Csm: magistrati procura generale Cassazione, ‘criticità in una delle proposte su nomine’.

Criticità per le nomine in Cassazione.

“Le proposte in discussione sul nuovo Testo Unico sulla dirigenza giudiziaria contengono disposizioni che rendono fortemente recessiva la posizione dei magistrati di legittimità nel conferimento di tutti gli incarichi semidirettivi e direttivi di merito. La proposta ‘A’, addirittura, per come congegnata, impedisce l’utile partecipazione dei magistrati di legittimità ai concorsi per il conferimento degli incarichi direttivi e semidirettivi di merito di primo e secondo grado, attraverso l’individuazione del criterio dell’esercizio delle ‘medesime funzioni giudicanti e requirenti del posto a concorso’”. È quanto si legge in un documento firmato da 73 magistrati della Procura Generale della Cassazione, tra cui il Procuratore generale aggiunto, i 6 Avvocati generali e 66 Sostituti procuratori generali, e inviato al comitato di presidenza del Csm e ai consiglieri di Palazzo Bachelet.

Un documento che arriva alla vigilia del plenum straordinario dove verranno votate le due proposte contrapposte sul nuovo Testo Unico della Dirigenza Giudiziaria relative al conferimento degli incarichi direttivi e semidirettivi dei magistrati. Una prima proposta è sostenuta da AreaDG e da Magistratura Indipendente mentre una seconda proposta, con un sistema di punteggi, è voluta da Unicost e Md. “Per converso, la stessa proposta attribuisce specifico rilievo – sottolineano – all’esperienza maturata nell’esercizio nelle funzioni direttive e semidirettive requirenti di merito. Con ciò realizzando un assetto che da un lato oblitera la peculiarità delle funzioni requirenti di legittimità, del tutto dissimili da quelle requirenti di merito, dall’altro rende ‘unidirezionale’ la mobilità dei magistrati, in quanto favorisce l’accesso dei magistrati di merito alle funzioni direttive requirenti di legittimità e, di contro, pregiudica totalmente il percorso opposto. Non solo, ma la proposta ‘A’ impedisce di fatto ai sostituti procuratori generali di legittimità la possibilità di concorrere utilmente anche al conferimento degli incarichi direttivi giudicanti di legittimità, in quanto si dà prioritaria rilevanza alle ‘funzioni giudicanti di legittimità’ e peso totalmente residuale – ultimo criterio in ordine ‘decrescente’ – all’‘esperienza …. requirente di legittimità’”.

“Già in una precedente occasione avevamo rappresentato, con una nota inviata al Comitato di Presidenza del Csm, la centralità e rilevanza delle funzioni di legittimità e, nell’ambito di esse, di quelle requirenti, evidenziando che in sede di legittimità la distinzione tra giudice e pubblico ministero quasi svanisce e il pubblico ministero è un organo che collabora col giudice nell’interesse della legge e in funzione dell’attuazione della nomofilachia”, sottolineano. “Formuliamo, pertanto, il forte auspicio che il Consiglio Superiore della Magistratura, nell’esaminare ed approvare il nuovo Testo Unico sulla dirigenza giudiziaria tenga conto delle criticità segnalate e riconosca ai magistrati requirenti di legittimità i requisiti e le attitudini per potere utilmente concorrere al conferimento degli incarichi direttivi e semidirettivi di merito nonché agli incarichi direttivi giudicanti di legittimità”, concludono.