Nipote del giocatore Palermo alla camera ardente, ‘ciao zio, ciao bomber’
In Italia i casi di tumore al colon retto, la malattia che ha colpito Salvatore Schillaci morto oggi a 59 anni, “sono in aumento”: è il secondo carcinoma più diffuso nel nostro Paese, con oltre 48mila diagnosi nel 2022 e una mortalità stimata di 21.700 decessi nel 2021 (dati Aigo), “e purtroppo l’adesione degli agli screening non è alta, mentre la prevenzione è la strada per anticipare questa malattia e proprio chi sta bene deve fare prevenzione. La tragica scomparsa di Totò Schillaci deve far capire quanto non deve essere sottovalutato questo tumore e l’importanza dei test”. Così all’Adnkronos Salute Maria Di Paolo, consigliere nazionale dell’Aigo (Associazione italiana gastroenterologi ed endoscopisti digestivi ospedalieri).
“Quando c’è la comparsa di sangue nelle feci, associata ad un calo di peso, deve scattare la prima sirena d’allarme – spiega la specialista – quindi fare il test del sangue occulto nelle feci e procedere poi con la colonscopia. Quello che vediamo in ospedale, invece, è che quando si scopre il sangue nelle feci si fa passare del tempo prima di arrivare allo screening – sottolinea Di Paolo che lavora al Ao San Giovanni di Roma – Se il sangue è visibile si deve fare un’indagine di secondo livello come la colonscopia”. Se invece si ha una familiarità con il tumore del colon, con adenomi o polipi, “la colonscopia va anticipata ai 40 anni e se c’è un parente di primo grado con la malattia scoperta da giovane si deve anticipare la prevenzione”, rimarca la gastroenterologa.
“La grande forza dello screening – conclude – è poter interrompere il passaggio dalla lesione con potenzialità cancerogene allo sviluppo del tumore. Se si anticipa questo passaggio, si può intervenire e rimuovere il tumore con una sopravvivenza molto alta. Una lesione ci mette 7-10 anni a sviluppare un tumore, il nostro obiettivo come specialisti è di non fare arrivare questi pazienti all’oncologo”.
Calderoli, ‘dopo Mihajlovic e Vialli piangiamo l’eroe delle notti magiche’
“Nel giro di pochi mesi abbiamo pianto tanti giovani eroi del nostro calcio: prima Mihajlovic, poi Vialli e adesso Schillaci. Giovani uomini che hanno lottato in campo e poi contro la malattia: come sempre in questi casi per me è inevitabile non pensare alla mia battaglia che combatto da oltre 12 anni contro il mio tumore, alle operazioni, alla sofferenza, a quello che ho passato io, alle paure che ho avuto anch’io. In questi casi mancano le parole, manca anche il fiato, c’è solo il dolore: buon viaggio mitico Totò Schillaci, eroe di quelle notti magiche del 1990”. Lo scrive sulla sua pagina Facebook Roberto Calderoli, ministro per gli Affari regionali e le Autonomie e senatore della Lega.
Caronia (Lega), ‘Palermo gli dedichi monumento’
“Scompare un campione e un uomo che ha amato tanto lo sport e la sua città, Palermo. Totò Schillaci ha fatto brillare gli occhi di milioni di italiani durante l’epopea calcistica di Italia ’90 che lo ha consacrato come un mito per quella generazione”. A dirlo è Marianna Caronia, capogruppo della Lega all’Assemblea regionale siciliana, che aggiunge: “Nel suo girare il mondo, Schillaci ha infine scelto Palermo, per un impegno sociale e lavorativo vissuto con grande umanità e dedizione. Lo piangiamo e crediamo che Palermo debba ricordarlo a imperitura memoria, dedicandogli un monumento, come Rocky a Philadelphia”.
nipote giocatore Palermo alla camera ardente, ‘ciao zio, ciao bomber’
“Ciao zio, ciao bomber”. Lo scrive sui social Francesco Di Mariano, nipote di Totò Schillaci, che gioca nel Palermo calcio. “Sono cresciuto nella tua scuola calcio, con l’idea di dovere arrivare ad alti livelli e partecipare a un mondiale e rendere fiero un popolo, farlo sognare proprio come hai fatto tu, ma questo non e’ accaduto, spero tu sia rimasto comunque orgoglioso di me. Hai affrontato questa malattia come un leone. Fino all’ultimo, proprio come facevi in campo”, scrive ancora Di Mariano.
Totò Schillaci, il ricordo di Gianna Nannini: “Ciao grande”
Un cuore rosso e un semplice, ma sentito ‘Ciao grande Totò’. Così Gianna Nannini, attraverso le sue storie Instagram, ha voluto ricordare Totò Schillaci, il ‘bomber di Italia ’90’ scomparso prematuramente all’età di 59 anni.
Un legame particolare quello tra la rocker senese e l’eroe di quei Mondiali indimenticabili. Fu proprio Gianna Nannini, insieme ad Edoardo Bennato, a firmare ‘Un’estate italiana’, la canzone simbolo di quel campionato che vide Schillaci protagonista assoluto con i suoi gol e le sue indimenticabili lacrime di gioia.
Anti palermitani rendono omaggio al bomber, lacrime e commozione
Sono tanti, decine e decine, i palermitani che dalle 16 di oggi sono in fila alla camera ardente allo stadio “Renzo Barbera” di Palermo per rendere omaggio a Toto’ Schillaci, il bomber palermitano morto oggi all’età di 59 anni per un tumore al colon. La camera ardente resterà aperta fino alle 22 di oggi per riaprire domani alle 7 e fino alle 22. I funerali saranno celebrati con ogni probabilità venerdì a Palermo. In fila anche la squadra del Palermo calcio, con il tecnico Alessio Dionisi.