Nel videomessaggio che accompagna le intenzioni di preghiera per il mese di aprile, il Papa lancia un appello forte e chiaro sull’uso della tecnologia nella nostra vita quotidiana.
Registrato prima del suo ricovero al Policlinico Gemelli, il Pontefice esorta tutti a riflettere su come gli strumenti tecnologici possano essere utilizzati non solo per facilitare la comunicazione, ma anche per migliorare la vita di chi è più vulnerabile. La sua riflessione si concentra sull’importanza di non permettere che la tecnologia diventi un mezzo di divisione, ma piuttosto un’opportunità per unire e per affrontare le sfide più urgenti della società contemporanea.
Papa Francesco invita ad utilizzare la tecnologia per “aiutare i poveri” e per “migliorare la vita dei malati e delle persone diversamente abili”. Questo richiamo è un invito a considerare gli sviluppi tecnologici non come un fine a sé stessi, ma come strumenti che possano essere messi al servizio del bene comune. In un mondo dove la digitalizzazione avanza rapidamente, il Papa ci chiede di mantenere una visione umanitaria, dove la tecnologia non aliena le persone ma le avvicina, permettendo di affrontare le crisi sociali, sanitarie e ambientali con maggiore solidarietà.
Un altro punto fondamentale del messaggio papale è l’invito a utilizzare la tecnologia per prendersi cura della “casa comune”, cioè il nostro pianeta. La sostenibilità, in un’epoca di cambiamenti climatici e crisi ecologiche, deve essere al centro della nostra attenzione. Secondo il Papa, la tecnologia può giocare un ruolo cruciale nel promuovere pratiche più responsabili e nella ricerca di soluzioni innovative per la protezione dell’ambiente, affinché l’umanità possa vivere in armonia con la natura.
Papa Francesco ci ricorda l’importanza di non dimenticare il valore dell’incontro diretto. “Guardarsi negli occhi” e non solo guardare uno schermo è un invito a mantenere viva la relazione umana e la comunicazione autentica. La tecnologia deve essere uno strumento che facilita, non che sostituisce, l’incontro personale e il rispetto reciproco. In un’epoca dove l’interazione digitale può risultare superficiale, il Papa ci esorta a non perdere di vista la “dignità delle persone” e a fare uno sforzo per rimanere vicini l’uno all’altro, anche attraverso il contatto umano diretto.
Il Papa fa anche un accorato appello a utilizzare la tecnologia per affrontare le “crisi del nostro tempo”, che spaziano da quelle sanitarie a quelle sociali, economiche e ambientali. In questo contesto, Francesco sottolinea l’importanza di un uso etico delle risorse digitali, per non rischiare che l’avanzamento tecnologico aumenti ulteriormente le disuguaglianze sociali o favorisca il controllo e la manipolazione. La tecnologia, se usata correttamente, deve essere una forza per il bene, un mezzo per migliorare la vita delle persone e per costruire una società più giusta e inclusiva.
Il messaggio di Papa Francesco per il mese di aprile ci invita a riflettere sull’equilibrio tra il progresso tecnologico e la nostra umanità. Non dobbiamo dimenticare che la tecnologia deve essere al servizio della persona e del bene comune. Usata con discernimento, può essere un potente strumento per affrontare le sfide globali e per promuovere una cultura di solidarietà, rispetto e cura. Il Papa ci esorta, dunque, a non permettere che la tecnologia divida, ma a farne uno strumento che avvicini le persone, rafforzi le nostre relazioni umane e aiuti a costruire un mondo più equo e sostenibile.