Perché l’alimentazione migliora la fertilità. Intervista alla Dottoressa Elisabetta Colonese

Alimentazione e fertilità sono connesse, infatti, l’alimentazione è importante, anche per mantenere ovociti e spermatozoi in buona salute.

La scelta dei prodotti che mettiamo nel nostro carrello e poi poniamo sulle nostre tavole è un momento importantissimo cui sarebbe utile dedicare un pensiero a priori, una pianificazione prima dell’acquisto e una conoscenza maggiormente approfondita. Non solo riguardante la loro composizione, ma anche la provenienza e l’impatto che hanno su di noi, relativamente all’equilibrio ormonale e quindi della salute in toto.

Le diverse associazioni di cibi, le diverse tipologie di cottura e il momento della giornata in cui li ingeriamo hanno effetti differenti su di noi. E’ facile dedurre che anche sulla fertilità e sulla salute riproduttiva le scelte alimentari hanno un ruolo impattante.
Abbiamo affrontato il tema con l’aiuto di un’esperta la dottoressa Elisabetta Colonese, specialista in Ginecologia e ostetricia presso Fertility Clinic di Milano.

Dottoressa Colonese che legame c’è tra alimentazione e fertilità?
Mantenere uno stile di vita sano e dinamico aiuta l’apparato cardiocircolatorio a esser performante e a ridurre la possibilità di problemi cardiaci e pressori.
Per questo la predilezione per alimenti ricchi di antiossidanti, vitamine e fibre, associato a attività fisica e normopeso aiuta a evitare problemi metabolici tra cui insulino resistenza, diabete e sindrome metabolica. La scelta di una alimentazione a basso impatto infiammatorio fornisce un indiscusso contributo anche in caso di condizioni ginecologiche come la sindrome dell’ovaio policistico e l’ endometriosi. Il mantenimento della quota proteica quotidiana (che varia da persona a persona così come il fabbisogno calorico e la scelta dei macronutrienti) e’ essenziale.

Di cosa dovremmo cibarci per migliorare la fertilità?
Prediligere proteine nobili e di alta qualità come carni grass fed (ovvero appartenenti ad animali allevati al pascolo e che si nutrono solamente di erba) uova di alta qualità e pesce (anche quello congelato) può migliorare la qualità di vita e la fertilità. In sostanza, il consumo di frutta e verdura di stagione è fondamentale per assumere la giusta quantità di molecole antiossidanti ed è sempre consigliabile ridurre i cibi confezionati e processati a livello industriale, a favore di quelli più freschi e nutrienti.
Come integrare questi alimenti?

In caso di desiderio riproduttivo le linee guida consigliano la assunzione di acido folico in dosaggio da 400 mcg al giorno almeno tre mesi prima della ricerca di gravidanza. In alcuni casi specifici, questo dosaggio potrebbe essere maggiore, ad esempio in caso di problematiche coagulative: in questo caso il ginecologo prescriverà un dosaggio personalizzato. Talvolta può essere utile anche la associazione di inositolo (o vitamina B7 utile per la produzione di lecitina sostanza in grado di mantenere pulite le pareti interne delle arterie e di ridurre, di conseguenza, la presenza di colesterolo nel sangue) all’acido folico. Qualora vi fossero carenze vitaminiche (facilmente diagnosticabili con un prelievo di sangue mirato, in base alla anamnesi eventualmente prescritto) potrà esser necessario introdurre anche integrazione di vitamina D o ferro, o anche di vitamine del gruppo B come la B12 utilissima ad esempio nei vegetariani.
Capiamo come la salute riproduttiva vada a braccetto con vitamine che si possono introdurre con la dieta e con la esposizione al sole (vitamina D) ma talvolta a causa dello stile di vita, di patologie e dell’ impoverimento dei suoli come possa essere utile integrare.
Prima del concepimento bisogna sottoporsi ad alcune visite specialistiche?
Certamente resta sempre essenziale la visita preconcezionale da eseguire prima (almeno tre mesi prima) di concepire, meglio appena si palesi il futuro desiderio di riprodursi, per eseguire gli accertamenti del caso ed anche impostare una alimentazione più idonea o se necessario una integrazione.
E il controllo del peso assume un ruolo importante?
Sappiamo molto bene come peso e fertilità siano connessi, infatti accade che disturbi del comportamento alimentare e rapidi dimagrimenti o variazioni di peso anche in eccesso possano alterare la fisiologia ormonale dell’asse ipotalamo- ipofisi-ovaio portando in alcuni casi a ciclo irregolare, assenza di ovulazione e nei casi più gravi ad amenorrea secondaria. In questo caso un approccio multi disciplinare e’ essenziale al fine di ristabilire un benessere integrato.
Come prevenire le infiammazioni che possono ostacolare la fertilità?
Una alimentazione secondo natura che prediliga cibo vero e il meno industriale possibile e’ già di per sé uno stile alimentare antinfiammatorio, che si ripercuote positivamente anche sul microbiota intestinale il quale è strettamente connesso alla salute di vagina, vulva e vescica. Sappiamo infatti che gli alimenti ricchi di conservanti e zuccheri possono alterare il microbiota favorendo vaginiti e disbiosi a vario livello. Una alimentazione priva di zuccheri o prodotti industrializzati e processati aiuta a mantenere in ordine la glicemia, i trigliceridi e la tolleranza insulinica remando contro una delle patologie tra le più diffuse ormai nel mondo occidentale quale resistenza insulinica obesità e diabete. Inoltre il tessuto adiposo, poiché organo endocrino, quando in eccesso può essere alla base della produzione di ormoni estrogeni più alti e causa di iperplasia endometriale e carcinoma dell’endometrio.