E’ stata la serie tv per ragazzi che ha parlato di femminismo senza volerlo e che è riuscita a imporsi grazie a una storia fresca e sincera. 28 anni il suo primo indimenticabile episodio, Buffy, l’ammazzavampiri è un cult che non ha età.
È giusto festeggiare gli anniversari celebri quando si parla di serie tv. Non solo per ricordare i successi ma anche per rammentare quanto sia cambiato l’universo seriale nel corso degli ultimi anni. Con il proliferare delle piattaforme sono tante le serie tv che sono state prodotte. Molte vanno via presto ma poche restano nell’immaginario comune. Soprattutto quelle che sono state realizzate tra la fine degli anni ’90 e gli inizi del 2000 rappresentano qualcosa di unico nel contesto. Per questo motivo, ancora oggi, sono un metro di paragone e fonte di ispirazione. Impossibile, dunque, non menzionare il mito di Buffy, l’ammazzavampiri (di cui, recentemente, si è parlato anche di un sequel). La serie, che è stata sviluppata da Joss Whedon, ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama mediale e oggi più di ieri deve essere celebrata nella sua interezza anche solo per ricordare quanto fosse avanti con i tempi rispetto alla nostra contemporaneità. Ha debuttato in tv in un’epoca assai diversa dalla nostra, quando le serie erano ancora per pochi e non erano così mainstream. Era il 10 marzo del 1997 quando in America e sul piccolo network della The WB, Buffy fece la sua prima apparizione in “Benvenuti al college”. Una serie che è partita in sordina e che poi, dopo poco meno di un anno, è diventata un vero e proprio fenomeno di massa. Ecco perché a 28 anni dal primo (fulminante) episodio, Buffy, l’ammazzavampiri è un cult senza tempo.
La prima serie che parlava di femminismo senza forzature
Sarah Michelle Gellar, all’epoca, era al suo primo ruolo veramente importante dopo che si “era fatta le ossa” in La Valle dei Pini. Qui ha preso parte a una serie unica nel suo genere e inedita per il palinsesto americano. Una serie, però, di cui nessuno avrebbe scommesso. Prima di Buffy c’era un film – era il 1993 – che fu un fiasco al botteghino e lo stesso regista, fedele del suo progetto, cercò di riscrivere la trama e adattarla a una serie tv. Fu trasmessa a marzo perché, di solito, le produzioni che debuttano a metà stagione non hanno mai successo, e invece così non è stato. Apprezzata dalla critica e con un buon riscontro di ascolti, Buffy si è imposta in un panorama televisivo acerbo ma aperto alle novità. Con la sua seconda stagione, più lunga e articolata della precedente, la serie ha potuto approfondire temi e storie presentando personaggi forti e pieni di luci ombre. Buffy è una ragazza come tante ma è la prescelta, l’unica che può combattere e sconfiggere le forze del male. Ma ha solo 16 anni e questo la rende imperfetta oltre che sconsiderata. Guidata da un osservatore, la ragazza affronta e sconfigge un mucchio di leggende dell’oscurità a discapito di una vita spensierata.

Un po’ teen-drama e un po’ urban fantasy: una miscela perfetta
Oltre questa rilettura fortemente femminista che è stata inserita nel racconto senza nessun tipo di forzatura (rispetto ad oggi), la serie ha trovato successo e il plauso da parte della critica per diversi fattori. Con dialoghi essenziali e colmi di neologismi, Buffy ha giocato su due fronti miscelando generi e sottogeneri con sapienza. Nasce come teen-drama dato che i protagonisti frequentano il liceo (almeno nelle sue prime 3 stagioni) per aggiungere poi una buona dose di storie fantastiche di demoni, mostri, vampiri e maledizioni, il tutto condito con personaggi tratteggiati splendidamente. Da Willow a Xander, da Cordelia al signor Giles, passando da Angel a Spike: la serie ha saputo tratteggiare un gruppo variegato di personaggi senza mai prendersi troppo sul serio, evidenziando i punti deboli e i punti forti.
Una serie adulta che riflette su temi di grande importanza
Nonostante in America sia arrivata in un network che era dedicato a un pubblico di più giovani, Buffy non è mai scesa a compromessi, si è sempre evoluta con la stessa determinazione del suo iconico personaggio. Ha raccontato storie di umane, vere, sincere, affrontando i problemi dei giovani di ieri (e di oggi) come il bullismo, la diversità, i segreti di famiglia, le scelte di cuore (e di petto) e le prove di coraggio. Fu un successo conclamato che è andato ben oltre lo schermo. Dallo spin-off dedicato al vampiro Angel, fino ai libri e ai fumetti: Buffy è per davvero un portento e un’eroina che nessuno potrà mai eguagliare.