Durante un’audizione in Commissione Affari Sociali della Camera, la ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli ha affrontato il tema del disegno di legge per il riconoscimento dei caregiver familiari. La ministra ha sottolineato che, nonostante i progressi compiuti, ci sono ancora diversi nodi da sciogliere prima di poter normare definitivamente la questione.
“Ancora ci sono diversi nodi da sciogliere, altrimenti l’avremmo già normato,” ha dichiarato Locatelli. “Ma sono certa che siamo pronti per compiere questo percorso insieme e dare finalmente una risposta che raccolga le esigenze dei caregiver, in particolare familiari e conviventi.” La ministra ha evidenziato la necessità di definire chiaramente la platea dei beneficiari e di individuare gli strumenti di sostegno più adeguati per le diverse figure all’interno del nucleo familiare.
Locatelli ha spiegato che il disegno di legge deve offrire tutele differenziate in base all’intensità dei carichi di cura, tenendo conto delle situazioni complesse e particolari. “Non è che per tutti c’è la proposta di avere un prepensionamento o per tutti c’è la proposta di avere il riconoscimento economico o per tutti c’è la richiesta di avere un sostegno alla formazione educativa o psicologico,” ha precisato la ministra. “Dobbiamo individuare quali sono i sostegni migliori per le diverse figure che ci sono all’interno del nucleo familiare”.
La ministra ha ricordato che, d’intesa con il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, nell’autunno del 2023 è stato istituito un Tavolo tecnico per l’analisi e la definizione di elementi utili per una legge statale sui caregiver familiari. I lavori del Tavolo si sono svolti nel corso di 21 sedute, mentre nelle giornate del 15 e 21 febbraio 2024 si sono tenute una serie di audizioni per ascoltare le diverse posizioni e le esperienze delle associazioni.
Locatelli ha ribadito l’importanza di procedere con il confronto nel corso dell’iter parlamentare, auspicando l’unificazione del testo con il lavoro già svolto dalle commissioni parlamentari. “Non è certamente un percorso semplice e scontato, altrimenti saremmo già dotati di una norma,” ha concluso la ministra. “Ma è il momento giusto per non fermarsi, per unire le forze e per lavorare insieme ad una risposta che sia il più possibile rispondente alle necessità dei caregiver familiari, a partire dai conviventi e prevalenti, che hanno un intenso compito di cura”.

