romance ambientato nel mondo della Formula 1. Per un’autrice è impossibile non fantasticare e creare storie in ogni momento, ma alcune hanno una marcia in più, e con Faster è successo proprio questo: ho sentito l’esigenza di scrivere e dare vita ai personaggi.
Per Savannah, Alejandro è sempre stato il suo idolo. Come definisci una passione nei confronti di qualcuno famoso?
Nel mio caso si tratta di “ammirazione”. Ci sono personaggi famosi che ammiro per la determinazione e la tenacia, anche per il modo in cui rispondono o si comportano di fronte a certe scorrettezze tipiche dell’ambiente sportivo.
Il tuo libro oltre ad essere una storia d’amore affronta la tematica del realizzare i propri sogni. Quanto è importante farlo per affrontare con una marcia in più anche i momenti più bui come succede ad Alejandro?
Credo che avere dei sogni e degli obiettivi sia ciò che ci rende vivi. Nei momenti di difficoltà, sono proprio i sogni e le speranze a darci la forza di andare avanti. Ovviamente non devono diventare una prigione, non bisogna farne una malattia, anzi: devono spronarci a diventare la versione migliore di noi stessi senza fagocitarci.
L’amore è bello quando è litigarello?
Nei romanzi e nei prodotti di fantasia trovo giusto non porsi limiti. La fiction, essendo tale, consente di esplorare e spaziare con trope e generi diversi. Nella realtà, l’amore è bello quando è rispettoso del partner, delle sue idee, della sua sessualità e del suo vissuto.
Da grande fan della Formula 1 quanto è importante secondo te rendere inclusivo per le donne questo sport?
Vecchi stereotipi e credenze popolari hanno tenuto le donne alla larga dal motorsport per troppo tempo. Negli ultimi anni, anche grazie alla determinazione di Susie Wolff, ex pilota e imprenditrice, la Formula 1 ha aperto le porte a future pilote grazie alla categoria “Academy”. Tuttavia la strada da percorrere è ancora lunga: creare una sezione a parte è un piccolo passo, certo, ma non è sufficiente. Bisogna liberarsi dell’idea che le donne abbiano meno resistenza fisica degli uomini su una monoposto (si pensi a Samantha Cristoforetti e alle sollecitazioni a cui viene sottoposto il suo corpo durante gli allenamenti…) e iniziare a investire per consentire loro di gareggiare nelle massime categorie.
Come abbattere certi stereotipi e pregiudizi nei confronti delle donne nello sport e nella vita?
Liberandoci dell’idea patriarcale della donna nella sua totalità. Educando all’uguaglianza e al rispetto fin dall’infanzia.
C’è un personaggio di Faster al quale sei particolarmente legata e perché?
Non ho un personaggio preferito, tutti in qualche modo mi hanno lasciato un bel ricordo. Alejandro perché dopo tanto tempo torna ad avere fiducia nell’amore e nel prossimo, Savannah perché la sua battaglia per rendere inclusivo il motorsport è molto vicina alla realtà.
Cosa si prova ad aver pubblicato con Always Publishing questo romanzo?
Una grande soddisfazione personale e tanta gratitudine nei confronti di Always Publishing per avere creduto nel mio lavoro.
Progetti futuri…
Entro la fine dell’anno uscirà “Thunder: la potenza dell’amore” per Always Publishing, sempre ambientato nel mondo della Formula 1, in cui ritroveremo personaggi già conosciuti in Faster.