Medio Oriente: a Milano in 1000 in piazza dopo tregua.

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‘Gaza ha vinto, ma la lotta continua’

Milano: un faro di solidarietà e resistenza

La tregua non ferma i cortei pro Palestina: a Milano sfila questo pomeriggio il 67esimo corteo, ma il clima è nettamente cambiato. Gli slogan espressi dai manifestanti, che riecheggiano per le strade della città dal 7 ottobre 2023, si sono evoluti; “Gaza vincerà” è stato trasformato in “Gaza ha vinto”. Questa transizione linguistica è simbolica e riflette un cambiamento di prospettiva. “Per tutti questi mesi abbiamo atteso impazientemente il momento della tregua. Gaza ha vinto grazie alla sua incredibile resistenza e alla determinazione del suo popolo. Ha vinto perché ha affrontato l’oppressione per ben 15 lunghi mesi. Finalmente, oggi possiamo dire che ce l’abbiamo fatta”, afferma una giovane attivista al megafono, mentre il corteo muove da porta Venezia verso piazza San Babila. La tregua, secondo gli organizzatori, “non è la fine, ma solo l’inizio. Dobbiamo rimanere uniti e continuare a resistere fino alla totale liberazione della Palestina”. Questo evento trascende il semplice atto di manifestare; rappresenta un’importante occasione di unità e solidarietà per coloro che lottano per la giustizia e i diritti umani. Negli ultimi anni, il conflitto in Medio Oriente ha portato alla luce innumerevoli storie di sofferenza umana, e Milano si sta affermando come un fulcro di mobilitazione. I racconti personali dei partecipanti forniscono una dimensione più profonda al messaggio di resistenza. Molti manifestanti hanno legami diretti con la Palestina, sentendo l’urgenza di far sentire la propria voce. Un partecipante, con passione, dichiara: “La nostra presenza qui è cruciale per far sapere al mondo che non ci arrenderemo mai; finché ci sarà oppressione, noi saremo sempre qui”. La varietà dei manifestanti, che spaziano da studenti universitari a professionisti e famiglie, illustra quanto questo tema sia sentito e condiviso. La celebrazione della cultura palestinese, manifestata attraverso danze e canti, rappresenta un’altra dimensione fondamentale di queste manifestazioni. In un periodo in cui la musica e l’arte possono fungere da strumenti potenti di resistenza, i partecipanti esprimono la propria identità e resilienza. Inoltre, eventi come questo servono non solo a sensibilizzare, ma anche a educare le nuove generazioni sulla storia e le esperienze del popolo palestinese. Le storie condivise durante il corteo diventano strumenti di cambiamento, ispirando altri a unirsi alla lotta. La manifestazione offre anche opportunità di dialogo e confronto tra diverse culture, promuovendo così un’inclusione che supera le barriere geografiche e culturali. Ogni partecipante porta con sé un messaggio che si intreccia con quelli degli altri, creando un mosaico di esperienze e speranze collettive. Infine, mentre il corteo avanza, la determinazione dei manifestanti diventa palpabile: “Insieme siamo più forti, e la nostra lotta non finirà finché ci sarà giustizia per tutti gli oppressi”. Questo grido di unità e resistenza risuona in ogni angolo della piazza, trasformando Milano in un simbolo di speranza e determinazione per la causa palestinese.